Utente:GorillaK2/Sandbox: differenze tra le versioni

 
(276 versioni intermedie di 5 utenti non mostrate)
Riga 1:
[[File:Elly Schlein Brussels 2023 (cropped).jpg|thumb|180px|right|Il/Lo/La nuovo/a/boh segretari...auioe del [[Partito Democratico (Italia)|PD]]]]
{{Pasolini}}
{{Film
|titolo=Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo
|immagine=[[File:film Sopralluoghi in Palestina locandina.jpg|220px]]
|didascalia=Una delle locandine sbagliate dalla tipografia
|paese=[[Italia]]
|regista=[[Pier Paolo Pasolini|Pier Pablo Pisolini]]
|casaproduttrice=Nazaret Production™
|sceneggiatura=[[Pier Paolo Pasolini|Pier Paolo Facciotuttoio]]
|anno=[[1963]]
|genere=Documentario tristissimo
|colore=Abbiate pazienza, arriverà!
|suono=A volte
|attori=Nemmeno uno
}}
'''Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo''' è un film documentario di Pier Paolo Pasolini girato nel [[1963]], poi uscito nel [[1965]] e mai più tornato.<br /> Secondo una stima degna di se stessa, la pellicola è stata visionata dallo 0,00042% della popolazione, di questi: il 3% è riuscito a guardarlo per intero, gli altri [[Manuali:Convincere una ragazza a baciarvi|pomiciavano]] dopo sette minuti, "maschera" compresa.<br /> Con questa pellicola il [[regista]] inventa un nuovo modo di fare cinema: il 3x1. L'astuto individuo, prima di girare [[Il Vangelo secondo Matteo]], organizza un paio di gite a spese della produzione. La prima è un tour dell'[[Italia]] alla ricerca degli {{citnec|attori|e=esagerazione necessaria}} da impiegare nel film, la seconda è un viaggio in Terra Santa per valutare i luoghi in cui girarlo. Una strabiliante [[paraculata]] da cui però scaturiscono due documentari: [[Comizi d'amore]] e questo.<br /> Per recarsi in Palestina si avvale della guida di don Carraro, un suo amico prete a cui si rivolge per le questioni religiose.
{{Dialogo2|Pasolini|Carissimo Don Carraro, l'ho fatta chiamare perché ho intenzione di andare alla scoperta dei luoghi sacri di [[Gesù]].|Don Carraro|A Pierpà, damme del tu. Se te servivano i biglietti pe' entrà aggratise ai [[Vatikan|Musei Vaticani]] me potevi pure telefonà, mannavo un [[chierichetto]] a portatteli.}}
{{Dialogo2|Pasolini|No, nun era pe' questo, io parlavo de [[Gerusalemme]], Nazaret e Betlemme.|Don Carraro|Nun c'ho sotto mano l'atlante, che so' 'sti posti?!}}
{{Dialogo2|Pasolini|Dove si è svolta la vita del Signore: [[Israele]] e [[Palestina]].|Don Carraro|Ah, ho capito! Stanno vicino all'[[Andokazzostan]], ce so' stato un paio de volte. Comunque t'accompagno volentieri.}}
{{Dialogo2|Pasolini|Due chierichetti se li portamo?|Don Carraro|Troppo scomodi da mette in valigia, rimediamo qualcosa lì.}}
Pasolini spera di trovare dei luoghi che richiamino il mondo biblico arcaico, paesaggi pastorali pregni di pace e meditazione... pace... in Palestina negli [[Anni 1960|anni '60]]... ''"A Pierpà, ma che te sei fumato?!"''<br /> In quel periodo la [[Conflitto Israele - Palestina|tensione arabo-israeliana]] è alle stelle, morire per lo scoppio di un [[autobus]] a Tel Aviv è più facile che tirare le cuoia per la [[malaria]] in [[Uganda]]. A dargli coraggio giungono provvidenziali le parole di don Carraro:
{{cit2|Pierpà, considerando l'argomento del film nun c'è da preoccupasse: siamo in missione per conto di [[Dio]]!|Don Archimede Carraro, ''Io con Pasolini ci sono stato (in senso buono)'', [[Roma]] [[1979]], Edizioni Paoline.}}
 
{{cit|Ci piace portare, diciamo, insieme ai nostri amministratori il Partito Democratico verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investe e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare.|19 aprile 2023: Elly Schlein incastra parole a caso tra un "diciamo" e l'altro.}}
== Trama (diciamo così) illustrata ==
<gallery widths="540px" heights="220px" perrow="2">
File:film Sopralluoghi in Palestina scena 1.jpg|Pasolini affida l'organizzazione del viaggio a Mario Zampagnotta, un suo collaboratore con un [[QI]] di poco inferiore a quello di un [[fungo]]. All'altezza di Zagarolo il regista inizia ad avere dubbi, probabilmente prendere la littorina per Fiuggi non è il modo migliore per raggiungere l'[[aeroporto]] di Fiumicino.
File:film Sopralluoghi in Palestina scena 2.jpg|Il regista, accompagnato dal suo amico sacerdote, sale sull'aereo per Israele. Il comandante li accoglie con tutti gli onori, dopo aver letto sulla lista passeggeri "Don Carraro" l'aveva creduto un [[Il padrino|padrino]] catanese. Raggiunta Tel Aviv il regista si accorge con rammarico di due cose: la prima è che il mondo ebraico è troppo occidentalizzato e industrializzato per essere utilizzato nel film, la seconda è che ci sono [[ebrei]] dappertutto.
File:film Sopralluoghi in Palestina scena 3.jpg|Don Carraro guida Pasolini alla scoperta di Gerusalemme. Per l'occasione sfoggia un elmetto da esploratore africano, un osceno pitale appartenuto al suo prozio Amedeo Dal Passo-Carraro, Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Coloniale della Stella d'Italia‎, insignito della ''Coccarda Celeste Pelosa'' dalla regina Margherita di Savoia per aver scoperto [[Catanzaro]]. Il regista è comunque molto perplesso, il luogo è diverso da come se lo aspettava.
File:film Sopralluoghi in Palestina scena 4.jpg|La periferia è sempre nel cuore del regista, a [[Roma]] ha trovato proprio lì i volti migliori per i suoi film, ossia a metà strada tra [[Renato Brunetta]] e il cannibale "Dente di Sega" del film [[Wrong Turn]]. Forse andrà allo stesso modo. Dopo aver incassato l'ennesima delusione, sulla via del ritorno si ferma al [[kibbutz]] di Ma'ale ha-Zeitim, l'unico posto al mondo in cui puoi trovare qualcuno più [[comunista]] di [[Mao Zedong]].
File:film Sopralluoghi in Palestina scena 5.jpg|Arrivati a Nazaret i due si concedono un frugale pasto al [[McDonald's]] locale: due McHalleluyah™, bibite grandi ed insalate al posto delle [[Patata|patate]]. L'odio per il tubero (chi per scelta, chi per vocazione) è oggetto di grasse risate in un tavolo vicino. Nel pomeriggio l'arrivo a Betlemme, dove si scopre che la grotta in cui dovrebbe essere nato Gesù ha le pareti in [[cartongesso]], il pavimento di [[cemento]] industriale e i suppellettili in PVC.
File:film Sopralluoghi in Palestina scena 6.jpg|Pasolini sembra deluso dalla sua ricerca e avanza l’ipotesi di ricreare altrove la scenografia, parere [[peraltro]] condiviso dai suoi collaboratori. Il centro storico di [[Matera]] in effetti è molto vicino all'idea di "[[Campo nomadi|misero villaggio arcaico]]" del regista. Il vero problema sarà convincere la popolazione locale, confinati nel loro isolamento potrebbero considerare la telecamera un'infernale macchina da guerra e sterminare la troupe a colpi di roncola. Sarà bene "bussare coi piedi"<ref>presentarsi in casa di qualcuno con le mani occupate da regali e cibo</ref>.
</gallery>
 
'''Elena Ethel Schlein''', (Lugano, 4 maggio 1985), detta ''Elly'', ''Quel coso'', ''Parabola'' e altri appellativi di dubbio gusto, è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera di origine ebraica e {{citnec|chiaramente una bella donna|e=da verifcare}}.
[[Il Vangelo secondo Matteo]] sarà girato a Matera, dopo l'intercessione di don Carraro con don Jerinò, capo della [['Ndrangheta|'ndrina]] di Gioiosa Jonica.
 
Per ragioni ancora in fase di studio, che nulla hanno a che fare con nepotismo, ricchezza e brogli elettorali, è diventata segretaria del Partito Democratico dal 12 marzo 2023. La logica è chiara: una volta toccato il fondo si può solo risalire.
== Curiosità ==
{{Curiosità}}
* [[Maurizio Gasparri]] non ha voluto guardare il film perché era pieno di ebrei.
* [[Flavia Vento]] l'ha visto e ha capito finalmente come è fatto un ebreo.
* [[Gian Luigi Rondi]] ha definito la pellicola: ''"sperimentale e d'avanguardia, un audace avvicinamento al [[cinema interpretazionista albanese]]"''. Ha poi aggiunto: ''"Erano anni che non mi [[Noia|annoiavo a morte]] con un film. Davvero bello!"''
 
== NoteBiografia ==
[[File:Elly Schlein 2014 Crop.jpg|thumb|left|180px|Elly... o forse suo fratello]]
{{Legginote}}
Elena Ethel Schlein nasce a Lugano nel Canton Ticino, in un'umile casa che al confronto la villa dei Casamonica a Roma è una cuccia per cani. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazista<ref>forse aschenazita, ma non stiamo a guardare il pelo nell'uovo più o meno siamo lì</ref>, gli avi paterni sono originari di Žovkva un villaggio oggi situato in {{Citnec|Ucraina}}.
{{Note|2}}
 
Quando il suo bisnonno Herschel decide di emigrare in America, spinto dalla propensione naturale a diventare ricco e temendo, tuttavia, di essere etichettato come il solito ebreo che vuole fare soldi a palate, all'arrivò a Ellis Island cambia subito il cognome originario "Schleyen" in Schlein.
== Voci correlate ==
Tra le grasse risate dell'addetto all'anagrafe.
*[[Documentario]]
 
*[[Lobby ebraica]]
All'epoca della sua nascita, la famiglia di Elly ha un reddito di poco inferiore al PIL giamaicano.
*[[Cinepanettone]]
 
*[[Generatore di Trame da Cinepanettone]]
Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano, con il massimo dei voti, si trasferisce a Bologna dove si laurea, con il massimo dei voti, in giurisprudenza. Alle primarie del PD viene eletta con il massimo dei voti, anche qualcuno in più.
 
Nel 2012 ha anche collaborato alla realizzazione del documentario ''Anija - La nave'', riguardante l'immigrazione albanese in Italia attraverso il mare Adriatico negli anni novanta, vincitore del David di Donatello come miglior documentario 2013. In qualità di segretaria di produzione prende importanti decisioni riguardo: il profumo della carta igienica nei bagni del set, la farcitura dei panini per le comparse e le trasgressive cover color malva dei telefonini della troupe.
 
Schlein è dichiaratamente bisessuale, questo spiega l'interesse per le tematiche LGBT e il fatto che il suo volto si barcamena tra l'assomigliare ad un polacco alcolizzato e la figlia di Fantozzi.
 
== Carriera politica ==
[[File:Elly Schlein logo.png|thumb|right|180px|Che parta da loro è scontato, che poi il cetriolo finisca dove sappiamo pure. E questo sarebbe uno slogan innovativo?!]]
Le sue umili origini, la sensibilità nello scegliere i colori delle scarpe e il suo costante impegno a favore di tematiche che un manovale di [[Cosenza]]
ha a cuore quanto l'interesse per l'[[arte greca]], fanno di lei il rappresentante ideale della sinistra.
L'alternativa sarebbe stata [[Enzo Miccio]], ma lei ha più palle.
 
La sua ascesa politica non è frutto del caso, ma di un concreto impegno che la porta poco più che ventenne ad ottenere importanti incarichi. Le malelingue affermano che le conoscenze della famiglia abbiano avuto il loro peso, che la loro ricchezza abbia giocato un ruolo fondamentale, tutte fandonie.
Tenendo conto che non ha mai dovuto lavorare un giorno nella sua vita, e che quindi ha potuto perfezionare con costanza il non fare un cazzo di utile, la politica era tagliata su misura per lei. Comunque soldi e nepotismo c'entrano parecchio.
 
Cronologia incarichi:
* 2008 - partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di [[Barack Obama]], molti i voti ottenuti grazie al suo slogan "Provi il negro e non torni indietro";
* 2011 - fonda a Bologna l'associazione ''Progrè'', che si occupa di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle realtà carcerarie, pubblicando scandalosi articoli sulla propria rivista ''Saponette cadute'';
* 2011 - decide di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, per dare voce al malumore della base giovanile del partito, sua l'idea di disegnare peni sulle foto di [[Enrico Letta]] che stanno nelle sedi occupate;
* 2014 - decide di candidarsi col PD al Parlamento europeo, l'hashtag ''#siscriveschlein'' diventa virale e viene eletta con oltre 50.000 preferenze, alcune delle quali ottenute senza carta di credito;
* 2020 - si candida alle regionali per la lista ''Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista Progressista e Travestista'', fondamentali per la sua elezione i manifesti con la didascalia "Se non mi voti ti vengo in sogno".
[[File:P060696-746027.jpg|thumb|left|260px|La versione europeista di Gianni e Pinotto]]
Forte di questa carriera politica {{Citnec|importante}}, quanto sorprendentemente repentina, ottiene la vicepresidenza della regione, che equivale ad avere una laurea in architettura per aver giocato coi [[Lego]] da piccolo.
 
Nel 2022 viene eletta alla Camera dei deputati e lascia l'incarico in Regione, da un lato per non fare la figura del solito politico con [[diciassotto]] incarichi, ma soprattutto per tener fede all'irrinunciabile [[apericena]] con le amiche. Nello stesso anno si dimette Enrico Letta e lei si candida con una diretta Instagram per rimpiazzarlo, i vertici del PD restano divisi fino alle primarie, all'incasso dei bonifici e alla promessa che il [[magna-magna]] sarebbe continuato come prima però [[Ambientalista|assai più green]].
 
A inizio febbraio 2023, nelle votazioni interne del PD riservate agli iscritti, tutti e tre, Schlein ottiene il 34,88% di preferenze contro il 52,87% di Stefano Bonaccini. Il 26 febbraio vince le primarie col 453,75% dei voti e riporto tre. Dopo l'iniziale stupore, due suicidi tra gli addetti al conteggio delle schede e Bonaccini che riga la Panda Hybrid dell'avversaria, Elly viene eletta ufficialmente nell'Assemblea nazionale il 12 marzo 2023.
 
Da subito si dimostra un leader determinato, tanto che paga una [[armocromista]] 300 euro l'ora per decidere il colore degli abiti e un personal shopper per acquistarli. Nel caso avesse bisogno di decidere la riforma delle pensioni ha già pronto un consulente, un neodiplomato in tromba al conservatorio. In compenso sa scaccolarsi da sola e riesce a stare su una gamba per circa 10 secondi.
 
== Posizioni e idee politiche ==
Schlein crede fortemente nella necessità di contrastare il precariato, un'idea innovativa che ha colto di sorpresa i più.
Nel suo programma troviamo:
* introduzione del salario minimo, che peraltro è già assai "minimo" da diversi anni;
* riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, una cosa già trattata in molti racconti di fantascienza;
* vietare l'abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato, il lavoratore che ne abusa dovrà disintossicarsi per tre mesi all'anno da disoccupato.
Riguardo la politica estera la sua posizione è estremamente europeista, in suo sogno è unire l'[[Europa]] al [[Canadafrica]] e accogliere come primo paese il [[Gabon]].
 
Anche posizioni come quella del ragno, dell'albero da frutto, del bambù e dell'aratro, le sono particolarmente gradite.
 
Si è dichiarata favorevole all'[[Nonnotizie:Guerra in Ucraina|invio di armi all'Ucraina]] e ad un'orgia con Zelensky assieme agli altri ballerini vestiti in latex nero e tacchi a spillo.
 
Elly Schlein sta ai lavoratori come un diabetico alla meringata.
 
== Note ==
<references/>
461

contributi