Gabriele Muccino (Roma ivi 1967, ma anche 1962 va bene lo stesso) è il Marco Masini del cinema italiano. Nelle sue pellicole certi sono depressi, molti litigano e tutti s'incazzano. I suoi film sono sempre caratterizzati da personaggi con connotazioni molto forti: il marito cornuto, la moglie frustrata, la figlia zoccola, il figlio insicuro e balbuziente (di solito interpretato ottimamente da suo fratello Silvio, che non deve far altro che essere sé stesso). Nondimeno Muccino è da tutti considerato un grande regista del cinema itagliano, profondamente innovatore[senza fonte], il vero erede di Castellano & Pipolo, che ha dato tanto al suo paese e ha ricevuto troppo poco: poteva essere insultato molto di più. Popolarissimo all'estero, i film di Muccino vengono fatti vedere agli oppositori politici del regime talebano come strumento di tortura.

Il fratello Silvio, vittima di una vendetta trasversale della critica.
« Povero me! »
(Il cinema italiano su Gabriele Muccino)
« Menomale che sono morto prima. »
(Luchino Visconti su Gabriele Muccino)
« E basta! Pare che c'hai 'n aspirapolvere nel culo! »
(Christian De Sica su Gabriele Muccino)
« Gabriele Muccino? Who the fuck is he? »
(Will Smith su Gabriele Muccino)
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Gabriele Muccino

Biografia

Gabriele Muccino nasce a Roma nel 1920. Fin da bambino coltiva la passione per il cinema, che lo porta, alla tenera età di cinque anni, a dirigere "Ecco! Ho fatto la cacca" (1925) film muto che profetizza il cinema de merde che il regista affronterà (come lo definirono i Cahiers du Cinema in una retrospettiva sull'autore). Il film fu molto apprezzato per i suoi dialoghi intelligenti che denigravano apertamente il fatto che i cessi dell'asilo del piccolo maestro erano poco puliti.

L'opera prima (e purtroppo non ultima) vinse il celebre premio Mongolino d'Oro al Festival Internazionale del Cinema Scatologico di Frascati ex aequo con La corazzata Potëmkin. Anche Sergej Michajlovič Ejzenštejn applaudì il piccolo e gli finanziò il successivo capolavoro[senza fonte] Come te, nessuno mai un tristo film porno gay ambientato nelle segrete di un liceo classico durante il tradizionale concerto di Natale. Come attori, Muccino (che si era montato parecchio la testa) voleva nientepopodimeno che Marlon Brando, Al Pacino, Sean Connery, Rocco Siffredi, Franco Trentalance e John Holmes. Tutti quanti gli risposero Vaffanculo! in stereofonia e così costrinse i genitori a far nascere il fratello Silvio Muccino per farlo recitare[senza fonte] nel film, che purtroppo fu censurato dall'allora nascente regime fascista. Muccino riuscì a dirigere clandestinamente alcuni films di qualità[senza fonte] come L'Ultimo Bacio (si narra che Marlene Dietrich volle lavorare a tutti i costi col regista, il quale la mandò a fare in culo e scelse Martina Stella) e il porno Ricordati di Metterlo, che (fortunatamente) non ebbero il minimo successo.

La trasferta ammeregana

 
Will Smith dinnanzi all'idea di un'altra collaborazione con Muccino senior.

Poiché il regime fascista voleva denunciarlo per crimini contro l'umanità dopo aver visto L'Ultimo Bacio, Gabriele fuggì come alcuni suoi illustri colleghi negli Stati Uniti d'America, dove rubò a Cecil B.De Mille due film, dirigendoli lui. Erano: Alla ricerca della minchia perduta (The Pursuit of the Lost Minch) nel 1935 e Sette Anime... de li mortacci tua! (Seven Souls of Your Dead Relatives, 1936) e riusci' ad inimicarsi, per lo schifo dei film, pure gli americani.

Dovette tornare con la coda tra le gambe in Italia a dirigere il sequel de L'Ultimo Bacio, intitolato Baciami Ancora il Culo ma anche questo fu un flop terrificante e il regime decise di condannare a morte Muccino facendogli vedere la sua intera filmografia. Muccino si offrì di rigirare i suoi film, ma invano: fu costretto a vedere in loop Ricordati di Metterlo. Neanche due secondi e gli venne un attacco fatale di dissenteria, mentre Benito Mussolini in persona veniva da lui per offrirgli il film di propaganda Natale ad Addis Abeba con il noto attore Christian De Sica.

L'eredità culturale

Il talento[senza fonte] di Muccino sopravvive in atroci orrori quali Troppo Belli e Parentesi Tonde, che riprendono lo stile del Maestro.

Filmografia

  • Il mio battesimo (1920) cortometraggio
  • Io che rompo dei vasi andando sul triciclo (1922) cortometraggio
  • Zeppola, la mia arma vincente (1923) cortometraggio
  • Ecco! Ho fatto la cacca (1925)
  • La corazzata Potëmkin 2: L'Apocalisse (1926) perduto
  • The Island 2: il Ritorno (1927) andato fortunatamente perduto
  • Come te nessuno mai (e menomale!) (1928)
  • L'Ultimo Bacio (1931)
  • Ercole e Maciste contro tutti (1932)
  • Le calde notti di D'Annunzio (1933)
  • Ricordati di Metterlo (1934)
  • Alla ricerca della minchia perduta (1935)
  • Sette anime...de li mortacci tua! (1936)
  • Baciami ancora il culo (1937?)
  • Quello che so sull'odore (1944)