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[[File:Yukio-mishima con orchidea.jpg|right|thumb|210px|MIshima nel pieno della sua virilità.]]
Nel 1949, ispirato dalla sua ipocrita adesione al movimento progressista e dalla sua omosessualità repressa, scrive ""Confessionei di una maschera"", un romanzo autobiografico che schizza subito in cima alla top-ten dei libri più venduti in [[Giappone]].
 
La sete di successo lo invoglia a scrivere altri libri, di cui alcuni pregevoli (""Colori proibiti"", ""Musica"", ""Il padiglione d'oro"" e varie raccolte di racconti), Altri composti solo per potersi procurare i soldi con cui pagare i suoi prostituti minorenni (""Sete d'amore"", ""Stella meravigliosa"", ""Una virtù vacillantevacillant"")
 
Nel 1951 inizia un lungo viaggio, che tocca l'[[America]] e l'[[Europa]]. DI quest'ultima lo colpisce soprattutto la [[Grecia]], nella cui antichità riscontra quell'amore per i giovanetti, comune alla via dei [[samurai]].
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Nel 1958 sposa per soldi Yoko Sugiyama, dalla quale ha due figli. Nello stesso periodo viene sempre più frequentemente avvistato dalle riviste scandalistiche come [[Chi?|誰?]].
 
Nel 1966 dirige il mediometraggio ""Patriottismo"" (Yukoku), in cui recita e anticipa quella che sarà la sua morte mediante suicidio rituale: il 25 novembre 1970, dopo aver occupato con la sua forza armata privata l'ufficio del generale Mashita, pronuncia un discorso in cui condanna duramente il [[Giappone]], che sta perdendo il suo spirito tradizionale per trasformarsi nel paese di [[Hello kitty]], delle [[NIkon]] e delle [[Kawasaki]]. DIsgustato da tutto ciò, lo scittore compie seppuku con il suo amante Morita.
Le sue ultime parole furono: ""Scusate lo sporco.""
 
===L'opera ===
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