Liceo

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« Chi frequenta un liceo è un COGLIONE! Cribbio! »
(Silvio Berlusconi)
« La mia libertà finisce dove comincia la vostra »
(Martin Luther King)
« Ho visto cose che voi umani...! »
(Studente)
« Non ci resta che piangere »
(Studente)
Tipica aula di liceo durante una lezione pratica di educazione fisica

Struttura genetica

Il liceo, per definizione, è un "campo di concentramento chiuso da mura spesse, popolato da creaturine schiavette chiamate studenti e guidato da comunisti incalliti armati fino ai denti di registri e controregistri, chiamati professori: al vertice dei comunisti si trova un nazista razzista xenofobo anglosassone americano chiamato preside" (cit. diz. Cazzanichelli).


Storia

L'idea di formare una scuola sì fatta venne improvvisamente a Dante Alighieri, mentre con una mano scriveva la Divina Commedia e con l'altra si faceva una sega pensando a Beatrice: inutile dire come l'idea concepita poteva essere poco sana già allora.
Dopo qualche ora, quando riuscì a liberare una mano (ancora oggi non ci è dato sapere quale delle due), trascrisse in latino l'idea venutagli su un documento, conservato ancora oggi nella "Biblioteca Vaticana delle Idee derivate da Seghe Mentali Inoffensive nei confronti della Fede Cristiana" (BVISMIFC):

Rosa, Rosae, Rosa,
la malia et la frosa
in tal cul la misi
ma la voglia via frisi.

Incredibilmente questa è l'unica poesia ad avere un titolo: LICEO.
Molti scrittori successivi tentarono di interpretare il complesso simbolismo di questa poesia di indubbio talento dantesco, ma tutti fallirono...

TUTTI TRANNE UNO

Ovviamente il Duce non fallì in questo campo. Appena lesse questa poesia ebbe un'illuminazione divina: un peto immenso improvvisamente si sprigionò dal suo deretano, producendo un lezzo orrendo che stese sul colpo il povero Matteotti che si trovava alle sue spalle.
Il Duce si accorse improvvisamente di non sapere un cazzo. Cosa cazzo fosse il fascio, chi cazzo era Cesare, chi cazzo erano i romani, chi cazzo erano i comunisti, che cazzo voleva dire Rosa, malia, frosa... tutto un vuoto.
E interpretò così la poesia dantesca: avrebbe fondato un LICEO, un vero e proprio esercito stile gesuita che avrebbe difeso con le menti lo Stato Fascista Italiano.
Il giorno dopo si affacciò alla finestra di Piazza Venezia e urlò ITALIANIIIIIIIIIIIII, prima di rendersi conto che erano le tre di notte. L'unico a rispondere fu un panettiere che gli urlò: MA VAFFANCULO VA, FIGLIO DE NA MIGNOTTA!. In quel momento Mussolini capì che il suo esercito sarebbe dovuto essere formato da persone intelligenti e capaci di parlare.

Liceo al giorno d'oggi

Al giorno d'oggi il liceo è formato da un'accozzaglia informe di piccoli goblin ignobili, chiamati "studenti del biennio", e da altrettanti rimbambiti e drogati, chiamati "studenti del triennio", entrambi i soggetti che per la comodità chiameremo "Pustole piene di pus" pensano di essere superiori alle altre scuole solo perché il loro istituto porta la parola "Liceo" ma le nostre Pustole piene di pus capiranno solo alla fine che il loro diploma non servirà a nulla, inutile come un lecca lecca al gusto di sabbia. Troveranno in questo diploma però una fonte di guadagno quando andranno a vivere sotto i ponti, barattandolo per un pezzo di pantegana abbrustolita.

Voci correlate