The Elder Scroll IV: Oblivion: differenze tra le versioni

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*'''Breton''': mezzi-elfi, provengono dalla inospitale landa di "High Rock". Sono bravini nelle magie, ma non quanto gli elfi. Sono forti nel combattimento, ma non quanto gli altri umani. Sono silenziosi nell'infiltrazione, ma non quanto i Khajiit. Insomma, i Breton sono ambigui, in tutti i sensi.
*'''Guardierosse''': Siccome in Oblivion ''non c'è razzismo'' mica potevano starci i [[negro|negri]] <ref>che non meritano nemmeno di essere nominati in un videogioco</ref>, quindi sono stati inseriti dei negri con la pelle rossa. Sono guerrieri fortissimi, le multinazionali farmaceutiche hanno provato su di loro un sacco di vaccinazioni e ora potrebbero abbattere una casa con un pugno, non fosse che lo scenario è al 98% ininteragibile. Portano sempre un'armatura pesantissima, ci dormono pure dentro... quindi è ovvio che il loro caratteristico odore non attiri molte persone.
*'''Elfi Supremi''': sono maghi potentissimi, inoltre vivono in media 999 anni(e non 1000?ma che cazzo). Hanno strani rituali di accoppiamento: pare che per ovviare ai continui tradimenti maschili, data la bruttezza delle Elfe Supreme, i due fidanzati debbano passare ''tutto'' ma dico ''tutto'' il tempo assieme. Purtroppo però si uccidono cadendo da un muretto alto 50 cm e inoltre sono più arroganti di [[Berlusconi]].
*'''Elfi Oscuri''': darkettoni nati, hanno la pelle scurissima <ref>ecco dove sono i negri!</ref> e gli occhi rossi a causa dei continui joint. Vengono da Morrowind, che i videogiocatori più appassionati ricorderanno con <s>un brivido di terrore</s> sorriso di nostalgia, e odiano gli Imperial e la loro religione. Non è che sono metallari?
*'''Elfi del bosco''': originariamente vivevano come Tarzan, poi hanno scoperto la civiltà. Sono dei piccoletti armati di arco, che strillano con le loro vocette acute quando la gente inavvertitamente li calpesta. Ispirano antipatia a prima vista e non sono bravi in nulla, tranne che a tirare frecce; peccato che nelle anguste caverne del gioco un arco è utile quanto un martello contro una inondazione.