Castel dell'Ovo

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Il castel dell'Ovo è un antico agglomerato di mura disposte senza un filo logico a Napoli, nell'Africa Campana. È ubicato vicino alla grande miscela di monossido di diidrogeno, acido ossidrilico, ossidano, acqua, ghiaccio fuso, polietilene e diossina che bagna il lato ovest della città.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Castel dell'Ovo

Deve il suo nome a una leggenda secondo la quale il magico poeta Virgilio un giorno si sedette su un fagiano e iniziò a deporre uova di fenicottero[1]. Capitò che ne depose una nel castello, che all'epoca si chiamava solo "castel", ed esso prese il nome di "castel dell'Ovo", poiché a quei tempi la lettera "u" non era ancora stata inventata[2].

In origine il castello fu costruito sotto il progetto del re Umberto Bossi per impedire ai marinai arabi e turchi di entrare in Padania passando per l'Africa Campana.

Note

  1. ^ Tutt'ora non è chiaro agli esperti di ermeneutica zoologica se fosse il poeta o il fagiano a deporle; magari era un fenicottero
  2. ^ 《mentre le frasi sensate sono state inventate solo dopo la morte del Montale, le lettere "r", "u", "ζ", "h" e "di presentazione", oggi così diffuse nella nostra nostra lingua, risalgono alla prima guerra mondiale, quando furono coniate per i codici di immatricolazione. Purtroppo furono inutili, perché con frasi esclusivamente prive del tutto di senso compiuto, come "marciare, non marcire", gli ordini non venivano mai intesi.》 Gennaro Pappalardo l'Onnisciente, Teoria del tutto su linguaggio, linguacce, filologia, filarmonica, semiotica e banche del seme, pp. 13472,5-13472,51