Gabber: differenze tra le versioni

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gabber
== Genesi ==
Storia[modifica | modifica sorgente]
[[File:Mario biondi.JPG|thumb|left|250px|Un noto gabber: Giorgio Gabber]]Scovare tracce della cultura gabber nel passato non è facile poiché, come le grandi civiltà Azteche, tramandavano tutto oralmente (valgono pure i doppi sensi ovviamente). Inoltre la cultura Gabber non è mai stata in grado di sviluppare la cultura murale che persino i preistorici e i [[rapper]] sono riusciti a creare.
 
La musica hardcore è un sottogenere della musica techno. La sua caratteristica principale è l'uso di una drum machine con un distorsore in modo tale da generare un'onda quadra con pitch decrescente. L’hardcore nasce a Rotterdam, e si distingue per le sonorità potenti e aggressive. L'hardcore old-school dell'inizio e la metà degli anni novanta aveva poco più di 130 battiti per minuto (bpm) ed era molto più morbida di quella attuale. Il ritmo della tipica musica techno-hardcore moderna parte da circa 180 bpm in avanti (salvo alcune eccezioni). L'espandersi del mercato discografico hardcore portò alla luce i primi abiti cosiddetti Merchandise labels, ovvero veri e propri capi d'abbigliamento, come bomber, tute, t-shirt e cappellini, con segni e scritte dalle case discografiche hardcore. Con il passare degli anni, questo tipo di abbigliamento è penetrato radicalmente all'interno del movimento.
Recenti studi hanno appurato che nacque come civiltà nomade nel Deserto del Gobi, probabilmente formatasi da alcuni classici "scemi del villaggio" esiliati per le loro vedute troppo avveniristiche già all'epoca.
Solitamente i gabber indossano capi d'abbigliamento come tute da ginnastica, o polo, marchiati Australian, uscita sul mercato olandese ma di marca italiana ovvero prodotta dalla ditta L'Alpina con texture e tinte sgargianti, molto in voga nell'iniziale periodo rave e appartenente maggiormente alla cultura centro-europea, e con ai piedi le Nike Air Max Classic, ma si possono trovare anche marchi come la Cavello, nato appositamente sull'ondata gabber, ed originariamente copia dell'Australian, e marche riconducibili all'abbigliamento tennistico, come: Fila e Sergio Tacchini e Diadora . Particolare proprio e caratteristico della cultura gabber del primo periodo è l'assoluta coincidenza dei costumi fra i sessi. Gli abiti ed i prodotti che vanno a definire "l'uniforme" gabber, pur appartenendo di diritto al mondo maschile, sono i medesimi, senza alcuna variazione, del mondo femminile. A tal punto da comprendere anche la rasatura dei capelli, completa o laterale o della nuca anche chiamato doppio taglio e in italia chiamato taglio all'olandese.
Successivamente lo stile estetico gabber è mutato, avvicinandosi molto allo stile Skinhead, classico delle curve del Nord Europa. Se i primi gabber nella maggior parte erano apolitici, in questa seconda fase solo alcuni si rifanno a ideologie fasciste, e in alcuni casi naziste ma non tutti perché alcuni gabber erano anche di etnie diverse , coloro che appoggiavano l'ideologia di estrema destra adornando i propri abiti con spille o toppe raffiguranti simboli normalmente associati all'estrema destra. In questi anni insieme al classico abbigliamento gabber, vengono accostati i tipici marchi british usati nella cultura skin, come Lonsdale, Louis Vuitton, Burberry, PitBull,Fred Perry,Tree Strake,Ben Sherman e alcuni gabber iniziano ad indossare anfibi Getta Grip,Rangers e Dr. Martens, alternandoli alle Nike Air Max Classic simbolo storico che non viene mai abbandonato dal movimento , la variazione del gabber che decide di non essere piu apolitico ma di pensarla più con ideologie di estrema destra porta anche delle problematiche nel movimento sia nel rispetto del prossimo sia nella cultura del gabber variando la base del movimento stesso cioe la parola stessa gabber che vuol dire amico , e essendoci razzismo un gabber caucasico non può piu essere amico di un gabber di colore, perciò i gabber di estrema destra non vengono ben visti dal movimento vero e proprio che rimane per la maggioranza apolitico , oltretutto il gabber di estrema destra viene visto male anche dal popolo nazi skin perché definiscono i gabber di destra feccia, siccome cercano di assomigliare al popolo skin non avendo gli stessi ideali valori/opinioni e mentalità il gabber di destra soprattutto in italia viene talmente odiato dai nazi skin che viene perseguitato dai nazi stessi con vere missioni punitive. di conseguenza i veri gabber rimangono apolitici anche in seguito.
A differenza del primo, nel secondo periodo, pur mantenendo invariati alcuni accessori culto, come le Classic, o la polo Fred Perry,Lonsdale o Australian, alcune gabberine (soprannome tipicamente italiano dato alle gabber di sesso femminile) iniziano a mutare costumi, indossando la gonna da ragazza tipica delle cheerleader ma sempre di marca Australian tipicamente da tennista, o altri indumenti appartenenti all'immaginario collettivo porno, ma molto spesso utilizzano la tipica tuta australian tipica dell'abbigliamento gabber maschile. La capigliatura tipica delle "gabberine" è costituita fondamentalmente da una parte di capelli rasati a zero(dietro la nuca), con varianti diverse o completamente tirati con coda di cavallo alta a volte normale o con trecce & treccine posteriore a volte di colori naturali o stravaganti e spesso davanti una frangetta a volte tinta con vari colori, mostrando sempre la nuca rasata, se non a volte le piu estreme completamente rasate come i maschi.
In Italia
In Italia la cultura Gabber è sempre stata abbastanza malleabile alle mode subalterne dei teenager(sempre sottovalutata come una moda passeggera errando e mai presa in considerazione come un vero e proprio stile di vita come in Olanda, Tranne alcune eccezioni di Gabber italiani convinti), ed oltre agli stili sopraelencati si assiste a fenomeni mutevoli a seconda della zona del paese.
Comunque la comunità italiana si distingue per aver introdotto marchi quali Oxbow, Kappa, e la famosa tuta acetata dell'Adidas a tre strisce.
Nascono quindi mode nelle mode differenti, come a Roma, dove alcuni gabber fanno rientrare nell'"uniforme gabber" anche zaini di piccole misure, di varie marche come nike, adidas o lonsdale. Nell'Italia settentrionale nel 1999/2000 nasce la moda, ormai oggi utilizzata ovunque, del "cappellino tirato su"; prima dovuto alla testa rasata che facendo "pressione" sul cappello incastrava il tessuto in una posa alzata, poi divenuto un vero e proprio must per tutto il movimento.
Tipicamente italiana è anche la moda dei piercing, cosa invece non rispecchiabile nel resto d'Europa, dove l'utilizzo di tali accessori non è considerata come parte caratterizzante del movimento, bensì è vista come una scelta personale. Un fenomeno collegato al movimento, riguarda i cosiddetti hardcore Warriors, nati tra i frequentatori abituali della discoteca bresciana "Number One", ben prima dell'arrivo della "cultura gabber" in Italia non appartenentialla cultura gabber , similari solo per gradire lo stesso stile di musica.
Primo periodo (94-97)
Solitamente i gabber indossano capi d'abbigliamento, come tute da ginnastica, o polo, marchiati Australian, uscita sul mercato olandese con texture e tinte sgargianti, molto in voga nell'iniziale periodo rave e appartenente maggiormente alla cultura centro-europea, e con ai piedi le Nike Air Max IV , uscite nel mercato nel 91 nei modelli Classics e BW. In Olanda viene utilizzato come marchio alternativo all'Australian la Cavello un marchio Olandese, utilizzato dai Gabber nel periodo di scarsa reperibilità dell'Australian (nel 96) e alcuni anche indossando il "Bomber" giubbotto tipicamente usato anche dagli "Skinheads".
La comunità italiana si distinse per aver introdotto marchi quali Oxbow, Kappa, e la famosa tuta acetata dell'Adidas a tre strisce.
L'espandersi del mercato discografico hardcore portò alla luce i primi abiti cosiddetti Merchandise labels, ovvero veri e propri capi d'abbigliamento, come bomber, tute, t-shirt e cappellini, con segni e scritte dalle case discografiche hardcore. Con il passare degli anni, questo tipo di abbigliamento è penetrato radicalmente all'interno del movimento.
Particolare proprio e caratteristico della cultura gabber del primo periodo è l'assoluta coincidenza dei costumi fra i sessi. Gli abiti ed i prodotti che vanno a definire "l'uniforme" gabber, pur appartenendo di diritto al mondo maschile, sono i medesimi, senza alcuna variazione, del mondo femminile. A tal punto da comprendere anche la rasatura dei capelli, completa o laterale.
Secondo periodo (98-02)
Successivamente lo stile estetico gabber è mutato, avvicinandosi molto allo stile Skinhead, classico delle curve del Nord Europa. Se i primi gabber nella maggior parte erano apolitici, in questa seconda fase solo alcuni si rifanno a ideologie fasciste, e in alcuni casinaziste ma non tutti perché alcuni gabber erano anche di etnie diverse , coloro che appoggiavano l'ideologia di estrema destra adornando i propri abiti con spille o toppe raffiguranti simboli normalmente associati all'estrema destra. In questi anni insieme al classico abbigliamento gabber, vengono accostati i tipici marchi british usati nella cultura skin, come Lonsdale, Louis Vuitton, Burberry, PitBull,Fred Perry,Tree Strake,Ben Sherman e alcuni gabber iniziano ad indossare anfibi Getta Grip,Rangers e Dr. Martens, alternandoli alle Nike Air Max Classic simbolo storico che non viene mai abbandonato dal movimento , la variazione del gabber che decide di non essere piu apolitico ma di pensarla più con ideologie di estrema destra porta anche delle problematiche nel movimento sia nel rispetto del prossimo sia nella cultura del gabber variando la base del movimento stesso cioe la parola stessa gabber che vuol dire amico , e essendoci razzismo un gabber caucasico non può piu essere amico di un gabber di colore, perciò i gabber di estrema destra non vengono ben visti dal movimento vero e proprio che rimane per la maggioranza apolitico , oltretutto il gabber di estrema destra viene visto male anche dal popolo nazi skin perché definiscono i gabber di destra feccia, siccome cercano di assomigliare al popolo skin non avendo gli stessi ideali valori/opinioni e mentalità il gabber di destra soprattutto in italia viene talmente odiato dai nazi skin che viene perseguitato dai nazi stessi con vere missioni punitive. di conseguenza i veri gabber rimangono apolitici anche in seguito
In Italia
In Italia la cultura Gabber è sempre stata abbastanza malleabile alle mode subalterne dei teenager(sempre sottovalutata come una moda passegger e mai presa in considerazione come un vero e proprio stile di vita come in Olanda, Tranne alcune eccezioni di Gabber italiani convinti), ed oltre agli stili sopraelencati si assiste a fenomeni mutevoli a seconda della zona del paese.
Comunque la comunità italiana si distingue per aver introdotto marchi quali Oxbow, Kappa, e la famosa tuta acetata dell'Adidas a tre strisce.
Nascono quindi mode nelle mode differenti, come a Roma, dove alcuni gabber fanno rientrare nell'"uniforme gabber" anche zaini di piccole misure, di varie marche come nike, adidas o lonsdale. Nell'Italia settentrionale nel 1999/2000 nasce la moda, ormai oggi utilizzata ovunque, del "cappellino tirato su"; prima dovuto alla testa rasata che facendo "pressione" sul cappello incastrava il tessuto in una posa alzata, poi divenuto un vero e proprio must per tutto il movimento.
Tipicamente italiana è anche la moda dei piercing, cosa invece non rispecchiabile nel resto d'Europa, dove l'utilizzo di tali accessori non è considerata come parte caratterizzante del movimento, bensì è vista come una scelta personale. Un fenomeno collegato al movimento, riguarda i cosiddetti hardcore Warriors, nati tra i frequentatori abituali della discoteca bresciana "Number One", ben prima dell'arrivo della "cultura gabber" in Italia non appartenentialla cultura gabber , similari solo per gradire lo stesso stile di musica.
Questo movimento pur accostandosi a quest'ultimi nell'ascolto di musica hardcore (anche se orientati a suoni ritmi più ossessivi, come l'Industrial hardcore o la Speedcore), differisce radicalmente per quanto riguarda l'abbigliamento e il modo di ballare. Gli Hardcore Warrios utilizzavano abiti molto appariscenti, come tute aderenti e fluorescenti, guanti in pelle, scarpe Buffalo (un particolare modello di scarpe a zeppa), e variegati accessori, oltre a caratterizzarsi per un look fatto di creste multicolori e multiforma (stile street punk), e la faccia dipinta da vari disegni, oltre al pogo (ereditato da altre culture giovanili) utilizzato come "ballo" a differenza dei gabber e del loro tranquillo ballo solitario chiamato hakken e in italia doppio passo incrociato o passetto.
 
Negli ultimi anni, con il crescere di popolarità del mondo gabber, sempre più ragazzi decidono di abbracciare questo stile di vita, facendo nascere alcune distinzioni interne, che vedono contrapposti i più "anziani", e i neofiti, o più semplicemente i ragazzini che si vestono ed atteggiano a gabber, spesso bollati come "fuffa" (espressione usata nel Nord Italia), o come "zwabber", in italiano tradotto in "radazza" (modello di scopa), a sottolineare il disprezzo per coloro che (a detta loro) sono privi delle basi culturali del movimento.
L'adozione del caratteristico taglio rasato, detto in gergo "Μπήλλιαρδως Κράπον μπώχεασ" ("Testa a Boccia di Biliardo") fu usato dapprima come strumento per accendere i fuochi negli accampamenti (i gabber solevano picchiare una pietra focaia in testa fino al prodursi delle scintille).
 
Durante i periodi di guerra usavano inoltre la testata come arma contundente e come [[ariete]] per sfondare le mura delle città. Di questa pratica è rimasta traccia nel celebre trattato di [[Lucio Anneo Seneca]] '''Ea ab centis unis caricata est''', e nella frase latina ''Usque Tandem Gabber, morituri te mortacci'', ovvero ''Passame er Gabber, che lo corco''.
Inoltre, visti i luoghi deserti che frequentavano, il capoccione lucido era spesso utilizzato come mezzo di segnalazione a distanza
 
Si pensa che sia grazie a queste tradizioni che oggi il comune gabber medio abbia un cervello del 60% meno sviluppato di quello di un altro essere umano. Non si tratta di mera stupidità, ma del fatto che per il 60% il cranio di un Gabber è composto di osso
 
Altre notizie sulla civiltà Gabber sono presenti nella famosa opera dello storico latino Tito Livio, il quale nella sua ''Ab Urbe condita'' ci narra delle Guerre del Metallo. In particolare pare che i gabber durante questi lunghi [[Assedio|assedi]] venissero appunto utilizzati come arieti, come palle di cannone e, la sera, come giullari di corte.
 
== La società Gabber ==
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