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[[File:Gatti di Vicolo Miracoli.JPG|220px|thumb|right|Quel porco di Jerry tenta di slacciare la camicetta alla Mallaby mentre Nini sbircia dall'alto.]]I '''Gatti di Vicolo Miracoli''' sono stati un gruppo cabarettistico formato, a dispetto del nome, da quattro [[cani]] e, in origine, una [[vacca]].
 
La formazione iniziale era composta da cinque elementi: [[Jerry Calà]], [[Gianandrea Gazzola]], Nini [[Nini Salerno]], [[Umberto Smaila]] e il suo [[colesterolo]].<br />[[Elizabeth Spray Mallaby]], l'unica donna del gruppo, fuggì schifata dopo che Jerry Calà le infilò una mano nelle [[mutande]] al grido di:
 
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== Cabaret ==
 
Fin dagli esordi, il gruppo riuscì a catalizzare l'attenzione dell'intellighenzia nostrana grazie a brani pregni di denuncia sociale e ai capezzoli puntuti della Mallaby.<br />Negli [[anni '70]] i Gatti proponevano sketchessketch alla [[Cochi e Renato]], una sorta di [[teatro dell'assurdo]] sinistroide con rivisitazioni comiche di canzoni popolari, condite con smorfie e mimica da [[teatro]] Kabuki di cui [[a nessuno importa|a nessuno importava]].<br />[[File:Scena de Arrivano i Gatti.jpg|thumb|280px|Ci piace ricordarli così: minacciati da uno spettatore che voleva indietro i soldi del biglietto.]]Ogni componente, per quanto fosse inutile nell'economia del gruppo, aveva una caratteristica precisa: Smaila era il [[Cicciobomba cannoniere|ciccio ingenuo e bonaccione]] che suonava ma non cantava poiché aveva sempre la bocca piena.; Nini Salerno era l'intellettuale sessantottino che non poteva fare a meno di aprire dibattiti politici anche mentre si parlava di calcio. Franco Oppini, il complessato, aveva il compito di stare alle spalle dei tre e fare la faccia triste. Infine; Jerry Calà, playboyfaceva idiota del gruppo se lail cavavasimpatico ripetendo all'infinito i suoi tre tormentoni che ancora lo fanno campare coi [[cinepanettone|cinepanettoni]] di quei maestri di cinema dei [[Vanzina]]:
 
*Capittooo?!
*Libiiidine!
*Ciaaaoo!
 
Poi c'era anche Franco Oppini nel fondamentale ruolo di stare alle spalle dei tre a fare la faccia triste.
 
Dopo una fase di travagliata sperimentazione artistica che li portò a incendiarsi le scorregge a vicenda sul palco del Derby Club, i Gatti pubblicarono il singolo ''Prova'', un tagliente j'accuse nei confronti delle tende da [[campeggio]] troppo piccole.
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dentro / una tendina canadese|Prova}}
 
''Prova'' vinse la Targa [[Luigi Tenco|Tenco]] per la miglior canzone che istiga al suicidio e valse al gruppo i complimenti di un fine intellettuale come [[Pier Paolo Pasolini]], che definì i Gatti "la''La risposta italiana ai bombardamenti al napalm".''<br />Seguì ''Koppa la vecia'', che squarciò il velo di ipocrisia imperante parlando apertamente del più grande problema del [[XX secolo]]: gli anziani che non ne vogliono sapere di schiattare.
 
Il 1977 segnò per i Gatti la definitiva consacrazione: il gruppo infatti andò a [[Sanremo]]. In ferie.
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