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Ritornato a Los Angeles nota che le cose in famiglia erano cambiate: il padre, ormai decrepito, si era sposato con una badante polacca.
In città faticò per riprendere il controllo delle attività illecite, ma rovesciando qualche tavolo al saloon e marcando per una dozzina di volte il culo di Garcia con la sua "Z", riuscì ad ottenere il comando e il rispetto dei concittadini e il pagamento per la protezione (pizzo) degli ebrei.
Nel [[1865]] si costituì alla caserma di stato per riavere il suo cappello, sequestratogli dal sergente poco prima. Fu deportato ad Alcatraz, dove scontò i suoi ultimi anni di esistenza, lontano dai paparazzi e dalla vita mondana di paiette e tappeti rossi. Il saloon che amava saccheggiare diventò un oratorio e i barbieri che proteggeva e sui quali riscuoteva il [[pizzo]] scontarono la pena di depilare il sergente Garcia dalla cintola in giù.
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