Massimo Cacciari

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In principio era il Verbo ed il Verbo era presso Cacciari. Il primo giorno Cacciari creò la propria barba e vide che era cosa buona. Poi creò Venezia e vide che era cosa buona. Poi non sapendo cos'altro fare, Cacciari creò Dio, il quale però ebbe la pessima idea di creare, nei sei giorni successivi, il mondo e l'universo attorno a Venezia e non contento creò anche gli uomini e le donne. A Cacciari la cosa non andava certo giù. Non solo aveva creato uno sfaticato che dopo solo sei giorni di lavoro si era riposato, ma quel che gli dava più sui nervi era che non approvava per nulla quello che Dio aveva creato. Passi per l'universo e la Terra, che dopotutto non gli creavano alcun incomodo, a parte il fatto che la maestosità di Cacciari risultava leggermente offuscata al cospetto di tutti i pianeti e i sistemi solari. Passi persino per quegli inutili vegetali e per quei fastidiosi animali che per fortuna a Venezia arrivavano di meno, tranne i Chironomidi, essendo un'insieme di isole. Ma quello che proprio Cacciari non sopportava erano gli altri esseri umani. Come osava Dio creare fastidiosi esseri apparentemente simili a Cacciari ma a Lui infinitamente inferiori? Certo Cacciari avrebbe potuto eliminare loro e Dio, ma sarebbe equivalso a riconoscere di aver sbagliato a creare quest'ultimo. Se c'era una cosa che Cacciari non poteva fare era riconoscere di aver sbagliato. D'altronde era certo di essere Perfetto e Infallibile. Così fece buon viso a cattivo gioco e continuò ad abitare a Venezia. Ma questi inutili esseri umani continuavano a moltiplicarsi e ben presto occuparono anche Venezia, la Venezia di Cacciari! Come osavano? Come se non bastasse, questi inutili e abbietti esseri umani si ostinavano ad adorare il loro Creatore, Dio, e non l'Essere Sommo, cioè Cacciari. Senza contare che correva voce che alcuni di essi non avessero neppure letto i libri di filosofia che Cacciari aveva pubblicato con la Silvio Berlusconi Editore. Sacrilegio! A questo punto, Cacciari cominciò a pensare. Non poteva certo distruggere Dio, gli esseri umani e l'universo, perché sarebbe significato riconoscere che almeno una sua opera (Dio) era meno che perfetta. Dopo aver pensato qualche altro secolo ed aver elaborato splendide teorie filosofiche, si decise. Aveva avuto l'idea di diventare il Capo del mondo, così almeno avrebbe potuto comandare e disprezzare quegli esseri inferiori e loro sarebbero stati finalmente costretti ad adorare Lui e non quell'usurpatore di nome Dio. Decise di cominciare da Venezia ma venne subito a sapere che mentre Lui pensava erano spariti Dogado e regimi assoluti ed era stata instaurata la democrazia. O tempora, o mores! Pazienza, pensò Cacciari, poco male: comincerò intanto a farmi eleggere sindaco di Venezia e poi allargherò poco a poco il dominio sul resto del Mondo annettendo prima Mestre, poi inventandomi la Città Metropolitana, la Città unica veneta, eccetera e alla fine sarò Sindaco dell'intero Universo. E così fece. Si fece eleggere Sindaco di Venezia. Tutto andava bene, Cacciari era temuto e venerato, tranne che da pochissimi veneziani che osavano criticarlo, inconsapevoli del fatto che era stato Lui a creare Venezia. Alcuni, ma per fortuna pochi, assolutamente senza ritegno, lasciavano Venezia accusando Lui e i precedenti sindaci di cattiva amministrazione. Per fortuna c'era la seconda fase del Suo piano. Cacciari arrivò a Mestre, incurante del fatto che era stata Dio a crearla e gli esseri umani ad averla costruita, già da secoli ormai. Disse: "Oggi io arrivo a Mestre e creo dal nulla questa città. Mestre, io ti ribattezzo Venezia". Così pur restando Sindaco di Venezia aveva già ampliato il proprio dominio, con buone speranze di fare presto altrettanto, poco a poco (tanto, si sa, Cacciari è Eterno), col resto dell'Universo. Cacciari sperava però che il nome "Mestre" fosse cancellato, come era giusto che fosse per tutti i nomi di quello che Lui non aveva creato, dimodoché restassero solo i nomi "Cacciari", "Venezia" e "barba". Senonché alcuni abitanti di Mestre, pochissimi per fortuna, osavano rifiutarsi di credere che fosse stato Cacciari a creare Mestre nel XX secolo. Alcuni riferivano di aver letto che Mestre esisteva prima che Cacciari lasciasse la laguna per la prima volta e altri addirittura tifavano per squadre di calcio o di basket che persistevano ostinatamente a chiamarsi "Mestre", anziché per le squadre uniche di Cacciari sponsorizzate dal Casinò. Alcuni proposero addirittura dei referendum per dividere il comune fra Mestre e Venezia. A questo punto Cacciari si adirò. Decise che se doveva fare il sacrificio, ovviamente per il Bene dell'umanità, di dominare il mondo e tutti quegli esseri umani così ottusi, almeno voleva Venezia tutta per sé: cercò in tutti i modi di renderla inospitale e di accelerarne lo spopolamento. Che bella che era Venezia senza anima viva! Finalmente Gli ricordava quella perfetta che Lui aveva creato milioni di anni prima.