Nonsource:Gli gnomi

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A mille ce n'è...
nel mio cuore di fiabe da narrar...
'era una volta un povero ciabattino che per colpa della crisi economica e delle multinazionali faticava ad arrivare a fine mese.

La moglie, tutti i giorni, gli rimproverava di non aver trovato un lavoro in banca, o un posto statale sicuro, che suo zio Peppuzzo conosceva un tipo che aveva un amico al ministero che poteva farlo entrare.

Ma il nostro ciabattino era un uomo d'onore, orgoglioso e fiero di portare avanti l'attività di suo padre, e del padre di suo padre, e del padre del padre di suo padre prima di lui.

Così i giorni passavano e il ciabattino a malapena guadagnava abbastanza da ripagarsi i materiali e per portare un piatto di minestra sulla tavola. I suoi debitori divennero ogni giorno più insistenti e sua moglie se ne andò di casa con un dipendente dell'ATAC.

Fu allora che alcuni gnomi, creature fatate, notarono il ciabattino e vollero ricompensarlo: durante la notte entrarono nella sua bottega e fecero in poche ore il lavoro di una settimana. Al suo risveglio il ciabattino trovò il lavoro finito e le scarpe degli gnomi erano realizzate così bene che i clienti pagarono anche più del solito.

Il ciabattino comprò allora nuovi materiali e li lasciò in bottega prima di andarsene, e di nuovo la mattina dopo trovò delle scarpe bellissime, che i clienti di nuovo pagarono profumatamente.

A quel punto però decise che era giunto il momento di scoprire il segreto, così quella sera quando chiuse la bottega si nascose sotto il bancone ad aspettare.

Quando arrivarono gli gnomi la sua sorpresa fu grande. Li vide mettersi al lavoro con dedizione, cucire il cuoio che neanche i bambini in Pakistan per la Nike, e le loro opere erano talmente perfette che sembravano realizzate con la magia.

A quel punto il ciabattino capì che gli gnomi sarebbero stati la sua fortuna, e che non poteva lasciarsi sfuggire la miniera d'oro che essi rappresentavano.

Così la sera dopo gli preparò del latte e dei biscotti, poi lasciò come al solito i materiali sul bancone e si nascose.

Al loro arrivo gli gnomi videro il latte e i biscotti e mangiarono e bevvero con gioia, poi si misero al lavoro felici, e mentre cucivano crollarono tutti addormentati.

Il ciabattino, che aveva drogato il latte, saltò fuori dal suo nascondiglio e ingabbiò gli gnomi addormentati e li mise a lavorare per lui giorno e notte in cambio di cibo.

Il ciabattino riuscì così a ripagare tutti i suoi debiti e gli affari andavano talmente bene che si comprò pure una Ferrari, e con gli gnomi che lavoravano per lui, visse per sempre felice e contento.

Morale:
Chi fa da sé fa per tre.