Wolfgang Amadeus Mozart: differenze tra le versioni

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L’Arcimarchese Fernando Lando d’Austria, stufo di fare il puttaniere in giro per il mondo aveva deciso di mettere la testa a posto e di prendere in moglie Maria Francesca Bernarda P’ Este, Regina di Modena. Allora non c’era ancora Gigi D’Alessio e se volevi qualcuno che cantasse al tuo matrimonio dovevi accontentarti di quello che passava il convento. La scelta ricadde su Mozart.
Anche stavolta Mozart arrivò preparatissimo all’evento ma anche stavolta volle strafare. L’opera che preparò era lunga 1146 pagine (scritta a quattro mani con un giovanissimo Peppino di Capri), che l’inesperto compositore si sforzò di imparare tutte a memoria. Risultato fu che il giorno delle nozze dopo le prime 17 pagine eseguite correttamente Mozart cominciò ad improvvisare per un tragico vuoto di memoria inserendo, tra gli altri, testi dei Ricchi e Poveri e di Riccardo Fogli. La folla voleva linciarlo.
Alla corte dei conti Cagacazzi-Sforza Mozart si giocò il tutto per tutto, inscenando il don Giovanni. Ma il padrone di casa volle che l’opera fosse riferita a lui e venne rinominata quindi il Don Giacchino. La parte di Giacchino sarebbe dovuta essere interpretata da un baritono ma per una improvviso attacco di dissenteria del baritono la parte vene affidata al solito coro di castrati, lo stesso del Miserere!! 18 voci bianche che urlavano come galline nell’aia steccarono penosamente per tre atti mentre il pubblico si allargava il culo dalle risate ripiegando vergognosamente sul buffet. Vennero lanciati degli ortaggi, ovviamente, ed alcuni colpirono il soprano che esausto mandò tutti a cagare mentre il tenore cercava di improvvisare al violino per sostituire i vari componenti dell’orchestra che fuggivano via e il contralto raccontava barzellette zozze per intrattenere il pubblico. Un disastro.[[Immagine:Mozart e i Kiss.jpg|thumb|Mozart e i Kiss.]]
 
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