Reggia di Versailles

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« Versailles è una villa meravigliosa, peccato che manchi la sala flipper »
(Lady Oscar su Versailles)
« Se non ci abitasse già Sarkozy ci abiterei io »
(Berlusconi su Versailles)
« Se non ci abitasse già Sarkozy ci abiterei io »
(Il Papa su Versailles)
« Ciò che cerchiamo in un’opera architettonica non è diverso da ciò che cerchiamo in un amico. Bellezza, raffinatezza, e sì...molti molti soldi »
(Un tizio che filosofeggia su Versailles)


La Reggia di Versailles, che prende il nome dall'antica località in cui è situata, la Versilia (Toscana), era il parco di divertimenti n.1 della seconda metà del 1600.

Il suo fondatore, il pro pro pro zio di quinto grado di Michael Jackson, nonchè tris tris tris cugino di settimo grado di Silvio Berlusconi, fu il Re di Francia Luigi XIV.

Questo monarca, meglio conosciuto con l'appellativo il “Re Solo” (=poichè voleva essere il “solo” sovrano dell'universo), trascorreva le serate pettinandosi la parrucca, limandosi le unghia dei piedi e togliendosi i peletti dal naso, ma non trovava in nessuna di queste attività un vero motivo di svago.

Un giorno, mentre si schiacciava un brufolo sul mento, gli venne un'idea che avrebbe rivoluzionato il corso della storia: “Moglie, figli, parenti e conoscenti" -disse- "andiamocene tutti quanti a vivere a Disneyland!”.

Questa proposta non fu accettata dai membri più anziani della nobiltà, i quali consideravano quel genere di divertimenti poco adatti ai loro reumatismi. Così si raggiunse un compromesso, e dopo lunghe ed estenuanti trattative il Re Solo riusci finalmente a realizzare il suo scopo: trasportare mezza Parigi in trasferta nella lussuosissima Reggia di Versilia (francetizzata, Versailles).


Origini e Storia

Inizialmente la Reggia era una grossa topaia, piena di buchi sul soffitto e pareti pericolanti, ma grazie al lavoro congiunto di tutta l'alta nobiltà parigina (dei poveri illusi che pensavano di andare a mangiare lì gratis) nel giro di pochi mesi il Re riuscì a rimetterla in sesto.

Quando la Reggia fu terminata la soddisfazione di Luigi XIV fu grande: gli altri nobili invece, invitati con l'inganno e costretti ai lavori di ristrutturazione forzati, pregavano che gli crollasse il tetto in testa.

In una lettera rimasta celebre, Colbert dava voce a queste critiche lamentandosi della gran catapecchia che era Versailles e scrivendo “Che sconforto vedere un così grande Re ridotto a fare il muratore”.

La prima festa data alla Reggia, che durò dal 1664 al 2004 si intitolò “I piaceri dell'Isola Che Non C'è” (titolo che avrebbe poi ispirato il suo discendente, il Re del Pop Michael Jackson, all'apertura del suo parco di divertimenti).


La Struttura

La Reggia di Versailles è composta da:

  • Un Edificio Centrale sede principale del Re, della Regina, e di tutti i (malcapitati) nobili che riuscirono a trascinarsi dietro.
  • Un Cortile adibito ai giochi più disparati, da Ruba Bandiera, al Lupo Mangiafrutta, fino a Un-deux-trois...Stella!
  • Un Gran Scantinato, in cui il Re conservava tutte le sue Gran Cianfrusaglie.
  • Una Sala degli Specchi, che serviva al Re per sistemarsi la parrucca, schiacciarsi i brufoli e togliersi i peli prima di ogni cerimonia ufficiale.
  • Una Gran Fontana, in cui lavarsi i regali piedi fumanti.


I Giochi e la Vita a Corte

Stabilendo i cortigiani a Versailles, il Re trasformava una nobiltà bellicosa e potenzialmente ribelle in un gruppo di schiavetti personali, risparmiando così sui soldi per la servitù.

Furono stabilite severe regole di etichetta e cerimoniali per sottolineare la sacralità del Re. Per interrompere questo protocollo Luigi XIV istituì i cosiddetti “Jeux d'Appartement”: tre volte a settimana i nobili erano ammessi nell'Appartamento del Re partecipando a orgie, festini, strip-pocker, e allegre sbevazzate.


Altri giochi divertenti che si svolgevano all'interno della Reggia e che scandivano la giornata del Re e dei suoi protetti erano:

  • Il Ballo del Qua Qua: che si ballava nei giorni pari, al quale si alternavano nei giorni dispari il “Ballo del Mattone” e la “Mazurca di Periferia”.
  • Monopolino: gioco preferito da Luigi XIV per testare le sue abilità economiche e finanziare (abitudine mantenuta dal suo tris tris tris cugino Silvio Berlusconi); il Re giocava spesso anche alla “Battaglia Navale” (Francia-Spagna o Francia-Germania) dove al termine di ogni partita dichiarava guerra alle nazioni nemiche, convinto che sconffigerle “sarebbe stato un gioco da ragazzi”; infine si dilettava nel “Gioco dell'Oca” (evidente ricordo di sua moglie).
  • Tirare a scherma, con Lady Oscar nel ruolo di arbitro
  • Il Gioco della Verità: per carpire tutti i segreti dei suoi ospiti e nel caso farli rinchiudere nelle segrete della Bastiglia.


Un tipico cortigiano di fine '600