Alessandra Rolla

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File:Larolla.jpg
Alessandra Rolla "live from Garlasco".


« Doveva essere una festa... »
(Alessandra Rolla su ogni situazione)

Alessandra Rolla è una delle tre grazie di Studio Aperto, per la precisione la terza.

Biografia

Le altre due sono Benedetta "Grazia" Parodi e Silvia "Graziella" Vada. Questa abominevole figura mitologica, metà donna, metà giornalista e metà cefalo merdaiolo del porto di Genova (lo so che c'è una metà di troppo, ma ve l'ho detto che è un essere abominevole), è famosa per portare una sfiga immane, tanto che i gatti neri si grattano e la gente, piuttosto che incontrarla, preferisce buttarsi contro uno specchio, vestita di viola e passando sotto 13 (o 17) scale. Voci di corridoio degli studi di Merdaset, ipotizzano che in un passato non troppo recente lei abbia subito un evento analogo a quello raccontato nel film "vi presento Joe Black" nel quale il corpo del protagonista, in seguito a un incidente viene abitato dalla Morte in persona.

Alessandra Rolla fotografata da una delle sue vittime pochi istanti prima di entrare in azione.

Forse perché della fatal quiete ella è l'imago, questa sua peculiarità è ben evidente nei suoi servizi, sempre farciti di disgrazie e sciagure. Dopo il fattaccio è solita spogliarsi del tunicone nero che indossa abitualmente nel corso della sua attività, posa la falce, afferra un microfono e, brandendolo come un arma, va in giro a caccia degli amici e/o dei parenti delle vittime per chieder loro con tatto: "Il povero X si è stampato a 350km/h contro un pino silvestre ed è morto dissanguato dopo molte ore di atroci sofferenze mentre veniva divorato dagli avvoltoi, come si sente?"

Da notare che Alessandra Rolla è anche citata più volte in un film che ha segnato la storia del cinema italiano: "Attila flagello di Dio". Più volte nel corso del film, Diego Abatantuono, nei panni di Attila, esclama la seguente frase: "Giallo, Rolla funebre!". Non a caso quando muore qualche suo suddito... Attualmente dimora stabilmente a Garlasco, in provincia di Pavia, dove ha trovato un habitat favorevole alla sua dieta basata su carogne in putrefazione e una vittima ideale su cui sfogare tutta la sua perversa malvagità.

Come agisce

Alessandra in una sua tipica intervista
  • L'odore di putrefazione la attira nel tipico paesino, sconosciuto persino ai suoi stessi abitanti, che a causa del solito omicidio\suicidio\delitto familiare diverrà capitale d'Italia e\o meta di villeggiatura e luogo di perdizione paragonabile a Ibiza (anche se si parla di Perugia).
  • Grazie ai suoi indubbi poteri da Ispettore Gadget individua subito il colpevole nel personaggio meno truzzo, meno stereotipato della vicenda. Come direbbero e dicono a Studio Aperto, uno sfigato.
  • Parte il primo collegamento.

Tragedia a Casalpusterlengo, orrore e raccapriccio per la mòrte di una ragazza di 45 anni sgozzata dal fidanzato, ancora non si sa chi sia l'assassino ed è caccia all'uomo.

  • Intervista inutile al parente prossimo della vittima.

Questa dònna, immersa nel dolore, in un momento di così grande sòffèrènza, ha accettato (alias "è stata costretta") a rispondere alle nòstre domande, ma è riuscita solo a emettere pochi singhiozzi sofferenti. Sono scene veramente dolorose e noi rispettiamo la tragédia mandando in onda 8000 volte le foto della vittima, ma con un sottofondo sufficientemente funebre.

    • Come si sente dopo aver visto sua figlia di 2 anni squartata?
    • C'era sangue dappertutto?
    • Ma da 0 a 100 quanto soffre?
    • Lo sa che l'assassino ora è diventato un cantante famoso?
    • Io rispetto il suo dolore ma secondo lei la vittima non era un po' troia?
  • Alessandra Rolla normalmente mantiene il microfono puntato sulla scollatura dell'abito per creare suspance.
  • Durante le secche delle indagini paventa ogni 3 minuti l'esistenza di una nuova traccia che dovrebbe inchiodare il colpevole, di cui però Ale conosce già l'identità (vedi punto 2)
  • Intervista il lattaio cieco con l'otite che potrebbe sapere qualcosa... quindi, galvanizzata dalla buona riuscita dell'ennesimo servizio strappalacrime, ma rispettoso del dolore dei familiari (dolore, dolore, dolore!!) evoca Satana e gli pone a bruciapelo la seguente domanda: "Non hai giocato a dadi col colpevole la sera del delitto, vero? Confessa!"

Habitat e comportamenti

Alessandra Rolla fotografata in Egitto, durante un servizio su un disastro aereo.

Questo strano essere vivente (ancora per poco) non è ancora stato classificato ma alcuni suoi comportamenti sono stati identificati

  • È un animale (ANIMALE) solitario e nomade. Si sposta da una parte all'altra dell'Italia in cerca di assassinii, tragedie, sgozzamenti, stragi, delitti.
  • Gli unici indizi di vita sociale sono la telecamera di Studio Aperto con cui si collega ogni 2 minuti. Altri segni di vita sociale sono le sadiche e insistenti domande con cui tortura i parenti delle vittime. Non è ancora stato provato ma sembra che sia proprio dal dolore della gente che A.R. trae il suo sostentamento.
  • Abita nelle villette (il termina casa a lei è sconosciuto, e molte volte pronuncia "VILLAETTE", alla latina, con un orrida pronuncia) degli orrori. Nelle giornate particolarmente soleggiate si sposta nel giardino degli orrori. Occasionalmente compie qualche giretto attorno a piazzette degli orrori, caserme degli orrori, questure degli orrori e bar degli orrori.

Collegamenti esterni