Utente:TriskelFabbro/Sandbox: differenze tra le versioni

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E.A. era entrata in [[Panic! at the disco|panic mode]] sin da dopo le vendite di Prostreet, assegnando lo sviluppo dei prossimi capitoli del franchise ad altri team in completo segreto. Pertanto la possibilità che poi questi videogiochi fossero completamente incoerenti e non consequenziali l'uno con l'altro era una certezza già in partenza.<br />
Tirando i dadi uscì 9: gli inglesi [[Blimey Games]]! Dopotutto avevano già sfornato [[GTR FIA Racing]] e [[GTR 2]], qualcosa dovevano pur sapere di ruote che girano. Anche troppo si rivelò. Dopo due anni interi passati nelle officine più luride che Londra potesse offrire a bere [[thè]] aromatizzato agli ottani, si auto ribattezzarono [[Slightly Mad Studios]] e diedero origine ad un nuovo prodigioso videogioco di corse, leggerissimamente sulla falsa riga dei titoli appena nominati. Ma dato che E.A. quell'anno non aveva alcun N.F.S. con cui lucrare...
[[File:Dodge Charger caricatura.jpg|thumb|250px|SicuramenteTre unoimprobabili traprototipi questidi [[Dodge Charger]]. Quello più inverosimile appare in N.F.S. Nitro, crediamo il terzo.]]
Nel 2009 venne rilasciato Shift, perché cambia tutto: diventa un simulatore di guida fatto e finito realistico e con un grafica finalmente seria, venduto con tanto di kit pedaliera e volante [[Bluetooth]]®; Need for Speed ora è il nome di un torneo automobilistico internazionale gestito dalla [[FIA]] e celebrato su circuiti reali, dove la trama viene nascosta tra i ricambi dentro al box del primo circuito; le vetture inserite sono tutte vincitrici di almeno un Gran Turing nella vita reale, quindi le Stilo e le Aygo non trovano posto; l'elaborazione estetica dei veicoli è direttamente collegata alla modifica della componentistica<ref>E il costo quindi raddoppia</ref> mentre i vinili applicabili diventano standardizzati, perché boia quanto è difficile appiccicare gli adesivi su entrambi i lati a mano; durante le gare scompare la musica, appare la traiettoria migliore laser direttamente sul tracciato ed infine grazie alla visuale dal sedile di guida il giocatore può apprezzare come il pilota vive, respira e soffre insieme a lui.<br />
Non vi era niente di illegale ma E.A. confermò a [[Spaziogames]] che il protagonista aveva solo la patente del motorino.<br />
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*'''Need for Speed: Nitro''' - 2009
La seconda parte del tridente d'attacco che E.A. era intenzionata a scatenare sui consumatori nel giro di pochi mesi fu affidata all'etereo studio di E.A. Montreal, un'accozzaglia di anime fatue scaturite dallo sterminio di E.A. Canada che i padroni americani avevano nascosto a [[Caronte]] e tenuto negli abissi del [[Tartaro]] per produrre port di merda. Il gruppo di [[Poltergeist]] ringalluzzì immediatamente alla prospettiva di poter creare un nuovo N.F.S., ma sgalluzzirono cinque secondi dopo quando impararono che la console obiettivo era la [[Nintendo Wii|Wii]]. Era lampante che qualche compromesso doveva essere preso. Molti effettivamente.<br />
Nitro è un gioco di dieci gare totali, ripetute almeno quattro volte, che pare un diretta combinazione tanto di [[Hot Wheels]] quanto di [[Micromachines]]: le auto infatti sono diventate fumetti, guidate da autisti fumetti, su strade che quando percorse colorano gli edifici a fumetti, e si personalizzano come un neonato<ref>Ma anche tu, ma anche io</ref> disegnerebbe fumetti; i campioni avversari, quattro per l'appunto, sono quanto di più <s>razzista</s> stereotipato la [[Pixar]] avrebbe potuto produrre in un film d'animazione e possiedono l'abilità di barare ogni minuto e mezzo di percorso grazie al superpotere del teletrasporto; upgrade luminosi appaiono casualmente sulla strada durante l'intero gioco (ben due in tutto) per infliggere danni col distintivo agli avversari o riparare il proprio veicolo, ed infine a seconda del joypad utilizzato potrebbero risultare completamente inaccessibili i potenziamenti alle prestazioni.<br />
Nitro ebbe la sua discreta fetta di successo, spacciato tra i casual player delle [[Scuola media|medie]] quanto crema antibrufoli. Dopotutto il target era una console per appassionati della ripetitività infinta che ancora oggi invitano gli amici a fare una partita a [[bowling]] con [[Wii Sports]], [[Anche no|e subito rifiutati]], era lecito aspettarsi che la malvagia intuizione di E.A. si sarebbe rivelata discretamente remunerativa.<br />
Indipendentemente da questo, e anche un po' indipendentemente da tutto, il team di E.A. Montreal venne istantaneamente dopo risucchiato nella [[Aladdin|Lampada]] dove domiciliano ancora oggi.
 
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