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== Carriera ==
Panč­ev era reduce da una stagione stellare, non fosse altro perché aveva giocato nello [[Stella Rossa Belgrado]]. Anche per alcuni dettagli trascurabili, come 34 reti stagionali, una [[Scarpa d'oro]] e il titolo di campione d'Europa e dei due continenti col club [[Jugoslavia|jugoslavo]]. Poi[[Campionato]], andò[[Coppa alldei Campioni|Coppa Campioni]], [[Coppa Intercontinentale]]: sperava di rivincere tutto questo quando venne acquistato dall'[[Inter]], dove contava di ricevere da [[Lothar Matthäus]] gli assist che a [[Belgrado]] gli forniva a ripetizione [[Dejan Savićević]]; nessuno però lo aveva informato che il capitano della [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]] aveva capito la direzione presa dalla squadra e si era trasferito al [[Bayern Monaco]] per trascorrervi gli ultimi 27 anni di carriera. Anche [[Jürgen Klinsmann]], la nota ''Pantegana Bionda'', aveva chiesto la cessione a causa dei nuovi programmi di [[derattizzazione]] varati dal [[comune]] di [[Milano]].<br />
 
[[Campionato]], [[Coppa dei Campioni|Coppa Campioni]], [[Coppa Intercontinentale]]: sperava di rivincere tutto questo; nessuno però lo aveva informato di essere approdato nel lato sbagliato del [[Lambro]], tanto che ancora oggi non ha idea di quale maglia abbia vestito o di quale fosse il nome della squadra.<br />
 
Già allora il club meneghino aveva un ottimo fiuto per gli affari: per questo pagò 214 miliardi di [[lire]] e gli fece firmare un quadriennale.<br />
Panč­ev non volle deludere le attese e si presentò in forma migliore al primo allenamento ad [[Appiano Gentile]], in [[infradito]]. Secondo lui lo aiutavano a perfezionare la sua proverbiale precisione sotto porta.<br />
I risultati non si fecero attendere: riuscì a centrare la porta col suo primo tiro. Era quella del bagno degli uomini del settore ospiti dello stadio. Il pubblico, però, non gradì il gesto balistico e fu ricoperto di fischi a [[San Siro]]. E considerando che l'Inter giocava in trasferta e non era il derby, questo dovrebbe dare misura del suo enorme talento. Le sue prestazioni crebbero, tanto che era diventato capace di mancare la porta da qualunque posizione e in qualunque modo, con i più spettacolari ed inutili gesti tecnici che la [[Serie A]] avesse visto dai tempi di [[Perdomo]], cioè appena due anni prima.<br />
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