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==Tattica==
Durante i primi 100 anni di [[storia]], la tattica fu per il Brasile un'optional; l'unico modulo conosciuto era lo '''0-0-10''', nel quale il [[portiere]] stava in porta e tutti gli altri andavano all'attacco in maniera sconsiderata. Degno di menzione è il Brasile del [[1982]] che, con l'ex chitarrista [[Carlos Santana]] in panchina e una pletora di calciatori fenomenali come Falcao, Leao, Alemao e [[Maramao]], riuscì nell'impresa al limite dell'impossibile di resuscitare l'italiano [[Paolo Rossi]] che non faceva gol da oltre trent'anni. Poi arrivò Carlos Dunga, che da calciatore in [[Italia]] aveva dato spettacolo<ref>Lo spettacolo consisteva nello spaccare le gambe agli avversari che tentavano di saltarlo.</ref>, e la squadra divenne più concreta............
 
Fu solo con l'avvento alla guida tecnica di Carlos Dunga, che da calciatore in [[Italia]] aveva dato spettacolo<ref>Lo spettacolo consisteva nello spaccare le gambe agli avversari che tentavano di saltarlo.</ref>, che la squadra divenne più concreta e rovesciò il ridicolo ''Credo'' originario che la voleva votata all'attacco alla ricerca spasmodica del bel gioco. Dunga fece sua la filosofia acquisita in [[Italia]] del ''Prima di tutto giocare male poi, se abbiamo culo e gli avversari sono pirla, magari vinciamo pure''.
 
== Perchè amare questa squadra? ==
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Dopo le prime disastrose edizioni nelle quali subì solo sonore sconfitte, e a seguito di un pianto che non finiva più, la [[FIFA]] acconsentì che i Mondiali fossero organizzati con le regole che voleva il Brasile e in casa loro. Quando di ''in casa'', dico proprio '''in casa''', con i mobili e con tutto. Fu prescelta la casa del calciatore più rappresentativo, Ze Zinho, che non era tanto grande, una sessantina di metri quadri, ma era capace di esaltare i brasiliani per i numerosi muri sui quali fare sponda e per le foto di [[donne nude]] e Madonne piangenti appese alle pareti.<br />Poco ci mancò che quel Mondiale lo vincessero: persero solo nella sfida decisiva con l'[[Uruguay]], ma sia la squadra che il Paese la presero con [[filosofia]] suicidandosi in massa.
 
Fu necessario attendere il [[1958]] e una generazione di talenti eccezionali come Didì, Vavà, [[Pelè]], [[Kakà]], Mimì e Cocò, per vedere il Brasile trionfare. Da allora fu un ''crescendo'' straordinario culminato con il bis nel [[1962]] e il tris nel [[1970]]. <br />Un dettaglio da non sottovalutare è che in quelle edizioni il Brasile fu l'unico partecipante.
Dopo il 1970, per i verde-oro tornarono gli anni bui che terminarono solo con l'ascesa al potere della dinastia dei Ronaldi, con il capostipite [[Ronaldo]] detto Il magro<ref>Per prenderlo per il culo.</ref> e suo figlio [[Ronaldinho]] detto Ronaldinho, coi quali i sudamericani rinverdirono i fasti del passato conquistando altri due titoli in campionati del mondo giocati, senza nessun motivo apparente, in [[USA]] e in <s>[[GETTA]]</s> Corea-Giappone.
 
==I Campioni di Sempre==
[[File:squadra_playboy_gnocche.jpg|right|350px|Per i mondiali del 2010, grazie alla chirurgia plastica, i brasiliani adotteranno la tattica innovativa che vedete qui sopra .]]
A parte i già citati Ronaldo e Ronaldinho, non vanno dimenticati Ze Ronaldo, Rolando, Rolandinho e Ze Rolando, Orlando, Orlandinho e Ze Orlando, Rivaldo, Rivaldinho e Ze Rivaldo, Romario, Romarinho e Ze Romario.
 
==Curiosità==
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