Vittorio Feltri: differenze tra le versioni

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= Carriera =
Laureato alla Arcor's University con 110 e lodedroghe, Vittorio Feltri stupisce subito per il suo modo di fare giornalismo; difatti, in maniera del tutto imparziale egli si mostra obiettivo e sempre sulla notizia (da buon giornalista) soprattutto quando questa non esiste, oppure è una [[cazzata]].
Vittorio Feltri inizia alla giovane età di 97 anni a scrivere, per le più grandi testate giornalistiche italiane ''La Voce di Bergamo'', ''Libero'', ''Il Resto del Carlino'', ''[[Carta igienica|Il Giornale]]'', ''Il Giorno'', ''Il Borghese'', e altre testate minori tra cui spicca ''[[Carta stagnola|Il Corriere Della Sera]]''.
Dal 1993, anno in cui scende in campo Sir [[Silvio Berlusconi|Berluscons]] from [[Arcore|ARCORE]], Feltri raggiunge il picco della notorietà, rifiutando l'offerta che non si può rifiutare, e facendo moltiplicare le vendite di un giornale, ''L'Indipendente'': qualcuno addirittura giunge a pensare che il mitico Feltri fosse un giornalista serio e imparziale. La proposta di cui sopra viene accettata l'anno successivo: Feltri diventa di fatto il nuovo direttore de il giornale ( la lettera piccola è voluta), di [[Gesù|Paolo Berlusconi]]. Nelle sue dichiarazioni del tempo appare chiaro come il Feltri fosse deciso a mantenere la propria imparzialità: ''"Non volli accettare di diventare il direttore di un giornale di partito."'' Fu per questo che, appena lasciata la direzione del giornale, Feltri dirige altri 5 giornali i cui i nomi nessuno ricorda (nemmeno la storia). Tutto questo fino a quando per mantenere la propria imparzialità, e la propria personalità, fonda un nuovo giornale, Libero, quotidiano [[fascista|moderato]], [[lecchino|indipendente]] e misurato, capace di criticare con equlibrio sia l'operato del buongoverno Berlusconi che i ''' catastrofici governi dei sozzi comunisti aumenta tasse'''. Ha dato in questi anni segnali di coerenza apparendo a Matrix e a Porta a Porta e scrivendo sempre e soltanto contro colui che voleva farlo diventare il giornalista di un giornale di Partito.
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