Odoacre

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L'infanzia e la giovinezza

Odoacre nasce ad Arcore nel 453 a.C. dal rapporto incestuoso tra la madre Petunia ed un orso marsicano. L'infanzia è segnata dalla grave menomazione che lo affligge: egli infatti nasce senza labbra e questo gli impedisce di comunicare con gli amici ed i compagni di scuola. La sua grande forza di volontà lo spinse però alla ricerca di vie alternative alla comunicazione orale ed infine, dopo aver scoperto che l'alfabeo muto doveva essere ancora inventato, elaborò un ingegnoso sistema di "linguaggio a peti". Questo nuovo metodo di comunicazione gli valse svariati nomignoli tra i quali "Odor-acre" "peto-violento" e "borlottino". Nonostante la fama di scorreggione che si era ormai fatto in quel di cartagine riuscì comunque ad intraprendere la carriera bellica nell'esercito di Attila, noto mercante di pachidermi dell'area sahariana, tanto da diventare generale massimo di quest'ultimo. Militare molto amato dai sottoposti (forse perchè le sue flatulenze contenevano una percentuale di gas esilarante) aveva comunque difficoltà ad impartire ordini per via del suo modo alternativo di "parlare". Si risolse infine ad assumere un traduttore personale che dopo un tirocinio di 7 mesi imparò a capire perfettamente le sfumature di ira, di affetto, di noia, di risolutezza, di appetito e di voglia di scopare nelle tonalità che il generale riusciva a modulare.

La carriera militare

La prima e unica missione che lo vide partecipe fu quella che Attila gli affidò nel 421 a.C.. Questa campagna aveva lo scopo di eliminare Moira Orfei (che all'epoca aveva già una quarantina d'anni) ed acquisire il monopolio che la robusta schiavista deteneva nel commercio degli animali nella zona trans-teverina. La missione ebbe però esito fatale per l'eroe petomane (la promozione a generale gli era valsa questo appellativo), infatti quando decise che era giunto il momento di sferrare l'attacco emanò una violenta scorreggia simile ad un barrito che l'interprete interpretò (lo so che è una ripetizione, ma cazzo quello era il suo lavoro!) come "nnamo a fajje er culo regà" ma che gli elefanti da combattimento che si era portato appresso da Cartagine intesero come "ao a belli capelli... Nun vedi che c'hai er culo come na zampogna?!?". Suscettibili al loro aspetto fisico gli elefanti sbranarono odoacre di cui non resta null'altro che non sia testimonianza scritta. Gli elefanti si misero a dieta consci che le parole di Peto-violento, seppur involontarie erano vere. Uno di loro è morto per anoressia, quattordici possono dire di avercela fatta ed ora sponsorizzano barrete ipoenergetiche, tre hanno avuto successo nel campo dello show business. Di questi uno conduce "La prova del cuoco", un altro fa l'ospite transessuale a "Buona Domenica" mentre l'ultimo si è sposato con una iena che conduce un programma su un gruppo di deficenti che balla.