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« Lasciate ogni speranza, o voi che entrate »
(Dante Alighieri all'ingresso di un ristorante veneto, tratto dal De cucinae venetae)
« Non serviamo pietanze straniere nel nostro ristorante!!! »
(Tipica risposta del ristoratore veneto all'avventore che domanda un piatto di tagliatelle al ragù)

La cucina veneta è l'insieme delle pietanze tipiche della regione Veneto. Purtroppo, a causa dei secoli trascorsi sotto il giogo della dominazione austriaca, pur facendo parte della rinomata cucina italiana, si è imbastardita al punto tale da esserne il fanalino di coda, distanziata di molte lunghezze dalla penultima.

Prodotti tipici

Tutto fumo e letteralmente niente arrosto

Specialità enogastronomiche

Sopravvivere in Veneto

Nonostante sia molto difficile, non morire di inedia in Veneto è comunque possibile. Qui di seguito i consigli utili per chi vuole addentrarsi nella regione ed uscirne vivo:

  • la regione pullula fortunatamente (e non a caso) di catene di fast food tipo Mc Donald o Burger King. Fiondatevi dentro appena ne incontrate uno: di solito sono affollatissimi (nessun veneto si sognerebbe di mangiare in un ristorante tipico locale), ma vale la pena attendere (anche un paio di ore) pur di poter soddisfare la fame dopo giorni e giorni passati ad ingozzarsi di polenta e radicchio;
  • sul territorio sono presenti anche numerosi Wok cinesi-fintogiapponesi, basati sulla formula "all you can eat": il cibo è spazzatura, ne convengo, ma il sapore non è poi così cattivo se nei giorni precedenti siete stati costretti ad abboffarvi di specialità venete. Fate il pieno e vedrete che potrete tirare avanti ancora qualche giorno prima di accusare i sintomi dell'inedia di stato severo;
  • il veneto è anche la patria del tiramisù: potete sopravvivere circa un paio di settimane nutrendovi soltanto di quello. Ma attenzione: specificate chiaramente al cameriere di non immergerlo nella salsa al radicchio o altre diavolerie simili, altrimenti i vostri sforzi per sopravvivere saranno inutili;
  • il Veneto abbonda di ottimo vino: rinunciate al cibo e limitatevi a bere alcool in quantità; il vino contiene zuccheri semplici indispensabili per l'organismo, in misura tale da garantire la sopravvivenza nei casi più felici anche per alcuni mesi;
  • se vi recate in Veneto apposta (ossia: non ci precipitate con l'aereo o similia), portatevi ingenti provviste da casa: siate previdenti, non saranno mai abbastanza! Privilegiate lo scatolame a lunga conservazione.
  • munitevi di arco e frecce e tentate di sopravvivere cacciando nei boschi veneti, ben provvisti di selvaggina varia.

Curiosità

 
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  • Pare che Socrate, richiesto se preferisse morire ingurgitando una tazza di cicuta oppure inghiottendo una mistura veneta di radicchio con salsa cren, abbia optato per la cicuta;
  • Anche Gesù Cristo, interpellato dal Padre, ha preferito redimere i peccati dell'umanità patendo la crocefissione piuttosto che mediante ingestione di un menù veneto a base di pastinaca;
  • tutti i veneti si recano alla santa messa la domenica, insistendo per prediche più lunghe, in modo da poter posporre il più possibile il temuto momento del rientro a casa per consumare il consueto pasto a base di polenta e radicchio;
  • per lo stesso motivo, nelle strade venete si formano spesso code interminabili di autovetture senza che nessuno si lamenti: i mariti veneti sperano in tal modo di avere infine una valida scusa per andare a mangiare al fast food anziché sorbirsi le delikatessen venete preparate dalla consorte;
  • Bear Grylls, il noto esperto di sopravvivenza, ha dichiarato che la sfida più atroce della sua vita è stata sopravvivere nutrendosi di prodotti tipici veneti per un mese: "dopo questa dura esperienza, insetti e serpenti al confronto paiono prelibatezze", sostiene l'indomito amante delle sfide impossibili;
  • Giovanni Battista avrebbe deciso di nutrirsi di locuste e miele selvatico dopo essere entrato, per penitenza, in un ristorante veneto;
  • l'antico "De Rituale Romano ut fedelibus praescritionibus" prevedeva che nel giorno del Venerdì Santo i fedeli si cibassero obbligatoriamente in un ristorante veneto per mortificare la gola peccatrice: il canone, in tempi recenti, è poi stato sostituito dalla meno rigida regola del digiuno, con grande sollievo per i cattolici praticanti;
  • Nel Basso medioevo, la tortura più temuta dagli eretici era costituita dall'ingurgitare un miscuglio di pietanze venete: salsa al radicchio con cren mischiato a gatto vicentino, baccalà e polenta triturate. Nel 1252, con la bolla "Ad extirpanda", Innocenzo IV si convinse a sostituire il tremendo castigo (giudicato eccessivamente crudele anche dagli stessi inquisitori pontifici) con l'ingestione di piombo fuso. Grande fu il sollievo per i condannati, sostengono i commentari dell'epoca.