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== La vita ==
 
Pellegrino Artusi nasce in terra di Romagna quando l'[[Italia]] è ancora una pura [[utopia]], quartottavo di dodici figli. Tutti insieme andranno a costitutire per qualche anno la '''Polisportiva Pro Forlimpopoli''', società sportiva che, a metà dell'ottocento, si distinsedistingue in discipline come il [[lancio della vacca]], la [[tombola]] goriziana, l'[[alpinismo]] orizzontale.
 
Figlio di un ricco [[spacciatore|droghiere]], si trovò fin da piccolo in mezzo a partite di canfora, [[cocaina]], benzoino, [[noce moscata]], [[Marijuana|canapa indiana]], [[pepe]], [[stramonio]], curry e chiodi di garofano. Respirandone gli effluvi sviluppò una ''forma mentis'' alquanto [[Hippie|curiosa e particolare]], efficacemente trasposta nel suo look sbarazzino. Dopo il [[liceo]] si trasferì a [[Bologna]], facendo credere ai genitori di frequentare con buoni profitti l'[[università]], mentre in realtà era un ''habitué'' dei festini notturni, si esibiva al [[karaoke]] nelle piazze, primeggiava nelle gare a chi mangia più [[Pasta aglio olio ed elio|pastasciutta]]. Un giorno il padre si accorse che il giovane Pellegrino aveva falsificato il libretto universitario, e che in pratica non aveva sostenuto alcun esame per ben quindici anni. Fu costretto a tornare a Forlimpopoli, dove il padre lo mandò a lavorare nella drogheria di famiglia. Pochi mesi dopo l'intero paese fu messo a ferro e fuoco dal brigante '''Stefano Pelloni''', detto ''Il Passatore''<ref>Perchè torturava le sue vittime con un passaverdura.</ref>, che compì ripetute rapine in stile [[Arancia meccanica]], con tanto di [[Stupro|violenza carnale]] conclusiva. Neppure la famiglia Artusi scampò al feroce bandito: si dice che anche una sua [[sorella]] subì le sue turpi attenzioni, ma il dubbio è che il bandito sia andato oltre, poiché c'è chi afferma che l'Artusi stesso, dopo quell'episodio, abbia sofferto per il resto della sua vita di [[Prolassi sfinteriale|prolasso rettale]].
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