Minuto di silenzio: differenze tra le versioni
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Versione delle 13:07, 27 feb 2012
Il minuto di silenzio è un lasso di tempo composto da circa 60 secondi in cui l'unico suono che si ode è il silenzio. In Italia è un lasso di tempo composto da circa 15 secondi di applausi, 30 di urla del tipo "Tizio" sempre nei nostri cuori e altri 15 di chiacchiericcio diffuso.
Solitamente il minuto di silenzio consegue al fatto che è crepato qualcuno a causa di avvenimenti catastrofici. Ancora nessuno si è accorto che è praticamente inutile.
Dove si verifica
Luoghi più comuni
I luoghi più comuni in cui si effettua il minuto di silenzio sono la scuola e lo stadio: in entrambi i casi la maggior parte dei partecipanti non sa neanche cosa sia successo ma comunque si alza in piedi come ravanelli e comincia a guardare l'orologio aspettando che il minuto termini.
- A scuola ogni secondo equivale circa a 12 mesi del nostro calendario durante il quale arrivano alla mente tutte le stronzate possibili e immaginabili. È scientificamente provato che il nostro cervello in quel minuto cerca di fotterci facendoci scoppiare a ridere. E infatti c'è sempre qualcuno che non ce la fa e scoppia in una risata a spruzzo che poi contagia tutti piano piano fino a far diventare il minuto di silenzio un minuto di stronzate. È un classico che il minuto di silenzio termini con un discorso della durata di 6 ore e mezza del prof che rimprovera tutti per essere immaturi.
- Allo stadio il minuto di silenzio consiste in un minuto di applausi, con i giocatori che si stringono in cerchio al centro del campo pensando a come devono sfondare sulle fasce degli avversari.
Altri luoghi
Esistono anche altri luoghi in cui si fa il minuto di silenzio, come il teatro o la chiesa. La cosa più difficile durante il minuto di silenzio è riuscire a fare silenzio. Guai a starnutire, stropicciare una carta o far cadere un ombrello. In questi casi infatti la gente si volterà verso di voi e vi guarderà disgustata commentando sottovoce la vostra superficialità e volgarità. Segue la pena di morte.