Nonnotizie:Contro l'opinione pubblica

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11 settembre 2008‎

Ronald McDonald è stato arrestato! Cosa ne penserà l'opinione pubblica?

Col termine opinione pubblica, o anche opinione stupida, si indica quello che conviene fingere di pensare negli attuali liberi regimi democratici. Coloro cui capita spesso di non rispecchiarsi nelle posizioni dell'opinione pubblica (il sintomo principale è rispondere sempre ai sondaggi con "non so/non rispondo") dovrebbero rivolgersi a una struttura ospedaliera il prima possibile.

Il morbo è curabile, e la terapia consiste principalmente nel rivedere il proprio abbigliamento: a seconda del periodo potrebbe essere opportuno indossare con esibizionismo una camicia nera, oppure un colbacco, un crocifisso, o una bandana. Si completa il ciclo terapeutico con una robusta dose di farsi i cazzi propri e fare sempre sì con la testa quando lo fanno gli altri.

Secondo la Costituzione Italiana, ogni cittadino Italia ha diritto di dire la sua su qualunque cosa, sia questo commento utile (e pochi riescono a farne uno), oppure idiota e privo di senso (ovvero tutti).

È una cosa complessa ma dal funzionamento semplice, ma così semplice che perfino in un pianeta dove la forma d'intelligenza più sviluppata sono gli Ultrà:

  • una cosa accade;
  • indipendentemente da che cosa sia è buona se piace alla gente, cattiva se non piace.

Quindi applicando un banalissimo sillogismo:

Accade una cosa buona = alla gente piace = alla gente potrebbe piacere perché costretta o rincoglionita = Conclusione: Un'eventuale legge che obbliga i datori di lavoro ad assumere solo a tempo indeterminato non avrà successo.

Se siete scettici possiamo anche applicare il sillogismo contrario:

Accade una cosa cattiva = alla gente non piace = alla gente potrebbe non piacere perché costretta o rincoglionita = Conclusione: la salita al potere di Mussolini piacque anche ai comunisti (che erano, sono e saranno dei lobotomizzati)

Ciò significa che ogni cosa è sottoposta all'opinione di tutti, anche gli esponenti e i pesci piccoli della Chiesa.

L'opinione pubica e i telegiornali

L'opinione pubblica apre molti orizzonti.

L'opinione pubblica, detta anche pubica per l'intelligenza di chi vi si conforma, viene riportata di giorno in giorno al telegiornale.

Per metà del tempo il microfono viene messo davanti alla bocca di autorevoli esperti di politica, economia e società, come spazzini, baristi, fruttaioli, pizzaioli, pippaioli e altre persone direttamente coinvolte nei fatti esposti. Questi, coi loro brillanti e sagaci pareri ("non ne so niente", "chiedo l'aiuto da casa", "non sono da queste parti"), illuminano le menti e gli animi dei telespettatori, i quali avvertono un sentimento del tipo "sì, concordo, ma il fatto accaduto quale sarebbe???".

Gli "intervistati" hanno poi l'onore di tornarsene a casa e ammirare la loro apparizione in tv, commentando: "quel tizio ha proprio ragione. Fortuna che c'è ancora qualcuno che ragiona, come me!".

Un ruolo importante in questo processo di informazione imparziale è poi svolto dalla redazione del telegiornale, che sceglie accuratamente, col metodo del "m'ama, non m'ama", gli spezzoni da mandare in onda, mandando i nastri che contengono gli altri a produrre preziosa energia termica.

Come si effettua un sondaggio

Avete presente un campione di persone che rispecchi in modo fedele la distribuzione sociale, culturale ed economica della popolazione presa in esame? Bene!

Se c'è una cosa che dovete evitare quando fate un sondaggio è proprio questa: l'attinenza con la realtà!

Un cocktail di accuratezza e verità può essere micidiale, in quanto distrae l'opinione pubica dalle cose a cui essa dà più importanza: la topa, il calcio e i reality show. Senza questi tre elementi la nostra povera O.P. è smarrita, non sa più quali termini di paragone adottare per i suoi giudizi.

In questo caso può persino sviluppare un senso critico autonomo, rinunciando al lavoro di quanti generosamente la alimentano. Il suo destino quindi è una morte atroce per inedia.

Fonti

  • Compagna Rossanda «Contro l'opinione pubblica» – Il Manifèscion, 11 settembre 2008