Gioco delle tre carte: differenze tra le versioni

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== Cenni storici ==
[[File:Hieronymus Bosch gioco tre campanelle.jpg|left|thumb|320px|Ci cascano da sempre.]]
Il gioco compare per la prima volta a [[Firenze]] nel [[1558]], per mano di Gennaro lo Splendido, appartenente al ramo partenopeo dei [[Lorenzo de' Medici|Medici]], quello dei [[Ambulanza|Portantini]]. Approfittando delle sue entrature a corte, che lo pongono a contatto di opulenti signorotti scaltri come [[Merlo|merli]], e di altrettante [[Oca giuliva|oche giulive]] avvezze al dilapidar fortune, riesce in poco tempo ad [[Manuali:Diventare schifosamente ricchi|accumulare una fortunacifra spropositata]], tanto da permettersi di aprire una [[banca]] e continuare così a fregare soldi alla gente, stavolta in modo quasi legale. Il punto di svolta è l'incontro con Maramaldo da Casoria, un energumeno di centosei chilogrammi edotto del truffaldino sistema, delle sue varianti, e di come far sparire un [[cadavere]] in una palude senza lasciare traccia. L'accordo tra gentiluomini non tarda ad arrivare, soprattutto dopo la minaccia di Maramaldo di spifferare tutto al bargello e far finire ai ceppi Gennaro. Fondano assieme la ''Cassa del Risparmio Sottratto'', istituto creditizio a capitale misto (metà rubato e metà estorto) interamente versato, nelle loro tasche.<br /> Compare di nuovo nel [[1718]], nella Roma di Papa [[Clemente XI]], famoso per la drammatica ironia del suo nome e per aver ripristinato nello Stato Pontificio il [[Il lotto alle otto|gioco del Lotto]], oltre alla tortura. Il papa finanzia grazie al Lotto numerose opere per la città di Roma, a lui si deve l'obelisco nella piazza del [[Pantheon]] (utile come ruotino bucato), il porto di Ripetta sul Tevere (che serviva solo a far arrivare fresche le [[mazzancolle]] sulla tavola del pontefice) e la fontana conosciuta come [[Bocca della Verità]] (utilizzata come [[Macchina della verità|sistema per sbugiardare]] i contestatori del {{s|regim}} [[Papa Re|Sacro tizio incaricato da Dio in persona di comandare in sua vece]]. I proventi sono però troppo controllati, ricevute e scartoffie impediscono di accumulare i fondi necessari alle [[Corruzione|opere di ampliamento delle dottrine edilizie negli stati limitrofi]]. Clemente XI introduce quindi il gioco delle tre campanelle, svolto da abili e fidati cardinali sotto il colonnato di [[San Pietro]], per "alleggerire" ulteriormente i pellegrini. I proventi finiscono direttamente nelle tasche del papa e, subito dopo, nel Ducato d'Urbino, luogo che aveva dato i natali a lui e ai suoi figli {{s|illegitt}} della provvidenza. I romani iniziano a sospettare che ci siano enormi ricchezze mandate ad Urbino, e in particolare ad alcune [[Mantenuta|nipotine da parte di Fava]] del Pontefice, la conferma arriva in uno dei dialoghi fra [[Statue parlanti di Roma|Pasquino e Marforio]]:
il porto di Ripetta sul Tevere (che serviva solo a far arrivare fresche le [[mazzancolle]] sulla tavola del pontefice) e la fontana conosciuta come [[Bocca della Verità]] (utilizzata come [[Macchina della verità|sistema per sbugiardare]] i contestatori del {{s|regim}} [[Papa Re|Sacro tizio incaricato da Dio in persona di comandare in sua vece]]. I proventi sono però troppo controllati, ricevute e scartoffie impediscono di accumulare i fondi necessari alle [[Corruzione|opere di ampliamento delle dottrine edilizie negli stati limitrofi]]. Clemente XI introduce quindi il gioco delle tre campanelle, svolto da abili e fidati cardinali sotto il colonnato di [[San Pietro]], per "alleggerire" ulteriormente i pellegrini. I proventi finiscono direttamente nelle tasche del papa e, subito dopo, nel Ducato d'Urbino, luogo che aveva dato i natali a lui e ai suoi figli {{s|illegitt}} della provvidenza. I romani iniziano a sospettare che ci siano enormi ricchezze mandate ad Urbino, e in particolare ad alcune [[Mantenuta|nipotine da parte di Fava]] del Pontefice, la conferma arriva in uno dei dialoghi fra [[Statue parlanti di Roma|Pasquino e Marforio]]:
[[File:gioco delle tre tasse.jpg|right|thumb|280px|Versione istituzionale del gioco.]]
{{Dialogo2|Marforio|Dimmi, che fai Pasquino?|Pasquino|Guardo Roma, che non vada a Urbino!}}
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* '''QUIR''': la cosiddetta "quota integrativa della retribuzione" è riassunta in un acronimo abbastanza ingannevole. [[Qualcuno]] ha capito che si trattava di ricevere un'integrazione, quindi qualcosa in più, in realtà prendi in anticipo parte di [[qualcosa]] che è già tuo, ma su cui viene applicata una tassazione maggiorata. Per capirci, sei da [[McDonald's]] davanti al tuo Big Mac Menu, mentre dai un sorso alla [[Coca-Cola]] lo Stato ti frega due [[Patata|patatine]], quando addenti il panino si attacca alla cannuccia e fa un gran sorso, mentre insudici le patatine nel [[ketchup]] lui sfila i [[Cetriolo|cetriolini]], il [[formaggio]] e l'[[Insalata con dita|insalata]] dal panino.
Alla fine, in entrambe i casi, il fisco [[Rutto|rutta fragorosamente]]. A questo punto occorre diffidare di certi imbonitori da fiera, di questi [[Giorgio Mastrota]] travestiti da "premier"
{{Quote|...e ai primi cento che acquisteranno una nuova auto col rincaro dell'IVA al 22%, regaliamo un bonus bebè!|[[Renzi]] si allena davanti allo specchio a fare "carta vince-carta perde".}}
 
== Varianti poco diffuse ==
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