Isabella Santacroce

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Un ritratto artistico d'Isabella Santacroce
« Sento un suono. Passeri morti. Oblii di candeggina. La madre del figlio fratello del nonno. Vado a fare pipì. »
(Isabella Santacroce)
« Mi taglio le vene, teste senza pene, occhi blu, cacche di Timbuctù, le vene dei baccalà, trullallì trullallà »
(Isabella Santacroce)
« Isabella Santa Croce è un esteta, la vera libertina dei nostri tempi, perché nei suoi libri con fanciullesco candore esprime tragiche e malinconiche...oh, ma che cazzo sto dicendo! È una rincoglionita che non sa scrivere e basta! »
(Giornalista)

Isabella Santacroce, discendente di Giacomo Leopardi, è una delle piaghe che Chuck Norris ha inflitto all'umanità quando un parcheggiatore abusivo di Lisbona si è perso una puntata di Walker Texas Ranger. L'Altissimo, per la colpa di uno ha punito tutti con un simile flagello, cosicchè lo scempio non possa ripetersi più. Questa piaga dalle sembianze pseudo-umane affligge il genere umano blaterando cose senza senso, in una lingua a metà tra il klingon ed il bavarese.

Storia

La Santacroce nasce a Quintodecimo, in provincia di Paperopoli, dove a causa delle scarse risorse finanziare della sua famiglia(dato che il padre come lavoro faceva l'assaggiatore di feci) non riesce ad iscriversi in nessuna scuola: questo darà origine ad un enorme problema nella vita di Isabella, ovvero la quasi nulla conoscenza dell'italiano. Superata la maggiore età, inizia a lavorare come cubista nel bar "L'emo scemo". Ma è durante un'ordinaria cagata che le viene "l'illuminazione" di scrivere libri. Pubblica dunque la sua prima opera, "Guardatemi quanto sono darkettona", che ottiene uno spropositato seguito di lettori darkettoni(si insomma, quegli imbecilli che scrivono vaccate sui blog e che si tagliano le vene credendo sia sushi). Da allora, le feci cartacee della Santacroce affliggono costantemente le nostre librerie. L'ONU consiglia d'indossare le dovute protezioni quando se ne legge uno, potrebbero infettarvi e rendervi dislessici, proprio come la loro autrice.

Lo stile

Lo stile della Santacroce è molto particolare: è infatti la prima scrittrice ad essere dislessica, ed a non conoscere una fava dell'italiano. Ma proprio nulla. Il risultato sono esileranti scritti come: "Lucido Evitare ogni panico Avere coraggio Essere forti Trasformare l'amore in affetto Il corpo lo stesso Lo stesso che cambia terrorizzandoti Rimanere identici dentro Fuori piano piano incredibili Incredibilmente corrosi Segnati Sconfitti Impotenti Nascere e iniziare ad incidersi Come se non bastasse cè dell'altro L'altro che non sei tu Tutto l'attorno Il contesto Il posto in cui ti hanno messo Famiglia Cuore Corpo Nome"

Ebbene sì, è un pezzo tratto da un suo racconto. Possiamo solo pregare che l'Altissimo abbia pietà di noi, e ci liberi da questa pena il più velocemente possibile.

Collegamenti esterni

Per altre risate:

  • www.isabella-santacroce.splinder.com