Eschilo: differenze tra le versioni

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{{Teatro}}
[[File:Ritratto marmoreo di Eschilo.jpg|thumb|200px|right|Eschilo dopo aver perso gli occhi in una rissa. No, scusate. Quello era [[Omero]].]]
{{cit|Guardate il dio incatenato e doloroso, il nemico di Zeus, il detestato da tutti gli dei, perché amò i mortali oltre misura|L'avvocato Taormina punta il dito su [[Prometeo]], accusato di pedofilia.}}
{{cit|Es era un grande, nigga! Rimorchiava più figa lui in due ore che l'intera crew in un fottutissimo mese!|[[Snoop Doggy Dog|Snoop Dog]] sulle sue uscite con Eschilo nel ghetto dei meteci ad Atene.}}
'''Eschilo''' è stato un famoso [[Poesia|poeta]] e giullare di corte dell'antica [[Grecia]]. Le notizie sulla sua infanzia sono scarse, ma i filologi propongono che il suo luogo di nascita sia la sicula [[Gela]], poiché dai suoi testi emerge chiaramente che gradisse inalare i gradevoli perfumi della locale raffineria in compagnia di altri individui strampalati, fra cui la [[Pizia]] ed [[Eraclito]]<ref>La raffineria, oggi gestita dall'ENICHEM, era un tempo adibita alla produzione di colori per i vestiti, tra cui il ricercatissimo porpora, mediante estrazione chimica da esserini minuscoli, funghi o [[piante]] particolari. I fumi della fabbrica si riversavano abitualmente sulla cittadina a causa dei forti venti che da sud lambiscono la costa.</ref>.
 
== La travagliata giovinezza ==
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[[File:Statua greca kuros.jpg|thumb|right|100px|Il giovane Eschilo dopo la danza nudista di Salamina.]]
 
Eschilo, per gli amici ''Es'', decise di seguire il suo sogno, quello di diventare il primo [[Ballerino|ballerino dell'Opera di Atene]] e si iscrisse pertanto ad un corso di danza contemporanea<ref>Ovvero danza classica, ma ai tempi era ancora contemporanea.</ref>, dove tuttavia non ebbe grosso successo in quanto, come soleva ripetere il suo istruttore, ''ha le movenze di una vecchia tartaruga mentre cade dal cielo, lanciata da un'aquila in volo''. Una sera, uscendo dalla lezione, venne suo malgrado coinvolto in una rissa tra ubriachi. Si ritiene fossero [[Aristofane]] e [[Socrate]], ma le fonti sono piuttosto ombrose a riguardo, pertanto [[ManualiNonbooks:Scrivere un libro alla cazzo|continueremo a rimpolpare con dettagli improvvisati]], giusto per arrivare al nocciolo del personaggio. A seguito di una spintonata il giovine cadde giù per le scale della [[stoà]], fino a sbattere contro lo spigolo dell'altare dell'[[agorà]]. [[Sindrome dei sentimenti offesi|Offeso e piuttosto seccato]] con il [[comune]] di Atene perché non aveva costruito un altare a norma, decise di compilare un reclamo nei confronti del suddetto comune. Preso da improvvisa folgore redasse una missiva densa di dettagli e ricca di originali atmosfere che descrivevano il fatto con una sottile e nel contempo profonda maestria dell'uso dialettico e narrativo, fino a rendere quella lettera un vero e proprio racconto. L'amministratore delegato del comune di Atene sezione sinistri lesse con attenzione quanto scritto dal buon Eschilo e, giunto a fine lettura, rispose così al richiedente rimborso:
{{quote|[[No]].|}}
Ovviamente Eschilo chiese spiegazioni e il funzionario spiegò che in effetti [[Paraculo|la lettera era davvero ben scritta, opera di sublime retorica, degna di un grande narratore]], ma il comune non era responsabile in quanto in prossimità dell'altare il cartello recitava chiaramente "''Vietato cadere per le scale della stoà. Gli spigoli dell'altare dell'agorà potrebbero essere pericolosi, il Comune declina qualsiasi responsabilità per infortuni o morti accidentali.''". Tuttavia, continuò l'amministratore delegato, un talento del genere era sprecato per una semplice missiva. Così fu consigliato a Eschilo di scrivere qualcosa per lo [[spettacolo]]. Il funzionario aveva un [[cugino]] che lavorava alle riprese de ''Le Cariatidi'', l'equivalente del nostro "[[Veline (tv)|Veline]]", gli propose di presentarsi e farsi notare. Eschilo accettò il consiglio, vi partecipò e vinse anche, in occasione dell'edizione del [[510 a.C.]]. Con la vincita guadagnata potè mantenersi e realizzare il suo sogno, ovverosia scrivere la sceneggiatura per la serie tv ''L'Orestiade'', una telenovelas che all'epoca raggiunse ''[[Beautiful]]'' per audience e quantità di puntate. Dopo un breve intervallo come cheerleader alla battaglia di Salamina, ritornò ad Atene, dove si buttò sulla scrittura di sceneggiature per kolossals.
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Alla prima dell'opera vennero fatte lanciare centinaia di tartarughe da delle aquile in volo, per annunciare in pompa magna l'evento.<br />
Ormai era chiaro quanto fosse diventato famoso. Sempre circondato da [[Donna|donnine]] festanti che gli cadevano ai piedi come tartarughe lanciate da aquile in volo, fan che gli chiedevano [[Autografo|autografi]], bimbi che lo imitavano per strada e ogni tanto un'apparizione in qualche [[Discoteca|disco]] in qualità di patron della serata. Ora era talmente ebbro di cotanto ''furor'' creativo e del suo connesso riscontro presso le masse<ref>ben 1000 persone, ma considerando che all'epoca Atene contava circa 1700 abitanti era già poco più della metà della popolazione, eh.</ref> che gli balenò in mente l'[[idea]] che ormai aveva la possibilità di realizzare trasposizioni teatrali di qualsiasi cosa. Così, spinto da un'improvvisa ispirazione, decise di sperimentare la rappresentazione di una torbida storia di [[Omicidio|omicidi]], [[Tribunale|tribunali]] e [[Politica|macchinazioni politiche]] con le ''Eumenidi''. In pratica una sorta di ''[[Una mamma per amica]]'' pro tempore, ma meno esplicita. L'opera si ispira ad altri fatti di cronaca in cui fu coinvolto anche Efialte. Sì, quello del film [[300 (film)|300]]. L'opera, nonostante le premesse sembrassero piuttosto negative, segnò una grande conquista di pubblico, con un'approvazione dell'80% del pubblico pagante, il che era già tantissimo, considerato che al [[teatro classico]] si entrava gratuitamente. Questo primo tentativo lo spinse a mettere in pratica un pensiero che lo assillava da anni ormai. La vendetta sulla sua ex fidanzata, che lo lasciò due capitoli fa, mentre era fuori per il servizio di leva.<br />
Correva l'[[anno]] [[458 a.C.]] L'aria era frizzantina e il [[vento]] carezzava lievemente i colli da sud-est. Tutto presagiva una gran pace e serenità. Così, immerso nella piacevole contemplazione della natura dal [[Oro|criso]]-[[Avorio|elefantino]] balcone della sua villa coloniale, il buon Eschilo iniziò la stesura di quella che sarebbe stata l'Opera più controversa, complessa e ispirata di tutta la sua produttiva carriera: la trilogia dell' ''Orestea''. L'opera prese nome proprio dalla sua ex, Orestea Takalopulos, e prevedeva originariamente tre capitoli in cui denunciare essenzialmente quanto fosse stata stronza. Tuttavia già dal [[prologo]] la storia prese un'altra dimensione, diventando l'opera che oggi tutti riconosciamo, in cui si denuncia sì il comportamento della sua ex, ma qui si chiama Clitennestra e viene uccisa dal figlio Oreste<ref>Doveva pur giustificare il titolo del racconto.</ref> avuto con l'[[amante]]. Dato che non seppe più come chiudere la storia ci schiaffò dentro le ''Eumenidi'' come ultimo atto della [[trilogia]]. Il successo fu tale che persino le aquile, dall'ammirazione, lanciavano tartarughe di festeggiamento.
 
== Il declino e la morte ==
[[File:Statua di Eschilo davanti al museo di Gela.jpg|200px|right|thumb|Guardate! Un'altra maledetta aquila!]]
{{Img
|Url = http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f8/Statua_di_Eschilo_davanti_al_museo_di_Gela.jpg/200px-Statua_di_Eschilo_davanti_al_museo_di_Gela.jpg
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|Testo = Guardate! Un'altra maledetta aquila!
}}
 
Tuttavia proprio l' ''Orestiade'' segnò l'eclissarsi della sua vena creativa. L'ultimo capitolo non seppe cosa scrivere per mancanza di idee, ormai aveva esaurito ogni filone artistico e prese a scrivere testi copiando sé stesso - un po' come avvenuto per la odierna saga di ''[[Harry Potter]]'' - o plagiando apertamente opere altrui - come la saga di ''[[Eragon]]'' - fino a ridursi a stesura di opere prive di spessore alcuno, degne di uno sceneggiato televisivo al pari di ''[[Dallas]]'', ''[[Sentieri]]'', ''[[Dottor House]]''. Ormai le sue opere non vendevano più e si ritrovò a vivere di diritti sul [[copyright]] delle sue opere riuscite e di pessime pubblicità di [[Giorgio Mastrota|pentole in argilla di Kommòs]], o [[Chef Tony|coltelli in bronzo modello ''Dacio'']]. Persino le aquile non usarono più lanciare tartarughe in volo, in segno di diniego.
 
A pochi giorni dalla fine, tuttavia, il personaggio cui è dedicato questo articolo - con affetto, dai suoi fan - fu il soggetto di un curioso equivoco. Pare infatti che partecipò ad un concorso a premi, in cui in palio vi era una lussuosissima trireme ad uso [[crociera]] e un milione in dracme d'oro per i candidati che fossero stati estratti a sorte da un elenco di partecipanti. Al momento del sorteggio al bimbo che dovette estrarre il nominativo rimase incastrata la [[mani]]na, così il giudice, che aveva un lieve difetto di pronuncia, avvicinandosi al braccino del bimbetto esclamò:
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* [[Greco]]
 
[[Categoria:Personaggi storici|EschiloEllenici]]
[[Categoria:Personaggi famosi|Eschilostorici]]
[[Categoria:Teatro|Eschilo]]
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