Nonbooks:Utilizzare la parola ano e i suoi derivati all'interno di un discorso

Nonbooks, cosi e altri cosi che cosano.
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« Chi va piano va sano e va lontano »
(Anche la saggezza popolare suggerisce di farlo)
Il mondo è pieno di esempi appropriati.

A cosa serve?

Analizziamo per prima cosa l’utilità di questo anomalo manuale:

Funzione 1

Sicuramente potrete far ridere anormalmente un vostro compaesano o un qualsivoglia anonimo che vogliate stupire, sia egli anziano o giovanotto, egli invano tenterà di sedere serio e impassibile al suo posto per poi sfociare in un baccano di risa. Grazie a codesto manuale potrete suscitare un fragoroso battimano a ogni festa cui prenderete parte e ci riuscirete senza dover ricorrere a un qualche arcano e abusato brano canoro in canone con accompagnamento di pianoforte che susciterà tanto odio da costringervi a fuggire in un paese straniero e ad assumere un prestanome. Gli invitati si rifiuteranno addirittura di darvi la buonanotte prima di aver sentito ancora la vostra abilità e, sia che siate vestiti in canottiera e che puzziate di birra ed etanolo, sia che indossiate un lanoso pastrano, non vi considereranno un ciarlatano poiché vi adoreranno come un semidio.

Funzione 2

Anche parlando di motori si possono trovare ottimi spunti.

Se siete il capitano, o anche solo il manovratore, di un’imbarcazione, nessuno, sia che siate castano e di carnagione chiara sia che essa paia d’ebano a causa dei melanociti, metterà in dubbio la vostra autorità dopo avervi udito proferire questi discorsi da bravo cristiano, come dimostrò l’italiano Cristoforo Colombo. Ad egli, infatti, anche il singolo avvistamento di un misero cormorano o di un gabbiano (anche di un fagiano o di un germano reale, perché no?) veniva riportato con rispetto quasi disumano e in maniera stacanovista, nella speranza che si fosse non troppo lontani dal mare indiano e non più nell’oceano. Questo atteggiamento però mandò il povero Cristoforo in paranoia, tanto che spesso anziché sgranocchiare i gambi di sedano (unica fonte di cibo rimasta a bordo) egli soleva infilarseli nel deretano, tanto che lo soprannominarono “trapano”.

Funzione 3

In tempi antichi ogni cortigiano veniva istruito in quest’arte poiché il sovrano, seduto in panciolle sul divano in compagnia del papa (che poi sarebbe la guida spirituale di quelli che credono nel paranormale) giunto dal vaticano e vestito col suo fanone, si dilettavano spesso nell’apprezzare simili monologhi, perciò ogni decano, compreso quello francescano, istruiva i propri parrocchiani e sacrestani a riguardo. Infatti chiunque recitasse in modo grossolano, specialmente se sanculotto, veniva picchiato a sangue con rami d’ontano dai guardiani finché non ne perdeva tanto da parere un drepanocitemico. Veniva gettato nel panottico lasciando il proprio figliolo orfano, in una condizione di stenti e tutt’altro che sano, tanto che neanche la pranoterapia poteva salvarlo. Non si sa mai che la monarchia torni nella nostra penisola (qui non c’è proprio un derivato dell’ano ma fa lo stesso) insieme a certe abitudini dei regnanti…

Come fare?

Le parole che contengono ano al loro interno sono piuttosto cospicue nell'italiano moderno, possiamo dividerle per categoria in modo che tu, sfaticato nullafacente, possa agevolmente trovarle:

Nomi propri

Molti personaggi storici (ma anche odierni vip) avevano (o hanno), all'interno del loro nome, la parola ano, vi basterà avere un misero diploma di licenza media per conoscerne alcuni. Ecco degli esempi:

E chi più ne ha più ne metta.

Verbi

Alcune coniugazioni di verbi hanno ano come suffisso, mi raccomando però non abusatene, è meglio essere originali e non usare questi meri espedienti se non in caso di necessità. Comunque ecco a voi i tempi verbali da sfruttare:

  • Indicativo, terza persona plurale della prima coniugazione (es. Essi deambulano)
  • Imperfetto, terza persona plurale di tutte le coniugazioni (es. Essi gironzolavano)
  • Congiuntivo, terza persona plurale della seconda e della terza coniugazione (es. Che essi stormiscano)

Aggettivi

Molti aggettivi terminano con la parola ano anche di questi, tuttavia, è preferibile non fare troppo uso, a meno che non vogliate comporre un testo in rima:

Nomi comuni

E qui ci si sbizzarisce, ne esistono un'infinità contenenti la parola ano, se la vostra fantasia è più limitata di quella di un cantante pop morto potete comodamente cercare in un dizionario e, no, non vi st dicendo di sfogliare le millantadue pagine del vostro dizionario che sta lì impolverato sulla libreria, brutti trogloditi, bensì vi consiglio di cercare in un dizionario on-line usando la fantasiosissima tecnica degli asterischi. In altre parole, digitate "*ano*" (si, proprio con gli asterischi) e cercate, vi si aprirà un mondo di conoscenza infinita. Le possibilità son così tante che mi rifiuto di fare esempi.

Cose da evitare

Perché il vostro testo sia bello e orecchiabile per prima cosa sviluppatelo in italiano corretto che va sempre bene, poi evitate inutili ripetizioni, abusare della stessa parola, o dello stesso espediente è banale e non vi prterà ai risultati sperati. Evitate anche di usare più volte parole derivate da una stessa parola, come ad esempio:

eccetera eccetera.

Esempio

Direi che a questo punto siete pronti per stupire il mondo con la vostra divertentezza, se le cose non vi fossero ancora chiare, ecco un esempio di come dovrebbe risultare un vostro testo:

Vi era una volta un ranocchio nano dal manto maculoso che abitava sulla riva di uno stagno lontano e fuorimano. Egli voleva far visita al defunto padre che, in articulo mortis, lo aveva pregato di portare ogni tanto del grano al suo loculo perché potesse vivere felicemente nell’aldilà. Così il giovane ranocchio partì come un gitano alla volta del cimitero dei rospi ma, giunto in cima alla riva vide un orrido panorama ossia due o tre vacche che defecavano sull’erba e un sacco di tafani che giravano intorno al loro prodotto. Il rinculo lo fece ruzzolare giù per la riva a causa del franoso terreno ed egli ci rimase secco.