Iliade: differenze tra le versioni

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[[File:Madonna cantante 4.jpg|thumb|270px|Cantami, o diva, del pelide [[Achille]] l'ira funesta!]]
{{blurb|right|in culo ai Polentoni, Zeus mi ha detto che sta con noi!|Iliade, canto X [[Immagine:Savvatore.jpg|left|thumb|200px|Savvatore Buscemi, principe di Caltavuturo, eroe terrone.]]}}
{{Cit2|Scusi... [[Troia]]?|[[Ulisse]] chiede informazioni stradali ad una passante}}
{{Cit2|Favolosi effetti speciali, ma personaggi un po' stereotipati|Ciak magazine}}
{{Cit2|Troia sei grande!|[[Priamo]] su Troia}}
{{Cit2|Sei una gran troia!|[[Menelao]] su [[Elena Sofia Ricci|Elena]]}}
 
Iliade, uno dei 20 libri dell’antico testamento. Narra le imprese eroiche di due stati, la Terronia e la Polentonia per il possesso dello stretto di Messina. L’armata terronica è capeggiata da Gino Carmine, re di Terronia, Calogero suo fratello, Savvatore Buscemi principe di Caltavuturo.
La difesa della roccaforte di Milano è affidata a Giampaolo Meneguzzi, re di Pavia, Pierluigi suo figlio maggiore, Piersilvio il figlio minore conte di Sangimignano, Pancrazio, eroe della Padania.
 
L''''''Iliade''''' è assieme all'''[[Odissea]]'' una gigantesca [[soap opera]] divisa in 1316 puntate che spopolò dal IX al VI secolo a.C. dando inizio a fenomeni di divismo e di emulazione da parte di tutto il [[mondo]] antico. Venne trasmessa da tutte le principali emittenti del mondo, almeno di quello allora conosciuto, compresa ''Tele Tokyo'' (dove il protagonista invece che Achille si chiamava ''Teng Na Die Forz'') e ''[[Playboy|Playboy TV]]'' (dove il protagonista si chiamava ''Achille, il membro che fa scintille'').
Tutto si svolge nel medioevo, fra lotte barbariche e dissacranti scoperte religiose (dio è sia protestante che cattolico).
In un generale clima europeo di fervore economico, sociale, militare, l'Italia vive una delle sue più belle avventure, che portano indietro il Bel Paese di quasi 2000 anni, all'epoca di uno scrittore cieco e guerrieri semi-sconosciuti, quali un certo Achille e Ettore.
 
L'opera, che valse ad Omero 8 ''Grammy Awards'' e ben 12 [[Premio Oscar|Oscar]] (tra cui miglior regia e migliori effetti speciali) avrebbe dovuto parlare di tutta la [[guerra di Troia]], ma risultava essere uno sproposito di film e così a 2 giorni dalla prima proiezione a [[Hollywood]] si decise di tagliare 13 chilometri di pellicola e di raccontare solo l'episodio del ritorno di [[Ulisse]], fottendosene allegramente di tutti i massacri avvenuti nei decenni addietro. Le parti tagliate erano comunque disponibili nel ''Director's cut''. Mandato in onda per la [[televisione]] dall'emittente [[FOX]], sbaragliò tutti gli indici d'ascolto, battendo persino [[Lost_(telefilm)|LOST]] e [[Grey's anatomy|Ippocrate's anatomy]], che allora andavano per la maggiore. Vennero fatte ben 10 stagioni (quante quelle di [[Baywatch]]), dopodiché [[Omero]] si ruppe il [[cazzo]] e si fermò, godendosi i proventi della serie televisiva prendendo il [[sole]] sul bordo della piscina della sua megavilla, nella S. Bernardino Valley.
 
==Prima stagione==
Il [[sacerdote]] di [[Apollo]] Krise con sua sorella gemella Krise (noti come [[Kris & Kris|Krise & Krise]]) vanno da '''[[Agamennone]]''' per farsi ridare indietro la figlia Criseide, che il potente capo [[achei|acheo]] aveva deliberatamente rapito e messa a mezzo servizio presso di lui, per lavare le sue camicie sporche di sangue e i suoi stivali imbrattati di sterco di cavallo, compito tra l'altro ingrato perché il sangue non si toglie nemmeno col [[Dixan]].
[[File:Star Wars- titoli di testa.jpg|left|thumb|260px|I titoli di testa della saga.]]
 
Il capo acheo, che aveva assoluto bisogno di una colf che gli lavasse i pedalini e gli facesse qualche preliminare prima di prendere sonno, era assolutamente felice con Criseide, che tra l'altro era una straniera neanche regolarizzata e senza permesso di soggiorno, ma le maglie della giustizia erano piuttosto tenere allora, specialmente se eri un Re.
 
Krise & Krise, incazzatissimi, andarono a fare la spia ad Apelle, figlio di Apollo, che tanto per cambiare cazzeggiava con una palla di pelle di pollo e che comunicò al dio del [[Sole]], alla [[Guardia di Finanza ]] ed alle [[Iene]] quanto stava accadendo, e cioè che Criseide era tenuta praticamente in ostaggio senza contratto regolare come [[badante]] e senza contributi e che Agamennone era uno [[stronzo]] arrogante.
Apollo inutile dirlo si incazzò moltissimo, così cominciò a perseguitare il campo acheo con quella che Omero chiama "nera pestilenza", in realtà una pioggia di sacchetti della spazzatura che si abbatté sul povero accampamento acheo, che sembrava il Vomero dei tempi peggiori.
 
 
[[File:Locandina Rambo1.jpg|thumb|250px|Achille, affresco ritrovato a [[Pompei]], VII sec. d.C.]]
Oltre ad Agamennone nella prima stagione compare la figura di '''Achille'''.
 
Achille era il protagonista della soap, la star, il ''masto'', il capo, il numero uno, il più forte, il più virile, il più figo, il più dotato degli achei. Il più e basta. Non c'era competizione, dal sollevamento pesi al torneo di [[briscola]] passando per la gara di mangiata di [[hot dog]] che non venisse vinta da Achille. Se Achille si guardava allo specchio la sua immagine riflessa fuggiva via perché si cagava addosso. Se è vero che dietro ad ogni [[uomo]] di successo c'è una [[donna]], dietro ad ogni uomo morto c'era Achille. Achille non portava l'orologio: decideva lui che ora era. Quando Achille faceva le flessioni, non alzava se stesso, abbassava la [[Terra]]. Achille riusciva a prendere al volo una freccia lanciata da un arco. Dopo averla tirata lui stesso.<br /> Insomma Achille non portava mai due volte lo stesso paio di mutande perché aveva i coglioni che gli fumavano. Pochi sanno che prima di tutti i supereroi, prima dell'incredibile [[Hulk]], di [[Steven Seagal]] e addirittura di [[Ratman]], c'era Achille.
==Trama==
 
Achille tuttavia, a dispetto di tutto 'sto popò di qualità, era solo come un [[paguro]]: gli achei infatti erano arcistufi di gareggiare con lui perché era [[tempo perso]], così spesso il campione acheo si trovava a vincere ai tornei di [[solitario]] contro sé stesso.
=Canto I, "ovvero come tutto ebbe un inizio"=
{{blurb|right|tu, pene floscio a salame, chi è la più bella del reame?|Iliade, canto I [[Immagine:Satana1.jpg|left|thumb|200px|Satana, una delle dee che scatenò la guerra di Troia.]]}}
La Madonna, sant’Anna e Satana gareggiano fra loro per capire chi è la piu bella del Pantheon.
Scelgono Piersilvio come giudice imparziale: egli sceglie satana. Cosi riceverà in premio la possibilità di scegliere la donna dei propri sogni.
Cosi, rimembrando un viaggio del tipo di turismo sessuale in Cambogia, fra le notte nei bordelli statali, gli viene in mente il sorriso un po’ sghembo di Xambà, prostituta locale di 14 anni.
Cosi chiede a satana di averla in moglie, presto fatto: i due si sposano con rito abbreviato nella chiesa di Sant’Antonio da Padova.
 
Tuttavia in seguito alla pioggia di monnezza-meteore, anche quell'asociale di Achille venne convocato e assieme ad Agamennone, [[Guido Bertolaso]] e [[Gianni De Gennaro]] interpellò '''Calcante''', il [[vate]] scorreggiante, il quale tra un'aria e l'altra spiega che il motivo è stata l'ira di Apollo.
Unico inconveniente: Xambà era promessa in sposa a Calogero Carmine, conte di Corleone; egli, adirato ,chiede aiuto al fratello Gino,il potente e tracotante re di Terronia, da sempre più intelligente e calmo di Carmine.
Pur essendo un abilissimo stratega (come dimostra la battaglia di Cartagine) e riluttante a guerre del cazzo egli dovette acconsentire alle pressioni del fratello viziato, non riuscendo comunque ad arruolare che i peggiori soldati, strappati alle loro terre native.
Fra questi figurava Savvatore Buscemi, figlio di un pescivendolo di Ballarò, eroe indiscusso dell'opera.
 
Alla fine l'Atride acconsente per [[logica]] a lasciar andare Criseide, ma per non restare senza una cameriera con la sua solita personalissima democrazia decide di prendere quella di Achille, Briseide.
Cosi si imbarcarono in un catamarano e, attraversando lo stretto, incominciarono a battere a ferro e fuoco tutte le terre a nord della Sicilia, per prime Napoli e Roma. Durante l’assedio napoletano, catturano uno schiavo dalle grandi doti intellettive. Il suo nome era Gennaro , detto ‘u Scugnizzo, gia inventore della penna biro e della coca-cola light; diverrà un personaggio chiave.
 
''"Ma tu c'hai le pigne nel cervello!"'' - risponde Achille irato e sfodera il suo [[coltellino svizzero]] per lanciarlo contro Agamennone, ma Atena si presenta a lui travestita da boccale di [[birra]], lo fa ragionare dicendogli che era inutile sfogarsi ora quando ben presto avrebbe avuto l'occasione per sputtanare Agamennone, magari con delle foto compromettenti prese da [[Chatroulette]]. La profezia fa gongolare Achille che, rinfoderata la spada, rassicura Agamennone dicendo che per ora non gli avrebbe sputato in un occhio, ma che lo [[sputo]] era solo rimandato a quando avrebbe avuto più saliva in bocca. Agamennone intanto dà ordine di riportare Criseide dal padre e di andare a prendere Briseide dalla tenda di Achille, ed incarica di far questo il più [[paraculo]] dei suoi guerrieri, ovvero '''[[Ulisse]]'''.
Procedendo lungo il cammino di morte e distruzione, i generali terroni si concedevano varie soste, dove potevano riposare le loro stanche membra con geisha e eunuchi.
[[File:Ettore e Andromaca2.jpg|thumb|280px|Ettore, che tra moglie, figlio e serva ha i coglioni letteralmente frantumati, non vede l'ora di andare in guerra.]]
 
Ulisse ci è stato da sempre tramandato come l'eroe pensante, scaltro, quello che ragiona, come se il resto degli Achei fossero tutti una manica di [[Testa di cazzo|teste di cazzo]]. Ulisse aveva studiato, elementari, medie e poi il diploma di [[geometra]] alle serali. Ulisse era l'unico in tutta l'[[Acaia]] che sapeva fare le divisioni a due cifre. Ulisse sapeva parlare bene, per questo Agamennone gli faceva sempre scrivere i bigliettini d'[[auguri]]. Certo Achille rimaneva sempre il più forte, ma sapeva contare solo fino a dodici:
*Canto II, ovvero "lo sbarco in Polentonia".
 
{{cit2|Achille, quanti ne sono?|Soldato acheo}}
Finalmente arrivano sulle coste di Ilio, l’odierna Milano (che a quei tempi era una città di mare).
Inizia lo sbarco dei Mille terroni (piu Scugnizzo), a suon di grida barbare:”viva santa rosalia”, “figghi’arrusa (figlio di prostituta).
i Milanesi dovettero organizzare in poco tempo una controffensiva, ma per fortuna il valoroso condottiero Pierluigi riesce a racimolare un manipolo di polentoni, che riescono a respingere l’orda terronica.
Presagio di uno scontro epico fu l’incontro fra Pierluigi e savvatore, figli di due mondi forse troppo differenti.
 
{{cit2|Dodici!|Achille avvista l'esercito troiano}}
Savvatore: “ti spacco u culu”
 
Intanto Teti, la madre di Achille, è felice per il divorzio tra il figlio e Briseide giacché mal sopportava di sapere suo figlio sistemato con l'[[ucraina]] di turno: lei avrebbe tanto voluto fargli sposare la figlia dell'avvocato Rampetti, quella dell'interno 5, che il babbo aveva già un posto libero per lui in studio. Ma visto che il figlio piangeva la mattina, piangeva il pomeriggio, piangeva la sera pensò: "''qui ci becchiamo tutti i reumatismi!''" Ed andò a conferire con [[Zeus|Zius]], lo zio di tutti gli dei, signore delle forchette nelle prese elettriche, l'equivalente del nostro [[Dio]] cristiano, solo molto più incazzoso e interventista del nostro. Ironia della sorte anche Zius aveva sulle palle a morte Agamennone perché quando era [[ispettore]] alla [[motorizzazione]] bocciò suo figlio [[Eracle]], che dovette farsi tutte le dodici fatiche viaggiando in [[autostop]] sulla [[Salerno-Reggio Calabria]]. Con tutti i nemici che aveva, Agamennone è un [[miracolo]] che non sia schiattato di [[acne]] fulminante a 6 anni. La prima serie dell'Iliade si conclude con un gigantesco banchetto sull'[[Monte Olimpo|Olimpo]] in cui Zius, ubriaco come una zampogna e in crisi d'astinenza d'ambrosia, invia [[Mercurio]] (dio dei termometri) a prenderne una bella scorta al banco Ambrosiano.
Pierluigi “ modera i termini, ne’”
 
==Seconda stagione==
Savvatore “ma chi si, frocio?” (forse che tu sei omosessuale?)
Nella seconda serie si introducono molti nuovi personaggi perché, visto il successo della prima, Omero ebbe più fondi a disposizione.
Frattanto viene introdotto il personaggio di Elena, nome completo Elena di Troia. Adesso, già una che si chiama Elena di Troia lascia intendere che darà parecchi grattacapi al fidanzato e parecchio da spettegolare agli amici del bar. E in effetti Elena non è che fosse una tipa tutta casa e Tempio.
Di Elena sappiamo che sua [[madre]], Leda, venne rapita e penetrata da Zius travestito da [[cigno]] e purtroppo questa non era una novità. Spesso Zius infatti si camuffava nelle cose più strane (roccia, cigno, albero, pasta alle vongole, calzino spaiato, bottiglia di rosolio, [[zampirone]], pacchetto di [[sigarette]], preservativo alla menta) pur di non farsi riconoscere agli occhi degli umani e mettere le mani tra le cosce di una bella [[donna]]. Elena era proprio venuta su con lo stesso carattere "spensierato" del [[padre]].
 
[[File:Elena Santarelli 4.jpg|thumb|250px|Elena quando posò per il calendario di ''[[Playboy|Playandros]]''.]]
Pierluigi “vai a cogliere arancie, terùn!”
Così quando si decise di darla in sposa a [[Menelao]], venne fatta una torta nuziale con su in cima una sposa ed un [[cervo]], ma Menelao era [[ebete]] e non capì la battuta.
 
Menelao era un [[idraulico]], quindi era ricchissimo e quindi, come ogni comune [[tamarro]] di [[periferia]], s'era tolto tutti gli sfizi tra cui il palazzo col [[soppalco]] abusivo, la vacanza annuale in [[Thailandia]] e nel [[Villaggio vacanze]] a [[Sharm El Sheik]] e l'immancabile [[SUV]] creato per scalare le montagne ed usato per guidare in città. L'unica cosa che non poté comprarsi fu un [[cervello]] e la [[fedeltà]] di sua [[moglie]]. E manco a dirlo erano le sole due cose che gli mancavano.
Savvatore “ va sucati un pruno” (favoriscimi un rapporto orale)
 
Un bel giorno Elena vede [[Paride]] discutere dell'ultimo libro di [[Fabio Volo]] e se ne innamora. L'amore sarà anche cieco ma in questo caso fu totalmente idiota: Paride infatti era un brocco, un cagasotto, un soggettone [[allucinante]] che non si allenava mai con le armi e passava le giornate a giocare alla [[Playstation]] e a sbavare sui siti porno senza mai entrare a pagamento. Ma Paride, strano a dirsi, era figlio di suo [[padre]]. E suo padre era [[Priamo]], proprietario dell'intera catena [[Conad]] della zona di Lambrate-Abbiate Grasso nonché Re di Troia. Mica scema la ragazza!
I due dopo questo rapido scontro verbale, non ebbero il tempo di affrontarsi, perché Pierluigi è costretto al ritiro strategico: i terroni hanno conquistato la spiaggia di Milano.
 
==Terza stagione==
I terroni montano con fatica un accampamento organizzato con efficienza, innalzano un santuario per la santuzza, fra i militi arieggia l’odor di panini con la milza e stigghiola. Si diffondono per tutta la battigia piccoli venditori di cd marocchini e collanine scadenti: gli schiavi si industriavano per sopravvivere.
Nelle prime puntate Zius sveglia Agamennone dicendo di andare ad attaccare Troia, ma solo dopo aver dato [[armi di distruzione di massa]] ai troiani. Il giorno dopo sembrava di essere a [[Fregene]] ad [[agosto]], la spiaggia di Troia era invasa di [[turista|turisti]] greci.
"Questi hanno preso Troia per [[Lampedusa]]!" – Urla Priamo incazzato come un [[pitone]] e schiera il suo potente esercito per prepararsi alla [[battaglia]].
 
Durante gli scontri Paride e Menelao si incontrano e si svolge un drammatico testa a [[corna]].
L’odore dello sfincione saliva fino alla roccaforte, penetrando le altissime mura di Ilio, raggiungendo i nasi fini dei troiani.
Menelao sfonda di mazzate Paride, che ha il fisico di un cannolicchio con la bronchite. Ma proprio quando sta per finirlo con un'incornata stile [[Zidane]] interviene [[Afrodite]] che interrompe la partita per [[nebbia]]. Paride fugge come un [[coniglio]] con la [[colite]], entra nelle [[mura]] della [[città]], sale sulla [[torre]] più alta, si fa circondare da 15 soldati e grida a Menelao:
Il re Meneguzzi esordisce, stordito dalla puzza nauseabonda della milza, con queste parole: “ a morte i terùn, viva il Duce!” (il leggendario fondatore di Ilio).
 
{{quote|Scappa scappa, cagasotto! T'ha detto bene che c'era la nebbia!|}}
*Canto III, ovvero "scannamento a legnate".
 
==Quarta stagione==
È mattina; il puzzo di frittura stagnato nella notte era quasi scomparso e i Polentoni, non ancora alba, si preparano per la difesa.
[[File:Karateka inetto.gif|thumb|[[Patroclo]] prova a imitare Achille.]]
Nell’accampamento terrone Carmine, Calogero e i loro fidi servitori si svegliano a ora di pranzo.
Gli dei sono ormai esausti: la serie perde mordente e i personaggi sono stereotipati, vorrebbero interrompere la guerra ma Zius vuole comunque salvare Troia. E a tale scopo invia a Troia Athena, Athena delega ad Apollo, ma Apollo c'ha da fare e delega a Mercurio, Mercurio che si scoccia di andare sempre lui invia un [[corriere]] DHL a riferire a Pandaro di scagliare una freccia contro Menelao, così, giusto perché Menelao sta sul [[cazzo]] a mezzo [[Olimpo]].
Cosi i soldati inforcata lupara e coppola si preparano a quella che sarà una delle più epocali battagli dai tempi dell’invasione delle orde di Sauron, l’oscuro signore Svervegese.
 
La freccia viene scagliata e la battaglia si rianima assieme allo [[share]] (22.5%).
 
==Quinta stagione==
[[File:Bruttohitler.jpg|left|thumb|180px|Il bel Paride.]]
Per volere di Apollo e di Atena, che ormai sono gli unici due dell'Olimpo che si stanno divertendo di fronte a questo massacro, viene organizzata una simpatica [[lotteria]] della morte: [[Ettore]] sfida a duello uno degli Achei, estratto tramite sorteggio.
 
Esce [[Aiace Telamonio]], fratello di Irace, cugino di Ace gentile e nipote di secondo grado di [[Toro Seduto]].
Lo scontro inizia all'alba e dopo tre giorni e tre notti non c'è ancora un vincitore. Atena esausta spara un colpo di [[pistola]] ad Aiace e proclama democraticamente Ettore vincitore dello scontro.
 
La battaglia è incerta; Agamennone si batte furioso, ma viene ferito da un [[petardo]]. Ettore allora incita i suoi a combattere ma viene ferito da [[Diomede]] che viene a sua volta ferito da Paride che si era a sua volta ferito mentre tagliava il [[pane]].
 
Intanto avvengono una serie di spostamenti inutili, messi al solo scopo di allungare il brodo del racconto:
[[Nestore]] conduce Macaone alla tenda di Achille e Achille di rimando manda [[Patroclo]] alla tenda di Nestore. Patroclo manda Macaone alla tenda di Eurialo e Eurialo invia Macaone e Gedeone alla tenda di Picone il quale li manda a cagare e alla fine ognuno ritorna alla propria tenda.
[[File:Achille e Teti.jpg|thumb|240px|''Figghiu, nun t'scurda ò scudu!'' - Teti veste Achille per andare a scuola.]]
Intanto appare un sinistro presagio. Un'[[aquila]] vola con una scatola di [[Simmenthal]] tra gli artigli: secondo Polidamante, fratello di Finish Brillantante, si tratta di un presagio funesto, ma Ettore decide di continuare comunque l'assedio e imbracciato un [[fucile]] spara all'aquila e si fotte la Simmenthal. Poi, alla guida di una fila di [[carro armato|carri armati]], riesce ad abbattere le fortificazioni greche e a penetrare nel campo acheo.
 
==Sesta stagione==
Patroclo è stufo dell'immobilismo di [[Achille]] (che da quando è arrivato sulle spiagge di Troia sta pensando solo a prendere il [[sole]] e scolpirsi i [[pettorali]]), così indossa elmo, corazza, scudo, giarrettiera e spada dell'eroe greco e va a combattere a fianco dei Mirmidoni.
 
Accorrono Aiace Pinzimonio, fratello del defunto Telamonio, Idomeneo, Merione e Merendero, e tutta la compagnia kinder.
Patroclo fa strage di troiani ma arrivato allo scontro con Ettore muore per un colpo mortale all'[[alluce]] sinistro.
 
Patroclo prima di schiattare dice ad Ettore poche profetizzanti parole:
{{quote|e mò so cazzi tua!|}}
 
In effetti ad Achille tre cose non dovevi assolutamente fargli:
 
*nominare sua [[madre]] ([[Antonio Zequila|MAI!]])
*ammazzargli Patroclo
*parlare male dell'[[Inter]]
 
Quando viene a sapere la notizia, Achille si sta spalmando l'[[olio abbronzante]]. Antiloco e Antilope giungono trafelati per dirgli che la battaglia è persa e che Patroclo è [[morte|morto]] come uno [[stronzo]].
Achille [[bestemmia]] tutto l'Olimpo e caccia un urlo così forte che fa scattare tutti gli [[antifurto|antifurti]] delle bighe nelle vicinanze.
 
Poi la [[follia]] del [[teppista]]: prima sfascia le vetrine di alcuni negozi, poi incendia alcuni cassonetti e infine salito sulla sua [[biga]] si dirige verso le mura di Troia.
 
La notizia giunge subito ad Agamennone:
 
{{dialogo2|Paggio|Maestà, Achille si dirige da solo verso Troia.||}}
 
{{dialogo2|Agamennone|Abbiamo vinto!||}}
 
 
E in effetti da qui in poi è un [[genocidio]] senza precedenti, Achille uccide qualunque cosa viva o inanimata gli capiti davanti tra cui ricordiamo:
 
*Polidoro
*Isidoro
*Tettedoro
*Orzoro, fratello di Orzobimbo
*Troo
*Deucalione
*Licaone
*[[Alessandro Cecchi Paone|Cecchi Paone]]
*una [[Gita scolastica|scolaresca in gita]]
*un [[Gente che passava di lì per caso|passante che si trovava lì per caso]] e che ebbe la pessima idea di chiedere ad Achille la strada per piazza San Babila
*[[Mahatma Gandhi|Gandhi]]
*una [[suora]] crocerossina
*un [[semaforo]]
 
 
Dopo 12 giorni di battaglia erano già morti 20.000 innocenti ed ancora non si era scontrato con Ettore.
La sesta serie si conclude col bollettino dei morti e con le [[meteo|previsioni del tempo]] su Troia.
 
==Settima stagione==
[[File:Apocalypse Now -scena elicotteri2.jpg|thumb|320px|Iliade, settima stagione: i greci bombardano Troia col [[napalm]].]]
È un'altra giornata di guerra a Troia, e intanto gli dei si dividono in schieramenti e fanno scommesse sui vincitori:
 
*Apollo, [[Artemide]], Scamandro, Afrodite, [[Ares]] dio della guerra ed [[Eros]] dio della canzone si schierano dal lato delle due troie (Elena e la città)
*Atena, [[Poseidone]], [[Hermes]], Missoni, [[Era]], [[Efesto]] e [[Buddha]] si schierano al fianco dei greci.
*Esculapio, [[Bacco]] e [[san Nicola]] da Bari si astengono.
 
Intanto Apollo prende le sembianze di [[Bo Derek]], e scende sulla terra per farsi inseguire da Achille fin sotto le mura di Troia e attirarlo da Ettore.
 
Quando i due guerrieri si avvistano da lontano si guardano a lungo negli occhi, sembra un [[film]] di [[Sergio Leone]]. Il dialogo tra i due è entrato nella leggenda:
 
 
{{dialogo2|Ettore|Finalmente il nostro destino si compie, o prode Achille! Gli dei e gli uomini mi sono testimoni, solo e armato della mia fida spada mi accingo a difendere le mura della mia città natìa!||}}
 
{{dialogo2|Achille|Dov'è Bo Derek??||}}
 
Apollo allora si rivela nella sua divinità ad Achille che lo rincorreva e l'eroe greco va su tutte le furie cercando Ettore per sfogarsi. Il troiano, terrorizzato, fugge: tre volte i due fanno il giro delle mura della città ed Ettore è sempre in testa finché Atena, assumendo le sembianze di una [[pecora]], convince Ettore ad affrontare il suo nemico:
 
{{dialogo2|Atena|Prode Ettore! Non fuggire di fronte alla sorte! Affronta il tuo destino, fatti fare il mazzo da Achille!||}}
 
{{dialogo2|Ettore|Una pecora parlante? Ma che [[cazzo]] mi sono fumato [[ieri]] sera?||}}
 
{{dialogo2|Atena|Ettore, le apparenze ingannano! Sono Atena travestita da pecora!||}}
 
{{dialogo2|Ettore|Allora mi correggo: ma che cazzo ti sei fumata tu!||}}
 
 
Ettore alla fine si convince e propone ad Achille di rendere alla [[famiglia]] il corpo di quello dei due che sarà ucciso, ma il gesto di Achille di alzare il dito medio verso Ettore ha tutta l'aria di un secco NO.
 
Il duello inizia, volano lance, scudi, [[padella|padelle]], bicchieri. Poi si passa al duello con le spade. Distrutte le spade, i due si affrontano nella lotta coi cuscini, poi a colpi di asciugamani bagnati, infine, avendo finito tutte le armi a disposizione gli eroi danno [[vita]] all'ultimo duello armati dei loro spazzolini da viaggio. Achille riesce a vincere incastrando il suo spazzolino tra le mascelle di Ettore, ferendolo a morte.
Le ultime parole di Ettore risuonano nel silenzio circostante:
 
{{quote|Asghh... allsggghhh... ma faffanuulo!|}}
 
Achille, accecato dall'[[odio]], fora i piedi del cadavere e lo trascina attaccato al carro, assieme alle lattine e a un vecchio cartello con la scritta ''"Just Married"'' ancora attaccato alla biga.
 
Vedendo la scena dalle mura, Priamo imbraccia una lupara e grida:
 
{{quote|Miiii, chi trucida me figghiu, uomo morto jè!|}}
 
E inizia a sparare, ma Achille ferma le pallottole coi denti. Poi si allontana con lo stereo della biga acceso.
 
==Ottava stagione==
Si tengono i solenni funerali di Patroclo: il rogo arde per tutta la notte e per poco non brucia mezzo accampamento acheo. Alcuni approfittano del rogo di Patroclo per cuocerci sopra uova e salsicce, sperando che [[Achille]] non se accorga.
[[File:Disegno di un vaso greco.jpg|thumb|240px|''Elena si fa le meche'' - particolare di un vaso greco del IV sec. a.C.]]
 
Al mattino Achille indice i giochi funebri.
Si tiene per prima la gara dei carri, poi si passa alla corsa coi sacchi e al torneo di calcetto.
La corsa è vinta da Odisseo che grazie alla sua proverbiale astuzia fa ricorso al [[doping]] prima della competizione. La [[salma]] di Ettore è ancora presso il campo acheo: è stata legata ad un palo per mantenerla in piedi e c'è un cartello con la scritta ''"piacere, Salvatore Gargiulo- datemi un bel calcio in culo"'' attaccato al [[collo]]. Qualcuno gli ha pure disegnato i baffi con un pennarello e sulla testa ha una parrucca bionda da [[donna]]. È davvero troppo, gli dei tanto per cambiare devono intervenire.
 
==Nona stagione==
Siamo ormai all'ultima stagione e gli autori cercano di catturare lo share con improbabili [[colpo di scena|colpi di scena]].
Innanzitutto gli dei, mossi a [[pietà]] per il povero Priamo, stabiliscono che Achille restituisca il corpo di Ettore, o meglio, quello che ne rimane. Intanto Priamo decide di entrare nottetempo nella tenda di Achille per supplicarlo di rendergli il corpo di suo figlio promettendogli in cambio la benevolenza dei troiani e un [[CD]] di [[Nino d'Angelo]].
 
Achille accetta e restituisce il corpo di Ettore. Quando Priamo vede il corpo di suo figlio con la [[parrucca]] bionda tira un sospiro di sollievo:
 
{{quote|Sai che ti dico? Ho cambiato idea: meglio morto che [[Gay|frocio]]!|}}
 
Seguono poi i [[funerale|funerali]] del povero Ettore, che diviene suo malgrado un'[[icona]] del mondo [[gay]] troiano.
 
''La mia guerra è finita'' - esclama Achille togliendosi la bandana rossa dalla fronte.
 
Poi monta a bordo della sua [[moto]] e si dirige verso luoghi inesplorati e mai visti dall'uomo: destinazione [[Cesenatico]].
 
L'ultimo dialogo del [[poema]] è tra Achille e Pannolone, fratello minore di Deucalione:
 
{{dialogo2|Pannolone|Dove andrai, o sommo Achille?||}}
{{dialogo2|Achille|Vado a San Teodoro||}}
{{dialogo2|Pannolone|E dov'è?||}}
{{dialogo2|Achille|Dove tutti si fanno i cazzi loro.||}}
 
==E gli altri che fine fanno?==
*'''Andromaca:''' [[Andromaca]] si risposerà con l'[[avvocato]] Bigliozzi, suo vicino di casa, che stava pure messo bene a soldi.
*'''Agamennone:''' perderà il suo regno a [[poker]] e finirà a fare il commentatore negli incontri di [[wrestling]].
[[File:Omero con l'Oscar.jpg|thumb|220px|[[Omero]] agli Academy Awards del 1116 a.C.]]
*'''Patroclo:''' Patroclo è morto! Ma l'avete letto l'articolo sì o no?
*'''Elena:''' divorzierà da Paride dopo 4 mesi di [[matrimonio]] e scapperà con l'istruttore di [[sci]].
*'''Paride:''' parteciperà per ben due volte a [[Stranamore]] senza riuscire a riprendersi Elena. Priamo gli dice che non gli darà nulla se non comincia a farsi le ossa e così finirà a lavorare in un [[call-center]].
*'''Priamo:''' verrà operato di [[ernia]] inguinale ma vivrà fino a 146 anni, poco meno di [[Mike Bongiorno]].
*'''Ulisse:''' ci metterà trent'anni per riuscire a ritrovare la strada di casa. Appena arrivato ad [[Itaca]] la prima cosa che farà sarà comprarsi il [[Navigatore satellitare|Tom-Tom]], le seconda beccare la moglie a letto con Abdul, fattorino del meccanico giù all'angolo.
*'''Nestore:''' metterà la sua armatura su [[eBay]] ricavandoci appena i soldi per pagare il televisore nuovo. Morirà di [[parto]].
*'''Diomede:''' finirà a fare il [[supplente]] di [[educazione fisica]].
*'''Calcante:''' lo scorreggiante. No dai, basta prenderlo in giro.
*'''[[Cassandra]]:''' resterà da sola e con la casa piena di gatti. Pubblicherà un libro dal titolo: ''l'arte di portare sfiga'' - Grattapacco editore.
 
== Argomenti correlati ==
*[[Guerra di Troia]]
*[[Cavallo di Troia]]
*[[Omero]]
*[[Odissea]]
*[[Poesia epica]]
*[[Tersite]]
*[[Eneide]]
 
{{Latrina|giorno=30|mese=05|anno=2010|votifavorevoli=7|votitotali=7|argomento=letteratura}}
 
[[Categoria:Opere letterarie]]
[[Categoria:Miti e leggende]]
[[Categoria:Grecia]]
 
[[en:The Iliad]]