Utente:I Al Purg Vompo/sandbox: differenze tra le versioni

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==Il Golpe==
 
La sera dell 8 dicembre 1969, vennero mobilitate le prodi truppe della guardia forestale, un commando di militari e una truppa delle giovani marmotte in assetto da guerra, guidate dal gran Paroliere Mogol, al passo del motto nazista ‘“Sieg Hail die Smurfen, true kameraden!”’
 
Italiani, l'auspicata svolta politica, il lungamente atteso colpo di stato ha avuto luogo [...]. La formula politica che per un venticinquennio ci ha governato, e ha portato l'Italia sull'orlo dello sfacelo economico e morale ha cessato di esistere. Le forze armate, le forze dell'ordine, gli uomini più competenti e rappresentativi della nazione sono con noi; mentre, d'altro canto, possiamo assicurarvi che gli avversari più pericolosi, quelli che per intendersi, volevano asservire la patria allo straniero, sono stati resi inoffensivi. Gli studi Rai sono stati occupati, la camere ed il senato pure ! ... Nel riconsegnare nelle vostre mani il glorioso tricolore, vi invitiamo a gridare il nostro prorompente inno d'amore: Alitalia, Alitalia, Viva l’Alitalia!
 
 
L’allora ministro della difesa [[Giulio Andreotti]], commentò così quella giornata:
 
“Ero a prendere il sole nudo sulla spiaggia di Bora Bora, quando Pasuelo, il mio concubino, mi porse il telefono azzurro delle emergenze. A contattarmi furono quelli della CIA, che mi avvertirono che in Italia stava avvenendo un colpo di stato da parte di Junio Valerio Borghese, e mi invitarono ad occupare il ruolo di futuro duce al posto del golpista. In un improvviso impeto di nostalgia, che rimandò la mia mente all’infanzia trascorsa nel consiglio amministrativo di Carlo Magno, rifiutai, preferendo gustarmi un delizioso casco di banane, sulle calde sabbie del pacifico. ”
 
Al suo ritorno nel Bel Paese, [[Giulio Andreotti]], svolse complicate indagini per individuare i responsabili, visionando a lungo il materiale audiovisivo di testimonianza e aiutandosi con un paio di forbici per tagliare le scene più “calde”, perfettamente in linea con la buona e giusta censura democristiana dell’epoca. Furono interrogati il gran Maestro della P2 [[Licio Gelli]], incaricato del rapimento del presidente Giuseppe Saragat, detto il “Saragatt”, il quale dichiarò testualmente “nulla vidi, nulla sentii, nulla sacciu”, e degli affiliati di [[Cosa Nostra]], i quali, torturati con il primo album dell’allora solista [[Apicella]], dichiararono di come fossero stati contattati da Borghese per assassinare l’allora capo della polizia Ispettore Basettoni. Ne emerse un quadro complesso, forse di [[Kandiskij]], il quale prevedeva un triumvirato tra estremisti di destra, mafiosi e massonici, i quali si sarebbero divisi i grandi poteri dello stato, rispettivamente pizza, mafia e mandolino. I fatti incriminanti furono sufficienti a far assolvere tutti i 46 imputati di cospirazione politica, compreso [[Topo Gigio]].
Ma Junio Valerio, sconfitto nell’orgoglio e offeso dalle recensioni critiche di “Novella 2000”, fuggì dapprima in Cile dal [[compagno di merende|camerata di merende]] [[Augusto Pinochet]] e infine in Spagna, a Calice sul mar, dove nell’[[Agosto|Avgvsto]] 1974 morì in circostanze misteriose, avvelenato, si direbbe da un escremento sull’uovo che virilmente e cameratescamente bevevo crudo ogni mattina.
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