I Malavoglia

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Qui possiamo osservare la famiglia al completo nel suo massimo splendore economico. Al centro, con il forcone, padron 'Ntoni, circondato dai fratelli 'Ntoni e figli 'Ntoni.
« Non avevo neanche voglia di scriverlo... »
(Giovanni Verga spiega l'origine del titolo.)


Noto(?) romanzo scritto sulla carta igenica attribuito a un certo Giovanni Verga, noto per il grande ottimismo e i numerosi scambi epistolari con i più grandi letterati marziani. Esso è entrato nei classici della letteratura italiana come inno alla gioia e alla speranza di vita (meglio di Lucia nei Promessi Sposi) e per la straordinaria originalità dimostrata dall'autore nella scelta dei nomi dei personaggi. Inoltre il numero dei morti supera quello della saga de Il Trono di Spade, cosa che a George R. R. Martin fa girare non poco i maroni.

Trama

Esso parla di un paesello, ACI Trezza (provincia di Catania), i cui abitanti erano oberati dal costo del bollo auto e dalla gravosa ICI, poi debellata da un prode paladino.
I paesani erano costretti perciò a viaggiare su carretti trainati da loro stessi e navigare su barchette di dubbia qualità, vendendo legumi di genere sconosciuto provenienti dalle feci dei suini.

L'opera nello specifico, parla di una famiglia di spacciatori, detti i Malavoglia, un po' perché napoletani, un po' perché nessuno sa come si chiamino realmente...
Essi sono considerati benestanti in quanto proprietari di una casa abusiva, una Punto e una barchetta chiamata "Non portare sfiga".

Tuttavia in seguito alla partenza del giovane 'Ntoni, figlio di 'Ntoni, a sua volta figlio di 'Ntoni, che era cugino di un certo 'Ntoni, che aveva aperto una pizzeria Da 'Ntoni, stanco delle sostanze da loro detenute decide di rubare a Diego Armando Maradona un carico di lupini[citazione necessaria] per venderlo in un porto vicino. Ma disgraziatamente, 'Ntoni che era alla guida (non lo stesso che ha rubato la merce), aveva fumato troppa lavanda, si schiantò contro uno scoglio cantando "i'm siiiiiiinging in the rain". 'Ntoni muore per il dolore una volta appresa la morte di 'Ntoni da 'Ntoni, suo fratello.

Da qui iniziano una serie di sciagure: ad affrontare le tragiche conseguenze restano il vecchio padron'Ntoni, la moglie 'Ntona, Maruzza detta 'Ntona Seconda, e i figli 'Ntoni, 'Ntonino, 'Ntonetto, 'Ntonazzo e 'NtoniJunior. Per pagare il debito dei lupini padron 'Ntoni accetta di vendere il culo, da qui inizia una serie di eventi che costringono TUTTI i personaggi a darsi alla prostituzione (anche gli uomini); perdono gran parte della clientela (e della dignità), ormai attratta dall'arrivo dal Brasile dei primi transessuali.

'Ntoni verrà chiamato al servizio militare dal Generale Raam e troverà la morte nella battaglia di Lissa per essersi sparato in un marone mentre caricava il fucile.
Il giovane N'toni stufo di essere vittima di clienti amanti del Sadomasochismo si avventura nel contrabbando e viene arrestrato per spaccio; le donne di famiglia diventano prostitute a tempo pieno. 'Ntona Seconda muore di colera e anche padron 'Ntoni morirà di vecchiaia in un ospizio aspettando la fine della pubblicità su un canale merdaset.

Solo 'Ntoni, l'ultimo dei figli, riuscirà a riscattare la casa del trespolo vincendola a poker ma rimarrà solo e malcagato.

Analisi del romamzo

Questo romanzo fa parte di un ciclo (non mestruale) detto "Il ciclo dei Vinti". Qui si vuole far vedere come la speranza sia sempre l'ultima a morire (di sicuro dopo di te), di come la vita possa continuare a sorridere e di come si possa avere soldi e sesso facile pur non avendo nessun talento.
In particolare I Malavoglia mettono in risalto come la fortuna sia sempre disposta a dare una mano (nell'occhio) e l'anagrafe a chiudere un occhio sui nomi che si danno ai figli.