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{{cit2|Accatto', senti quello che te dice er profeta: oggi te vendi l'anello, domani la catenina, fra sette giorni pure l'orologio e fra settantasette giorni nun c'avrai nemmeno l'occhi pe' piagne!|Er Profeta (altro avventore del bar)}}
{{cit2|Perché nun ve fate 'n frullato de cazzi vostri?! Siete talmente disgraziati che auguravve de peggio nun me viene.|Cataldi Vittorio detto Accattone}}
'''Accattone''' (1961) è il primo film diretto da [[Pier Paolo Pasolini]], ma sarebbe più indicato il termine "indirizzato". Come [[regista]] è ancora acerbo e si vede, alcuni primi piani dei gomiti dei personaggi potevano essere sicuramente evitati. D'altra parte, sono in molti a pensare che solo col trentesimo film Pasolini avrebbe raggiunto la completa maturazione, se fosse arrivato a farlo. È comunque una direzione distaccata ed asettica, asciutta, leggermente pastosa, con un tannino appena pronunciato e un leggero aroma di sandalo.<br /> In questa pellicola insegue la sua idea di narrazione epica e tragica, nella quale i personaggi raggiungono quasi tutti una gloriosa fine del cazzo.<br /> Da profondo conoscitore della periferia romana, il regista sceglie di far interpretare i ruoli ad attori non professionisti, perché secondo lui: ''"coatti ce se nasce, mica ce se diventa"''. Una scelta comunque coraggiosa, che potenzialmente potrebbe sconfinare nel comico involontario. Un principiante è facile che sorrida anche in una delle
== Trama illustrata ==
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