Oliviero Diliberto

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Il partito approva questo utente, soprattutto quando si scola mezza bottiglia di vodka e inizia a cantare:

☭ ... Москва не делать глупых этот вечер ... ☭
(Mosca nun fa' la stupida stasera)


« Ma che cazzo di comunisti sono!? »
(Antonio Cornacchione)

Oliviero Diliberto è una diretta emanazione di Joseph Stalin quando ebbe una grave indisposizione viscerale.


File:St p13.jpg
Oliviero di liberto, ancora fantolino, offre un mazzo di fiori al suo idolo:Giuseppe Stalin.

Profilo dell'uomo e del politico

Vive per il comunismo ma confessa di non sapere cos'è e lotta con temerarietà contro il suo acerrimo nemico, la "destra", sempre presente a manifestazioni di operai o sulla pace, cui giunge a bordo della sua Ferrari Enzo da 600 cavalli (prima possedeva una Ford, ma era Amerikana e la demolì).

Per sua dichiarazione è amico di Dell'Utri (il Vero Silvio) con il quale si dedica alla bibliomania e ricerca libri pornigrafici a contenuto bisex che poi legge nel letto con Alphonse Pecoraro Scanio.

Diliberto è un ex membro dei Collettivi Stalinisti per il Comunismo di Guerra, organizzazione marxista-militarista che si proponeva di diffondere la guerra (proletaria) in tutto il pianeta e che aveva come slogan: La guerra, sola igiene del mondo!

Attualmente vorrebbe portare la rivoluzione fin nelle aule del parlamento, e sogna l'insurrezione di tutti gli squatters del Burghina Faso presenti in Italia.

Curiosità

Dopo la recente disfatta elettorale dell'ambiguo cartello politico (e della droga libera) detto "Sinistra Arcobaleno" per la lotta anti-capitalista, Oliviero Diliberto sembra disposto ad andare in Africa, nelle missioni proletarie, a diffondere fra gli indigeni il verbo neo-marxista, portandosi dietro i vetusti simboli della falce e del martello.

Da piccolo, Oliviero quando giocava alla seconda guerra mondiale con i compagni (in quel caso, di scuola elementare) assumeva sempre il ruolo del commissario politico.

Il giovane Oliviero, fin da scolaretto affascinato dal mito sovrumano del comunismo di matrice sovietica, si rivolgeva anche alla sua nonnina con il poco affettuoso termine di "Compagno!".

Diliberto conserva ancora, nella soffitta della sua sontuosa residenza estiva, un gigantesco quadro che ritrae Giuseppe Stalin mentre mangia i bambini.