→Carriera
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== Carriera ==
Pančev era reduce da una stagione stellare, non fosse altro perché aveva giocato nello [[Stella Rossa Belgrado]]. Anche per alcuni dettagli trascurabili, come 34 reti stagionali, una [[Scarpa d'oro]] e il titolo di campione d'Europa e dei due continenti col club [[Jugoslavia|jugoslavo]].<br
[[Campionato]], [[Coppa dei Campioni|Coppa Campioni]], [[Coppa Intercontinentale]]: sperava di rivincere tutto questo quando venne acquistato dall'[[Inter]], dove contava di ricevere da [[Lothar Matthäus]] gli assist che a [[Belgrado]] gli forniva a ripetizione [[Dejan Savićević]]; nessuno però lo aveva informato che il capitano della [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]] si era già messo d'accordo col [[Bayern Monaco]] per trascorrervi gli ultimi 27 anni di carriera. Anche [[Jürgen Klinsmann]], la nota ''Pantegana Bionda'', aveva chiesto la cessione a causa dei nuovi programmi di [[derattizzazione]] varati dal [[comune]] di [[Milano]]. Al loro posto nell'estate [[1992]] oltre al Cobra giunsero in nerazzurro:
*[[Matthias Sammer]], libero tedesco dalle ottime doti d'attacco, che Bagnoli tentò di convertire in trequartista prima con uno schieramento su misura e poi trapiantandogli le [[gambe]] del suo vecchio pupillo [[Antonio Di Gennaro|Di Gennaro]];
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Già allora il club meneghino aveva un ottimo fiuto per gli affari: per questo pagò 14 miliardi di [[lire]] e gli fece firmare un quadriennale.<br />
Pančev non volle deludere le attese e si presentò in forma migliore al primo allenamento ad [[Appiano Gentile]], in [[infradito]]. Secondo lui lo aiutavano a perfezionare la sua proverbiale precisione sotto porta.<br />
I risultati non si fecero attendere: riuscì a centrare la porta col suo primo tiro. Era quella del bagno degli uomini del settore ospiti dello stadio. Il pubblico, però, non gradì il gesto balistico e fu ricoperto di fischi a [[San Siro]]. E considerando che l'Inter giocava in trasferta e non era il derby, questo dovrebbe dare misura del suo enorme talento
Le sue prestazioni crebbero, tanto che era diventato capace di mancare la porta da qualunque posizione e in qualunque modo, con i più spettacolari ed inutili gesti tecnici che la [[Serie A]] avesse visto dai tempi di [[Perdomo]], cioè appena due anni prima.<br />
E quindi i nerazzurri furono costretti a cederlo, loro malgrado, in prestito al primo club tedesco dell'elenco, che purtroppo era il [[Bayer Leverkusen]]. Così lo scaricarono al Lipsia. Lì fu amato talmente tanto che i tedeschi non aspettarono fino a fine stagione pur di rimandarlo a [[Milano]].<br />
Ma l'Inter stava per cambiare proprietà, e Pančev non rientrava nei piani tecnici della società, che preferì rimpiazzarlo
Della sua esperienza all'Inter dirà:
{{quote|Ma come cazzo ho fatto a finire lì? Voglio dire: mi cercava mezza Europa e all'altra mezza gli rodeva il culo perché non aveva abbastanza soldi per comprarmi, mi hanno detto che andavo a Milano, potevano dirmi che era la squadra sbagliata!|Darko Pančev nella prossima reincarnazione starà più attento.}}
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