Souvenir: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia di cui nessuno sentiva il bisogno.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 15: Riga 15:
==Storia del souvenir==
==Storia del souvenir==


Il souvenir era molto importante per le popolazioni antiche e ogni volta che si andava a visitare un paese straniero ci si premurava di tornare con tutto il meglio che quel paese ospite avesse da [[saccheggio|offrire]]. Gli Assiri erano maestri di questa nobile tradizione e non contenti di trafugare procurarsi i prodotti tipici locali, si portavano dietro anche la [[schiavitù|popolazione straniera]], così da non avere nostalgia degli usi e costumi dei posti visitati una volta tornati.
Il souvenir era molto importante per le popolazioni antiche e ogni volta che si andava a visitare un paese straniero ci si premurava di tornare con tutto il meglio che quel paese ospite avesse da [[saccheggio|offrire]]. Gli Assiri erano maestri di questa nobile tradizione e non contenti di <strike>trafugare</strike> procurarsi i prodotti tipici locali, si portavano dietro anche la [[schiavitù|popolazione straniera]], così da non avere nostalgia degli usi e costumi dei posti visitati una volta tornati.


Purtroppo oggi seguire la tradizione dei propri avi comporterebbe anni di galera nonché il servizio di apertura su [[Studio Aperto]], quindi il turista moderno invece di dedicarsi ad attività stimolanti come la caccia di giovani vergini da mettere dentro un sacco o il trasporto di tesori d'arte da rivendere a peso d'oro in patria, è costretto a comprare brutte copie in finto-metallo/finto-vetro/ finta-plastica di un monumento locale (che magari non è riuscito a visitare proprio perché ha passato l'ultima giornata rimasta a comprarne la versione ridotta) o ancora peggio, una maglietta di cotone con la scrittà del luogo pagando dai venti euro in su, quando il [[tipografo]] della via accanto gliela faceva identica a tre.
Purtroppo oggi seguire la tradizione dei propri avi comporterebbe anni di galera nonché il servizio di apertura su [[Studio Aperto]], quindi il turista moderno invece di dedicarsi ad attività stimolanti come la caccia di giovani vergini da mettere dentro un sacco o il trasporto di tesori d'arte da rivendere a peso d'oro in patria, è costretto a comprare brutte copie in finto-metallo/finto-vetro/ finta-plastica di un monumento locale (che magari non è riuscito a visitare proprio perché ha passato l'ultima giornata rimasta a comprarne la versione ridotta) o ancora peggio, una maglietta di cotone con la scrittà del luogo pagando dai venti euro in su, quando il [[tipografo]] della via accanto gliela faceva identica a tre.
Riga 24: Riga 24:


Il souvenir farà quindi ciò per cui è stato costruito e progettato: prendere polvere.
Il souvenir farà quindi ciò per cui è stato costruito e progettato: prendere polvere.




==Souvenir originali==
*'''Venezia: '''sorprendete i vostri amici con il rivoluzionario effetto gel della cacca di piccione sui vostri capelli! Per procurarvela non dovete far altro che stare fermi in Piazza San Marco e aspettare, Madre Natura provvederà al resto.
*'''Milano: '''come a Venezia, con la differenza che i vostri capelli (ammesso che non si corrodano) assumeranno una colorazione variabile tra il fucsia e l'amaranto , tutto merito della tipica aria salubre della città e dei suoi benefici effetti sui piccioni.
*'''Napoli: '''un caratteristico sacco dell'immondizia, per divertirvi con tutta la famiglia a una variante italiana del gioco della pinata.
*'''Corleone: '''una testa di cavallo autentica da appendere in salotto, dono della cittadinanza. È consigliato riceverla il giorno prima della partenza.
*'''Norvegia: '''uno squisito trancio di balena da regalare al vostro amico ambientalista.
*'''Cina: '''un tenero panda per la gioia di grandi e piccini. Attenzione però! Sono in edizione limitata!





Versione delle 02:06, 24 gen 2010

Template:Inrestauro

« Ehy Mamma, guarda che ti ho portato da Roma! »
( Stupido turista americano con in mano una statuetta del David di Michelangelo. )
« Ma questo sasso grigio non lo pago alla cassa? »
(Lo stesso turista, un anno dopo, arrestato a Pompei.)
« Dite no alle pallide imitazioni! No ai souvenir! Portate a casa le emozioni originali! »
(Slogan dell'A.T.I. (Associazione Tombaroli Italiani))

Il souvenir è di solito un piccolo oggetto (ma esistono anche clamorose eccezioni) che il povero turista sfigato è costretto a portarsi a casa per dimostrare di essere andato veramente in vacanza in una grande città d'arte o in un luogo esotico invece che a Casalpusterlengo.

Basterebbe quindi una macchinetta fotografica per evitare di comprarne uno e spendere i propri soldi in cose più utili, ma come è noto dalla legge di Murphy, qualunque viaggio si trasforma in un susseguirsi pazzesco di inconvenienti. I più classici sono (immaginiamo un viaggio a Pisa):

  • la macchinetta fotografica che cade a terra e si frantuma in mille pezzi;
  • è il giorno in cui (una tantum) la soprintendenza piccionistica rimuove il guano da tutti i monumenti rilevanti che sono quindi sprangati;
  • per i motivi di cui sopra i piccioni non sanno dove posarsi per defecare, quindi sono proprio sopra l'ignaro turista mentre costui sta comprando le cartoline.

In definitiva il disgraziato non ha altra possibilità, per provare di essere stato a Pisa agli amici, che comprare la statuina della torre pendente, al modico prezzo di dieci euro (trenta se il poveraccio è livornese).

Storia del souvenir

Il souvenir era molto importante per le popolazioni antiche e ogni volta che si andava a visitare un paese straniero ci si premurava di tornare con tutto il meglio che quel paese ospite avesse da offrire. Gli Assiri erano maestri di questa nobile tradizione e non contenti di trafugare procurarsi i prodotti tipici locali, si portavano dietro anche la popolazione straniera, così da non avere nostalgia degli usi e costumi dei posti visitati una volta tornati.

Purtroppo oggi seguire la tradizione dei propri avi comporterebbe anni di galera nonché il servizio di apertura su Studio Aperto, quindi il turista moderno invece di dedicarsi ad attività stimolanti come la caccia di giovani vergini da mettere dentro un sacco o il trasporto di tesori d'arte da rivendere a peso d'oro in patria, è costretto a comprare brutte copie in finto-metallo/finto-vetro/ finta-plastica di un monumento locale (che magari non è riuscito a visitare proprio perché ha passato l'ultima giornata rimasta a comprarne la versione ridotta) o ancora peggio, una maglietta di cotone con la scrittà del luogo pagando dai venti euro in su, quando il tipografo della via accanto gliela faceva identica a tre.

Utilizzo

Dopo aver subito una rapina camuffata da acquisto per ottenerlo, il turista, di nuovo a casa, porta tutto contento l'oggetto al destinatario (un parente, un amico, il partner, o, se se è molto nerd, il portiere). Costui ricompenserà le fatiche del povero sfigato con un commosso "ah, bello...".

Il souvenir farà quindi ciò per cui è stato costruito e progettato: prendere polvere.



Souvenir originali

  • Venezia: sorprendete i vostri amici con il rivoluzionario effetto gel della cacca di piccione sui vostri capelli! Per procurarvela non dovete far altro che stare fermi in Piazza San Marco e aspettare, Madre Natura provvederà al resto.
  • Milano: come a Venezia, con la differenza che i vostri capelli (ammesso che non si corrodano) assumeranno una colorazione variabile tra il fucsia e l'amaranto , tutto merito della tipica aria salubre della città e dei suoi benefici effetti sui piccioni.
  • Napoli: un caratteristico sacco dell'immondizia, per divertirvi con tutta la famiglia a una variante italiana del gioco della pinata.
  • Corleone: una testa di cavallo autentica da appendere in salotto, dono della cittadinanza. È consigliato riceverla il giorno prima della partenza.
  • Norvegia: uno squisito trancio di balena da regalare al vostro amico ambientalista.
  • Cina: un tenero panda per la gioia di grandi e piccini. Attenzione però! Sono in edizione limitata!