Mulino Bianco: differenze tra le versioni

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{{Sottotitolo|il piacere di mangiare (s)ano}}
mulino bianco barilla usa olio di palma che distrugge le cellule del pancreas.non e' un prodotto sano come vogliono farci intendere dalla loro publicita' mostrando un mulino nella natura,ma bensi' sporchi prodotti industriali
[[File:MULINO.jpg|right|thumb|La filiale africana della Mulino Bianco, col celebre slogan: '''Mangiane quanto più puoi, e poi sò cazzi tuoi'''|255px]]
{{Sottotitolo|il piacere di mangiare schifezze
{{Cit|Non ci vuole un bianco mulino ma un mulino bianco!|Il cinghiale dagli omonimi pennelli in un ormai celebre spot}}
ATTENZIONE ALL'OLIO DI PALMA, DISTRUGGE CELLULE PANCREAS Una ricerca della Societá italiana di Diabetologia mette in relazione l'abuso di olio di palma, presente in molti dolci e merendine, con l'insorgenza del diabete: compromette le cellule beta del pancreas, impedendo la produzione di insulina. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Attenzione-olio-di-palma-distrugge-cellule-pancreas-974bcd4b-bdfe-425d-92da-4428930f248c.html


{{Cit|n£L mUl!N0 k& VorR£! T@nt@ G3nT£ @fF@nKuL0 m@nd£r£I !!!! |[[Bimbominkia]] in preda a uno sfogo sulla pubblicità del Mulino Bianco}}
{{Cit|n£L mUl!N0 k& VorR£! T@nt@ G3nT£ @fF@nKuL0 m@nd£r£I !!!! |[[Bimbominkia]] in preda a uno sfogo sulla pubblicità del Mulino Bianco}}


{{Cit|Nel mulino che vorrei, un divano e [[Sasha Grey]]|Qualunque [[maschio]] su slogan del del Mulino Bianco}}
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{{Cit|Un mondo buono|Slogan della Mulino Bianco usato dal 2012 al 2017}}


La '''Mulino Bianco''' è un'azienda [[Zelanda|zelandese]] che produce solo schifezze industriali e commerciali.niente di sano e naturale
La '''Mulino Bianco''' è un'azienda [[Zelanda|zelandese]] che produce tante cose, oltre che tante altre cose, ma soprattutto tal'altre cose.


== Ubicazione ==
la barilla produce anche pasta industriale con residui tossici Nel dettaglio, la sostanza rilevata nei prodotti di marche appena citate è “pirimifos metile, un insetticida autorizzato utilizzato durante la conservazione di grano e farina nei silos”, spiega il sito Fatto Alimentare. http://www.vnews24.it/2014/03/27/pesticidi-negli-spaghetti-tra-le-7-marche-tossiche-ce-anche-barilla/
Non si hanno precisi ragguagli del dove si trovi; i più pensano che debba trovarsi nella Maremma Maiala.

Fonti abbastanza sicure (uno spaventapasseri travestito da [[Enrico Mentana]]) ci dicono che ha aperto varie filiali nei Paesi più produttivi e varie succursali nel mondo in modo da propinare a quanta più gente sia possibile le ignobili gallettacce (residuati militari della guerra 15-18) che fuoriescono dall'azienda trasportati dalle blatte.

Tra le più importanti filiali estere vanno citate:
*[[Zelanda]]
*[[Africa]] (dove la ditta prende il nome di '''[[Mulino Nero]]''' in quanto il processo di raffinazione degli escrementi è più grossolano e il colore viene più scuro)
*[[Cracozeznav]]
*[[Padania]] che consuma il 90% della produzione.
*[[Magna Romagna]]
*[[Bazookistan]], (anche se si dice sia solo una leggenda) il direttore della filiale risulterebbe essere nientepopodimenoche [[Roberto Calderoli|Calderoli]] e sembra che la forza motrice sia quella di uno stuolo di criceti in continua produzione. Risulterebbe anche esserci un dipartimento segreto per lo studio di armi di conquista di massa ma non sono ancora state presentate prove.


== Storia ==
== Storia ==
[[File:Giovane mulo.jpg|thumb|right|375px|Il mulino bianco, atavico fondatore dell'azienda.]]
l Gruppo Barilla ha presentato a Milano, il bilancio economico
In principio era casa di [[tolleranza]], dove operava, come assaggiatrice la famosa [[Moana Pozzi]]; poi, nel 1960 venne acquistata dal signor [[Barilla]], che ne fece un canile per l'allevamento di cani da carne e da pelliccia. In seguito diventò una fabbrica specializzata nella produzione di palloni da calcio in ghisa e infissi in gommapiuma. Infine è passato al settore alimenentare (biscotti di ghisa, merendine di gommapiuma, ecc.)
In crescita il fatturato a 3.383 milioni di euro nel 2015 (+2% al netto dell’effetto cambio).
L’EBITDA è stato pari a 440 milioni di euro (era di 427 milioni nel 2014).
L'indebitamento netto è sceso a euro 170 milioni di euro nel 2015 (erano 250 milioni nel 2014).L’Italia rappresenta quasi la metà del fatturato del Gruppo Barilla. Nonostante un contesto economico e sociale difficile, nel quale i consumi nelle categorie di prodotti in cui il brand compete sono in declino,Barilla, notissima impresa alimentare (pasta, merendine, biscotti, sughi, ecc). Il 49% del pacchetto azionario di questa società appartiene alla Relou Italia srl, nel cui consiglio di amministrazione troviamo molti stranieri, fra di essi, fino a pochi anni fa era presente un certo Walter Wurth, presidente della Oerlikon Buhrle, una importante azienda svizzera produttrice di cannoni, missili e mezzi blindati, nonché di avanzati sistemi elettronici per la difesa.
E' presente con i seguenti marchi:Marchi e società del Gruppo
Barilla
Filiz
First
Harry's
Misko
Mulino Bianco
Pavesi
Vesta
Yemina
Voiello
Wasa


Vittima di un boicottaggio da parte di [[Suor Germana]] agli inizi degli [[anni '80]], e difeso dai gastroenterologi a cui procura molto lavoro, ne uscì indenne aumentando, anzi, la sua produzione.
La Barilla è stata criticata, in un articolo del 2001 perché la famiglia Anda, rappresentata in consiglio da Gratian Anda, detiene una parte dell'azienda;[11] la famiglia è legata al traffico di armi: il nonno di Gratian fondò la Oerlikon-Bührle, che, fra le varie cose fornì armamenti alla Wehrmacht durante la seconda guerra mondiale e nel 1970 uno degli Anda e tre suoi collaboratori furono condannati dal Tribunale federale per vendita di armi a due Paesi in guerra, il Sudafrica e la Nigeria.[11] Gratian Anda dirige la IHAG, holding zurighese di investimenti che a fine 2000 ha acquistato, assieme ad altri, la Pilatus Aircraft, società dell'industria di difesa aerospaziale della Svizzera, che già apparteneva alla sopraccitata Oerlikon-Bührle.[11] Quest'ultima nel 2000 ha cambiato nome in Unaxis.[11] Nel 2010 sul sito di Radio Radicale furono ripubblicate due inchieste di Gianni Lannes, giornalista di Italia Terra Nostra;[12] infatti la Barilla aveva presentato al Tribunale di Parma un'istanza per sequestrare e oscurare il sito italiaterranostra.it, e, malgrado il rigetto di essa, a novembre 2010 era stato oscurato.[12] Un'inchiesta, Ombre belliche sul mare in Italy, riguarda la compartecipazione della Unaxis alla Barilla, mentre l'altra, Barilla: amianto a perdere, tratta della massiccia presenza in uno stabilimento a San Nicola di Melfi di amianto, che la società, per obbligo di legge, dovrebbe rimuovere;[12] si commenta che malgrado il fatturato di milioni di euro e le fortune spese per la pubblicità non si è fatto nulla.[12]
Nel 2030, l'industria cerealinucleare, decise, dopo aver dimezzato la popolazione del mondo e aver sterminato la maggior parte delle specie animali(compreso bulbasaur e squirtle), di produrre grano virtuale e venderlo sotto forma di "nulla" a un prezzo accessibile (50 euro per un kg di "nulla"). Negli stessi anni l'onu, con l'approvazione del comune in cui risedeva l'azienda (fantabosco), mandò in esilio il "mulino bianco" nelle praterie dove pascolavano i teletubbies. Le motivazioni? Punto primo perché era abusivo, punto secondo perché si era espanso talmente tanto da arrivare a conquistare le terre di Mordor, punto terzo perché, in vita, erano rimasti solo gli operai della mulino bianco e quelli dell'onu (a qualcuno dovevano pur rompere i coglioni).
Anni dopo, nel 2040, durante l'impero romano, Cesare Marco Giovanni Aurelio Gusto Sammontana decise di illegalizzare, ai non possessori del porto d'armi, le macine e tutto il resto dei prodotti Mulino bianco, prodotti che, anni antecedenti a dopo ma anche al mentre, Hitler usò per scopi bellici durante la caccia ai nativi americani. Quest'ultimo infatti, ci giungono informazioni da informatori fontibili ([[Pingu]] e [[Happy Feet]]), bombardava intere pianure con frollini al benzetanolo e saccottini di acido butanoico.


Altre fonti storiche attribuiscono la reale paternità del "primo" mulino bianco a tale sig.Mr Day, che avrebbe lavorato solamente un giorno nel Mulino Bianco prima di pentirsene e scappare all'estero, salvo poi ricascarci immettendo nel mercato un nuovo ''brand'' che utilizzava l'identico metodo di lavorazione e le finissime materie prime dell MB, con scarsi risultati. Non arrivò mai a contrastare la piu nota multinazionale, che lo riassorbí, obbligandolo ad un lavoro durissimo scarsamente retribuito per il resto dei suoi miseri giorni.
== La rivoluzione degli anni novanta ==

=== La rivoluzione degli anni novanta ===
A partire dal [[1991]] la produzione cambiò in modo radicale e si specializzò nella fabbricazione di carrarmati da [[Risiko]] nei vari colori magenta, fucsia, ciano e giallo. Come sottoprodotto produce tozzole di pane di marmo e pidocchi disseccati.
A partire dal [[1991]] la produzione cambiò in modo radicale e si specializzò nella fabbricazione di carrarmati da [[Risiko]] nei vari colori magenta, fucsia, ciano e giallo. Come sottoprodotto produce tozzole di pane di marmo e pidocchi disseccati.


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*Nelle pubblicità della Mulino Bianco tutti vogliono un mulino, ma nessuno di loro ha ben capito a cosa serve suddetto oggetto, infatti tutti lo vogliono per poterci mangiare dentro allegramente e non per lavorare i cereali (cosa che invece fa l'uomo comune).
*Nelle pubblicità della Mulino Bianco tutti vogliono un mulino, ma nessuno di loro ha ben capito a cosa serve suddetto oggetto, infatti tutti lo vogliono per poterci mangiare dentro allegramente e non per lavorare i cereali (cosa che invece fa l'uomo comune).
*Probabilmente il mulino ha subito un passaggio di proprietà infatti [[Antonio Banderas]] lo chiama:"Il mio mulino"
*Probabilmente il mulino ha subito un passaggio di proprietà infatti [[Antonio Banderas]] lo chiama:"Il mio mulino"



== Articoli correlati ==
== Articoli correlati ==
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[[Categoria:Aziende]]
[[Categoria:Aziende]]
[[Categoria:mulini]]
[[Categoria:mulini]]
[[Categoria:Siti UNESCO]]
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità]]

Versione attuale delle 17:21, 15 mag 2024

La filiale africana della Mulino Bianco, col celebre slogan: Mangiane quanto più puoi, e poi sò cazzi tuoi
« Non ci vuole un bianco mulino ma un mulino bianco! »
(Il cinghiale dagli omonimi pennelli in un ormai celebre spot)
« n£L mUl!N0 k& VorR£! T@nt@ G3nT£ @fF@nKuL0 m@nd£r£I !!!!  »
(Bimbominkia in preda a uno sfogo sulla pubblicità del Mulino Bianco)
« Nel mulino che vorrei, un divano e Sasha Grey »
(Qualunque maschio su slogan del del Mulino Bianco)
« Un mondo buono »
(Slogan della Mulino Bianco usato dal 2012 al 2017)


La Mulino Bianco è un'azienda zelandese che produce tante cose, oltre che tante altre cose, ma soprattutto tal'altre cose.

Ubicazione

Non si hanno precisi ragguagli del dove si trovi; i più pensano che debba trovarsi nella Maremma Maiala.

Fonti abbastanza sicure (uno spaventapasseri travestito da Enrico Mentana) ci dicono che ha aperto varie filiali nei Paesi più produttivi e varie succursali nel mondo in modo da propinare a quanta più gente sia possibile le ignobili gallettacce (residuati militari della guerra 15-18) che fuoriescono dall'azienda trasportati dalle blatte.

Tra le più importanti filiali estere vanno citate:

  • Zelanda
  • Africa (dove la ditta prende il nome di Mulino Nero in quanto il processo di raffinazione degli escrementi è più grossolano e il colore viene più scuro)
  • Cracozeznav
  • Padania che consuma il 90% della produzione.
  • Magna Romagna
  • Bazookistan, (anche se si dice sia solo una leggenda) il direttore della filiale risulterebbe essere nientepopodimenoche Calderoli e sembra che la forza motrice sia quella di uno stuolo di criceti in continua produzione. Risulterebbe anche esserci un dipartimento segreto per lo studio di armi di conquista di massa ma non sono ancora state presentate prove.

Storia

Il mulino bianco, atavico fondatore dell'azienda.

In principio era casa di tolleranza, dove operava, come assaggiatrice la famosa Moana Pozzi; poi, nel 1960 venne acquistata dal signor Barilla, che ne fece un canile per l'allevamento di cani da carne e da pelliccia. In seguito diventò una fabbrica specializzata nella produzione di palloni da calcio in ghisa e infissi in gommapiuma. Infine è passato al settore alimenentare (biscotti di ghisa, merendine di gommapiuma, ecc.)

Vittima di un boicottaggio da parte di Suor Germana agli inizi degli anni '80, e difeso dai gastroenterologi a cui procura molto lavoro, ne uscì indenne aumentando, anzi, la sua produzione. Nel 2030, l'industria cerealinucleare, decise, dopo aver dimezzato la popolazione del mondo e aver sterminato la maggior parte delle specie animali(compreso bulbasaur e squirtle), di produrre grano virtuale e venderlo sotto forma di "nulla" a un prezzo accessibile (50 euro per un kg di "nulla"). Negli stessi anni l'onu, con l'approvazione del comune in cui risedeva l'azienda (fantabosco), mandò in esilio il "mulino bianco" nelle praterie dove pascolavano i teletubbies. Le motivazioni? Punto primo perché era abusivo, punto secondo perché si era espanso talmente tanto da arrivare a conquistare le terre di Mordor, punto terzo perché, in vita, erano rimasti solo gli operai della mulino bianco e quelli dell'onu (a qualcuno dovevano pur rompere i coglioni). Anni dopo, nel 2040, durante l'impero romano, Cesare Marco Giovanni Aurelio Gusto Sammontana decise di illegalizzare, ai non possessori del porto d'armi, le macine e tutto il resto dei prodotti Mulino bianco, prodotti che, anni antecedenti a dopo ma anche al mentre, Hitler usò per scopi bellici durante la caccia ai nativi americani. Quest'ultimo infatti, ci giungono informazioni da informatori fontibili (Pingu e Happy Feet), bombardava intere pianure con frollini al benzetanolo e saccottini di acido butanoico.

Altre fonti storiche attribuiscono la reale paternità del "primo" mulino bianco a tale sig.Mr Day, che avrebbe lavorato solamente un giorno nel Mulino Bianco prima di pentirsene e scappare all'estero, salvo poi ricascarci immettendo nel mercato un nuovo brand che utilizzava l'identico metodo di lavorazione e le finissime materie prime dell MB, con scarsi risultati. Non arrivò mai a contrastare la piu nota multinazionale, che lo riassorbí, obbligandolo ad un lavoro durissimo scarsamente retribuito per il resto dei suoi miseri giorni.

La rivoluzione degli anni novanta

A partire dal 1991 la produzione cambiò in modo radicale e si specializzò nella fabbricazione di carrarmati da Risiko nei vari colori magenta, fucsia, ciano e giallo. Come sottoprodotto produce tozzole di pane di marmo e pidocchi disseccati.

Curiosità e misteri

  • La famiglia del Mulino Bianco è l'unica (a parte quella de I Cesaroni) ad essere in forma e smagliante già alle 6 di mattina quando solitamente un tipico individuo di razza umana alla stessa ora si alza dal letto con un aspetto che ricorda più quello di uno zombie che quello di un essere umano. Diverse università e società scientifiche sono al lavoro da anni per svelare questo mistero.
  • Nelle pubblicità della Mulino Bianco tutti vogliono un mulino, ma nessuno di loro ha ben capito a cosa serve suddetto oggetto, infatti tutti lo vogliono per poterci mangiare dentro allegramente e non per lavorare i cereali (cosa che invece fa l'uomo comune).
  • Probabilmente il mulino ha subito un passaggio di proprietà infatti Antonio Banderas lo chiama:"Il mio mulino"


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