Grigorij Rasputin

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Grigorij Emofiliavič Rasputin, più noto come Il monaco folle, Il barbiere pazzo e Il Rocco Siffredi di San Pietroburgo, è stato un mistico russo.
Guaritore, rabdomante, scippatore, dominatore sadomaso: tutti titoli che avrebbe potuto sfoggiare nei biglietti di visita, se solo avesse imparato a battere a macchina. Eccelleva anche nell'arte dell'ipnosi: una volta convinse un obeso di essere incinto e lo fece partorire. Non fu un bello spettacolo.

I poteri

Nato come umile contadino in quel di Siberia, fin dai suoi esordi come sottosegretario nel movimento indipendestista dei Veri Siberiani dimostrò una spiccata propensione all'inganno, al sotterfugio e al voltar bandiera a seconda della situazione. Al ritmo di un tradimento all'anno passò dai Veri Siberiani ai Siberiani Moderati, dai Siberiani Moderati ai Siberiani Incerti e infine si fece eleggere parlamentare tra le fila dei Veri Russi.
Nel 1905 la polizia irruppe nella sede del partito mentre Rasputin e i suoi compagni stavano praticando riti orgiastici, fumando cilum e guardando i film proibiti di Krzysztof Kieslowski. Agli sbirri in tenuta antisommossa Rasputin ordinò di lasciarlo libero appellandosi all'immunità parlamentare. Ottenne un fracco di legnate, una prognosi di quaranta giorni e una camera con vista nelle galere patrie.

Le idee

Rasputin era dotato di appetito smisurato e libidine insaziabile; amava abbuffarsi di maccheroni al formaggio e darci dentro con qualche pollastra. Spesso contemporaneamente.

La morte

Rasputin nel cinema