Regola della L: differenze tra le versioni
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Nel 1951 un biochimico kazako scoprì il gene che determina la regola della L e dai suoi esperimenti è nato [[Rocco Siffredi]]. Allora lo scienziato provò ad usare le sue conoscenze su se stesso, con il risultato di diventare alto 2 metri e 20 con un pistolino di 3 cm. |
Nel 1951 un biochimico kazako scoprì il gene che determina la regola della L e dai suoi esperimenti è nato [[Rocco Siffredi]]. Allora lo scienziato provò ad usare le sue conoscenze su se stesso, con il risultato di diventare alto 2 metri e 20 con un pistolino di 3 cm. |
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Versione delle 20:05, 29 mag 2008
La Regola della L dice che La lunghezza del pene è inversamente proporzionale all'altezza dell'individuo preso in considerazione.
È stata inventata da Silvio Berlusconi, noto nano.
Esatta formulazione della regola
La formula precisa che esprime la regola della L è stata ricavata da un matematico indiano di nome Ramachandra Ramaya Ubuntu Ramaya ed è la seguente:
dove è l'altezza della persona e la lunghezza del pene.
Il teorema ha una semplice dimostrazione geometrica che si vede qui a lato: nei due triangoli la somma dei lati e degli angoli è la stessa, ma la lunghezza del cateto inferiore (detto in gergo "spranga") è ben diversa.
Aspetti biologico-evoluzionistici della regola
Prime ipotesi della regola
Fu Charles Darwin il primo a ipotizzare tale legge dopo aver osservato le tartarughe delle isole Galapagos, infatti le tartarughe più piccole potevano vantare dimensioni maggiori del membro e viceversa.
In generale dai rettili in poi la regola si verifica in tutte le specie del mondo animale: fu lo stesso Darwin a dare una spiegazione di questo fatto in chiave evoluzionistica, infatti gli individui di altezza minore sono meno appariscenti e tendono perciò ad avere difficoltà a trovare un partner per l'accoppiamento. Perciò una grandezza superiore del pene servirebbe a farsi notare da individui di sesso femminile e ad appagare maggiormente gli stessi, garantendo la continuità della specie.
Ultimi sviluppi nello studio della regola
Nel 1951 un biochimico kazako scoprì il gene che determina la regola della L e dai suoi esperimenti è nato Rocco Siffredi. Allora lo scienziato provò ad usare le sue conoscenze su se stesso, con il risultato di diventare alto 2 metri e 20 con un pistolino di 3 cm.
Nota bene
Questa legge è valida solo ed esclusivamente per individui maschili completamente sviluppati sessualmente.
Posizione della Chiesa sull'argomento
La Chiesa rifiuta l'evoluzionismo, ritenendo vera la creazione avvenuta come scritto nella genesi, quindi Dio avrebbe dotato gli uomini più bassi con peni più lunghi perché vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare.
Alcuni illustri teologi avanzano inoltre l'ipotesi che Caino abbia ucciso Abele per un complesso di inferiorità circa le dimensioni del pene.
Diversi preti hanno confermato che la regola non vale su coloro che non hanno completato la crescita, cioè i bambini. Almeno per quel che riguarda i chierichetti.
Aspetti legali
Con il Decr.Min.10789/23 Maggio 2002 la regola della L è legge dello stato italiano. Il testo recita così:
La lunghezza del pene è inversamente proporzionale all'altezza dell'individuo preso in considerazione. Coloro che contravvengono a tale disposizione sono perseguiti a norma di legge e condannati all'eviramento
Il premier ha sottolineato che, pur essendo una sua legge, non contraddice nessun articolo della costituzione italiana.
Spiegazione di codesta legge sulla donna
La larghezza della vagina è inversamente proporzionale all'altezza dell'individuo preso in considerazione. Da cui: Donna nana tutta tana
Nota bene
Questa legge è valida solo ed esclusivamente per individui femminili completamente sviluppati sessualmente e non affetti da verginità.