Sorriso

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« Un giorno senza un sorriso è un giorno perso. »
« Ma Charlie Chaplin non era sordomuto? »
Il sorriso di una bimba. O l'urlo di guerra di un Predator, decidete voi.

L'invenzione del sorriso

Lo scopritore accreditato del sorriso è Omobono Parvenù (1847 - 1922), esteta, scienziato e uomo di lettere: due, la A e la B, rigorosamente scritte in stampatello.

Di Parvenù ci rimane il ricco carteggio col proprio duodeno.

Prima della scoperta di Omobono la gente non sorrideva.

Al limite stirava un pochettino le labbra, ma niente di più.

Omobono Parvenù scoprì il sorriso mentre stava praticando sul suo criceto Ruud Gullit (Parvenù era milanista) quello che la comunità medica nternazionale riconosce oggi come il primo tentativo di biopsia ossea della storia, il primo tentativo di biopsia ossea su criceti della storia e il primo tentativo di biopsia ossea su criceti condotto da un idiota della storia.
Questo perchè Parvenù, per quanto lungimirante, era un uomo del XIX secolo e commise l'errore di sostituire l'ago da biopsia con una comune macina da frantoio del peso di cinquantacinque chilogrammi circa.

Il sorriso fece da apripista a un sacco di altre applicazioni pratiche, tra cui il rossetto, le iniezioni di botulino e la dentiera da vampiro che ti rende il figo della festa, sempre che sia una festa di tredicenni resi deformi dall'acne; successivamente l'invenzione fu perfezionata e brevettata sotto il nome di risata proprio dal nemico e gemello malvagio di Omobono Parvenù: Alexander Graham Bell, talmente malvagio da avere un cognome anglofono e una folta barba cespugliosa.
Bell si ritrovò ricco sfondato e usò i suoi soldi per produrre il primo telefono, un Nokia 3310 che usò esclusivamente per mandare sms di sfottò a Parvenù.

Usi pratici

Tipi di sorriso

Sorriso a trentacinque carati.
  • Sorriso a trentadue denti.

Voci correlate