Guerra del Peloponneso

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La guerra del Peloponneso è stato un conflitto svoltosi tra Sparta, la superpotenza militare dell'epoca, e Atene, capitale della moda Ellenica, per la supremazia sulla Grecia e per decidere in quale delle due città si sarebbe svolto un gran premio di Formula 1.

La lega delio-attica e i primi scazzi con Sparta

Cimone mentre si gratta un capezzolo.

Nel 477, pochi anni dopo il trionfo delle guerre persiane, Atene approfittando del momento di celebrità aveva creato assieme ad altre poleis di mare la Lega delio-attica con sede a Delo. Intanto Temistocle, l'eroe di Salamina, era stato ostracizzato per avere indossato i sandali con i calzini e si era dovuto rifugiare - ironia della sorte - alla corte persiana lavorando part-time presso un call-center.

Nel 464 Sparta fu colpita da un violentissimo terremoto e gli Iloti della Messenia, da sempre assoggettati alle angherie di Sparta, ne approfittarono per ribellarsi. Sparta era dunque in una situazione talmente disperata da spingersi addirittura a chiedere aiuto ad Atene. Gli Ateniesi, inizialmente riluttanti, furono convinti ad intervenire militarmente dalle lusinghe del brillante uomo politico Cimone, che vedeva nella situazione un'ottima occasione per sfoggiare le nuove armature di Dolce e Gabbana d'ordinanza per le truppe Ateniesi; fu così inviato un piccolo contingente militare. Sul fronte però, i soldati Ateniesi si rivelarono utili come una forchetta per mangiare il brodo, inoltre pare che essi si intrattenessero di nascosto con gli Iloti per scambiare gli ultimi numeri di Vogue. Gli Spartani esasperati rimandarono i soldati a casa rassegnandosi all'idea che l'unica cosa utile fatta dagli Ateniesi in quell'occasione era stata cambiare le tendine del bagno. Naturalmente il gesto fu interpretato dagli Ateniesi come un'offesa mortale, nonché l'ennesima conferma dell'omofobia degli Spartani, e portò alla definitiva rottura dell'alleanza fra le due città.

Cosa succedeva nel frattempo fra le città della lega delio-attica?
Atene stava silenziosamente prevaricando le altre città usando i fondi della lega per creare palazzi meravigliosi e centri commerciali mentre le altre città rosicavano in silenzio senza poter reagire in nessun modo e senza poter uscire dalla lega perché non esisteva una clausola rescissoria.

« Come sarebbe a dire che siete contrari all'edificazione di una clinica per lo sbiancamento dei peli pubici nel centro di Atene? »
(Gli ateniesi espongono il loro ultimo progetto alla lega)

Il conflitto

Pericle in assemblea.

Due poleis come Atene e Sparta: l'una fiera sostenitrice della ceretta inguinale, l'altra talmente rozza da essere nota in tutta la Grecia per essere l'unico posto dove gli abitanti cercavano di mangiare il chupa chups con la cannuccia, non potevano convivere pacificamente. Così nel 431, dopo svariate scaramucce alle quali erano seguite paci raffazzonate, ebbe definitivamente inizio la guerra del Peloponneso, annunciata dalla comparsa dei titoli di testa. Le truppe di terra spartane erano in numero maggiore e avevano il vantaggio di non essere tipi da porsi il problema della pettinatura durante un combattimento - al contrario degli Ateniesi - , d'altro canto sul mare Atene non aveva rivali e possedeva una flotta ragguardevole. Quel furbacchione di Pericle aveva ben chiara la cosa e sapeva come sfruttarla a suo favore: esso fece evacuare tutti i territori dell'Attica accogliendo i profughi dentro le mura della città. Per persuadere i cittadini a lasciare la loro casa ricorse ad un astuto espediente fingendo di essere in procinto di organizzare un enorme toga party a casa sua.

In questo modo gli Spartani saccheggiarono senza problemi i territori dell'Attica essendo però costretti ad arrestarsi di fronte alle mura nemiche. Nel frattempo gli Ateniesi si lanciavano in numerose incursioni navali allo scopo di indebolire il nemico e fare rifornimento di beni di prima necessità quali shampoo alle erbe, creme per le mani e smalti per le unghie.

Dopo alcuni anni però iniziarono ad avvertirsi i risvolti negativi dell'idea di Pericle: gli Ateniesi erano infatti noti in tutta l'Ellade per le loro abitudini promiscue; ciò, unito alla necessità di vivere insieme in uno spazio ristretto, portò ben presto alla più grande epidemia di sifilide della storia, nonostante non fosse stata ancora scoperta.

La pace di Nicia

Nel frattempo la guida dell'esercito spartano era stata assunta da Brasida, un valoroso guerriero, sei volte campione regionale alle olimpiadi di rutto spartane, che decise di spostare il fulcro della guerra in Tracia per provocare la defezione degli alleati di Atene che, inutile dirlo, ne avevano già le palle piene sia degli Ateniesi sia della guerra. Sotto le mura della città di Anfipoli si consumò una dura e risolutiva battaglia che fu vinta faticosamente dagli Spartani ma che provoco la morte di Cleone, l'effeminato condottiero Ateniese che aveva preso il posto di Pericle.

« Chi cazzo mi ha smerdato tutto di sangue! guarda che schifo, sono tutto ricoperto! la mia bellissima armatura di Pradaaaaaa... »
(Cleone poco prima di morire)

Si giunse così alla pace di Nicia, un accordo di cinquant'anni durante i quali le due potenze si impegnavano a non combattere fra di loro e a difendersi vicendevolmente in caso di invasioni esterne. Anche se non si capisce bene chi avrebbe dovuto invaderli.

Note

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