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[[File:calcio storico a Firenze.jpg|right|thumb|220px|Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate.]]
Il '''calcio storico fiorentino''', conosciuto anche col nome di '''calcio in livrea''' o '''calcio in costume''', è una disciplina sportiva praticata da energumeni che non possono avvicinarsi ad altri tipi di stadio a meno di 2 chilometri.<br /> È considerato da molti il padre del calcio moderno, anche se è più a metà strada tra il [[rugby]] e un regolamento di conti tra gang rivali.<br /> In origine era un gioco praticato dai gladiatori e dai legionari romani, chiamato in latino ''harpastum'' (strappare a forza) azione tradizionalmente indirizzata agli arti degli avversari. Consiste in un gioco a squadre che si effettua con un pallone gonfio d'aria, in epoca romana era invece una palla di stracci arrotolati, quasi sicuramente mutande da legionario con la [[sgommata]].
 
== Il gioco ==
Le partite hanno una durata di cinquanta minuti, sempre che ci sia almeno un giocatore ancora in grado di respirare. Si disputano su di un campo rettangolare ricoperto di rena a grana grossa, sufficientemente abrasiva da determinare "braciole" non sanabili senza un trapianto di pelle. Una linea bianca divide il campo in due quadrati identici, sui due lati del fondo viene montata una rete sovrastante la palizzata che circonda l'intero perimetro. Quest'ultima necessaria per due motivi:
# proteggere gli spettatori da chi sta in campo, più simile a un furgone che ad un essere umano;
# precludere la fuga ai calcianti pavidi.
Sul terreno si affrontano due squadre composte da ventisette calcianti per parte, cifra scaturita dalle statistiche effettuate negli anni: il numero massimo di ricoverati all'ospedale, per singola squadra, era stato di 26 nel 1852.
[[File:Calcio storico fiorentino.jpg|left|thumb|380px|Quello scuro non è un [[negro]], è solo coperto di lividi.]]
I calcianti si dividono nei seguenti ruoli:
* 4 ''Datori indietro'' (portieri). Devono impedire di segnare alla squadra avversaria e sono l'ultimo baluardo difensivo, per questo sono grossi come [[Arnold Schwarzenegger|Schwarzenegger]], veloci come una [[mangusta]] e cattivi quanto un sicario della [[Yakuza]].
* 3 ''Datori innanzi'' (terzini). Il loro compito è quello di far ripartire l'azione una volta recuperata la palla, devono essere agili e veloci a darla via, soprattutto se vogliono conservare le braccia.
* 5 ''Sconciatori'' (mediani). Vengono scelti tra ex galeotti e soggetti con gravi turbe psichiche in attesa di processo per crimini violenti. Sono individui mossi da istinti primordiali, privi di scrupoli, i primi ad iniziare la rissa se necessario. Anche se non lo è.
* 15 ''Innanzi o Corridori'' (attaccanti). Le principali caratteristiche devono essere robustezza e [[velocità]], fondamentali per sopravvivere agli ''Sconciatori'' avversari ed arrivare a segnare. Di solito ne vanno persi 3-4 durante il corso della partita.
A fondo campo viene montata la tenda del ''Capitano'' e dell'''Alfiere'' che hanno il compito di intervenire nelle risse per pacificare gli animi dei propri calcianti. I due vengono eletti tra le vecchie glorie dei propri colori: il primo scelto in base alle cicatrici guadagnate in campo, il secondo tra quelli che hanno la migliore collezione di denti appartenuti ai nemici. Il loro livello medio di serenità equivale a quello di [[Sgarbi]] dopo avergli dato del [[Gay|culattone]].<br /> L'incontro viene diretto dal ''Giudice Arbitro'', coadiuvato da sei ''Segnalinee'' e dal ''Giudice Commissario'' che risiede però fuori campo e si occupa del [[VAR]] e delle estreme unzioni. Al di sopra di tutti c'è Il ''Maestro di Campo'' che sorveglia lo svolgersi regolare della partita e interviene con lo [[sfollagente]] per ristabilire l'ordine e mantenere la disciplina in caso di zuffe. Il ricorso agli idranti è raro, più frequente l'utilizzo del [[gatto a nove code]].<br />
[[File:calcio storico fiorentino 2.jpg|right|thumb|280px|Un calciante strizza i capezzoli all'avversario per capire se è ancora vivo.]]
{{s|Il massacro...}} La partita ha inizio con il lancio del pallone da parte del ''Pallaio'' sulla linea centrale, seguito dalla "sparata" delle colubrine (oggi sostituite dai [[Fucile a pompa|fucili a pompa]]) che salutano l'apertura delle ostilità. In questo clima di sana competizione sportiva, i calcianti delle due squadre cercheranno con qualunque mezzo, comprese le arti marziali e le capocciate in bocca, di portare il pallone in fondo al campo avversario e depositarlo nella rete, segnando così la "caccia" (goal).<br /> È importante tirare con molta precisione poiché: qualora la palla finisse al di sopra della rete, in seguito ad un tiro sbagliato o ad una deviazione dei difensori, verrebbe assegnata: "mezza caccia" in favore dell'avversario, la qualifica di "merdaccia" al cretino che ha sbagliato.<br /> Ad ogni ''caccia'' le squadre devono cambiare di campo. La vincitrice sarà la squadra che al termine dei 50 minuti di gioco avrà segnato il maggior numero di ''cacce''. In caso di parità si terrà conto di chi ha versato più [[sangue]].<br /> Il premio per la vittoria comprende:
* lo stendardo issato in alto;
* i musici che intonano l'inno della squadra;
* il ''Maestro di Campo'' che consegna una [[vacca]] alla squadra.
Qualora si pensasse alla [[gang bang]] sarebbe comprensibile, e sicuramente più apprezzata dai vincitori, in realtà si tratta di una vitella di razza Chianina.
 
== Le regole antiche ==
Le antiche regole del gioco prevedevano 33 capitoli, numero che corrisponde casualmente ai decessi registrati nella prima partita. Per le persone fissate con la [[religione]] è anche l'età campata da un [[Gesù|capellone]] che faceva [[Miracoli di Gesù|strani trucchi]] tempo addietro. Ma non c'importa un segone nulla.
{{foglio
|sfondo= #FDFAC6
|testo=<poem>'''Le regole de lo Calcio'''<br /><br />
# Teatro de lo calcio sia la Piazza di Santa Croce; sgomberata da li ortaggi de lo mercato, da unte salamelle et cenci moreschi.
# Dal giorno sesto di Gennaio, fino a tutto lo [[Carnevale]], sia lo campo conceduto alli esercizi de lo calcio. Lo pargolo che dovesse occuparlo con gioco d'infante femmineo, come la [[Campana (gioco)|campana]] et lo [[strega comanda colore]], sia allontanato con fragoroso [[scapaccione]] alla nuca. Per lo [[tre-tre giù-giù]] sia chiuso oculo, giacché fortifica le membra isso è consono.
# Ciascun dì, verso la sera, compariscano in campo i ''Giuocatori''. Sia raccomandata baldanza et fisico integro. Lo storpio, e lo individuo con torace de fringuello, venga scartato pe' tener la vita in salute.
# Qualunque Gentiluomo, o Signore, vuole la prima volta esercitarsi, siasi avanti rassegnato al ''Provveditore''. Isso è sommo esperto ad affibbiar lo ruolo, ma anco a consigliare fuga repentina allo [[tizio]] male in arnese.
# Facciasi cerchio in mezzo al Teatro, con pigliarsi per mano i ''Giuocatori''; acciò lo ''Provveditore'' forma le squadre e ciascuno invitato a lo posto et uffizio destinatoli, senza pigiar su lo scroto di Isso con futile et bambinesca lamentela.
# Il numero sia di 27 per parte: cinque ''Sconciatori'', sette ''Datori'' quattro innanzi e tre addietro, quindici ''Corridori'' in tre quadriglie; senza che lo avanzo dei tre abbia a sollevare tediosa questione [[matematica]] o puntiglio grammaticale. Le quadriglie a Firenze son da cinque.
# I ''Giuocatori'' trascelti siano messi a lista, né aggiungere o mutarne vi se ne possa. Chi tardi arriva male alloggia, sia inteso che la squadra non è locanda.
# In vece de' ''Mancanti'', prima di cominciar battaglia, si provveda alli scambi. I ''Giudici'' gli eleggano al fin di render li schieramenti equi, che non si giochi in minor numero o in maggiore. S'è detta [[cazzata|fandonia]] ma oramai s'è scritto.
# Escano le schiere in campo all'ora concordata, che lo Principe poi è vinto dall'abbiocco.
# Nella comparsa i primi siano i ''Trombetti'', secondi i ''Tamburini'' e terzi li portatori de' stendardi. Li ''Giovani'' a coppie faccian bella mostra, innanzi le ''Topolone'' e indietro li [[Classificazione delle donne|pitali di piscio]], giacché non abbiano ad offender li oculi che pure essi voglian la loro. A seguito la squadra.
# Quel degli Alfieri cui la sorte averà eletto sia alla destra, marceranno di fronte alli spettatori con plauso de le loro genti e a scherno de le altre. Li sfigati a sinistra, che nella parata appaian meno.
# Girata una volta la piazza, le insegne diansi in mano de' Giudici. Da Essi a li Soldati della Guardia del Sereniss. Granduca Nostro Signore, per tenersi ciascuna innanzi al proprio Padiglione, riparati da li sputazzi delli nemici.
# L'Alfiere, il quale colle genti di suo servizio d'attorno porti l'insegna de la schiera, dal proprio Padiglione giri sulla man destra tutto il Teatro, fino al luogo donde prima partì. In tal tempo s'abbia a manducar sfilatino o [[ciriola]], che poi si gioca, si fa polverone e s'insudicia.
# In luogo alto, e sublime, sì che veggano tutta la piazza, seggano I Giudici. Siano eletti di comun consenso, tra li giusti e li senza debito; che non abbiano parente alcuno a cui far favore, o di stirpe [[Moggi|Moggiesca]]; che non ci s'additi di [[razzismo]] alcuno, la storia ci darà ragione.
# Al primo tocco della Tromba, che faran sonare i ''Giudici'', si ritirino tutte le genti di servizio, lasciando libero lo campo. Sia celere la fuga, di chi tiene alle ossa e allo camminar diritto; chi indugia farà la fine de lo [[Caccia al cristiano|cristiano co' la fiera]].
# Al tocco secondo, vadano i ''Giuocatori'' a pigliare i lor posti. Sia lo passo spavaldo, giacché lo nemico osserva in cerca de facile preda.
# Al tocco terzo, il ''Pallaio'' vestito d'amendue i colori, posto al muro rincontro al segno di Marmo, giustamente batta la palla senza favorir niuno. [[Firenze]] è piccina e tutti conoscon tutti, a varcar l'uscio de la [[casa|magione]] si potrebbe non far ritorno.
# Coll'istesso ordine lo ''Giuocatore'' cammini sempre, che per essersi fatta la caccia, o il fallo; lo fermo et lo placido è inteso bersaglio.
# Il ''Pallaio'' gli ordini de ''Giudici'' prontamente, eseguendo sempre e dovunque bisogno ne sia, la palla rimetta. Tanto s'è già [[Minaccia|avvisato prima d'esse equo]].
# Uscendo la palla de gli steccati, portata dalla furia de' ''Corridori'', rimettasi per terra in quel luogo dond'ella uscì. Il ''Corridore'' che l'avea, se ancora in salute, la pote giocar di novo.
# Uscendo la medesima de gli steccati per mano del Datore, se i Corridori vi saran giunti in tempo, bona così. Ma non sendo arrivati in tempo, son cose brutte. Tornino li stessi dentro a gli Sconciatori, a' lor luoghi ed ufici, senza perder però l'avvantaggio della piazza già guadagnata. Si tenga segno co' lo sangue in terra.
# Sia vinta la caccia sempre, che la palla spinta con calcio, o pugno, esca di posta fuora degli ultimi steccati avversarj di fronte. Ella è la Meta, si chiama così e si registra da lo notaro la [[copyright|giusta copia]], visto mai portasse pecunia.
# Sia sempre fallo, che la palla sia scagliata, o datole a mano aperta, sì che ella così percossa s'alzi oltre l'ordinaria statura di un uomo. Per messer Brunetta de' Renati si chiuda oculo, isso è basso come infante de nano.
# Sia fallo eziandio, quando la palla resti di posta fuora dell'ultimo steccato dalla banda della fossa, che a senso dev'esse un [[complesso emergente pugliese]]. Se lo calcio è tra pezzenti, e non v'è traccia di musici, detta norma è inutile come culo senza buco.
# Se la palla esca di posta, fuori dello steccato verso gl'angoli della Fossa, la linea diagonale della piazza distinguerà se sia Fallo, o Caccia. Se è proprio all'angolo allora è Faccia... vabbè, s'è fatta battuta bischera.
# Due Falli, in disfavore di chi gli fé, vagliano quanto una Caccia. Se la caccia va per le lunghe, la moglie del cacciatore pote aver falli a sazietà. Oggi ci si diverte proprio.
# Vinta la caccia, cambisi posto. Alle disfide nel mutar luogo l'Insegna vincente sia portata alta, e distesa. La perdente usata come cencio pel camino, o come fasciatura d'infante merdaiolo.
# Rompendosi la palla da' Corridori, già fuora degli Sconciatori, s'intenda esser mal giuoco, e da' Giudici si determini ciò. Sia d'inciso che romper palle è costumanza da manigoldi, sempre.
# Nell'interpretare, ed eseguire i presenti Capitoli, ed in ciò, a che per essi non si provede in codesti scritti, sovrana sia l'autorità de' Giudici. Se a loro dire è Fallo, anco fosse patonza di dama, è Fallo.
# Vincansi le deliberazioni fra loro, colla pluralità de' voti. Sia la consulta breve, le ciance fan venir meno la pazienza e metter mano allo sasso è soluzione spiccia.
# Un giuocatore per parte, nella disfida Mastro di campo, e non altri, abbiano autorità di disputare le faccende dubbie d'avanti a' Giudici. Senza pigliarli per la collotta, e senza scóterli come tappeto lercio.
# Sia spirato il termine, e finita la giornata allo sparo, che sarà fatto sentite le 24 dell'oriuol maggiore. Che s'abbia certezza de lo funzionamento, l'ultima disfida s'è fatta per giorni due e ancora ci s'ha di molto sonno.
# Sia la vittoria di quella parte, che avrà più volte guadagnata la caccia, ed allora le insegne siano dell'Alfiere vincitore. In caso di parità ciascuno riabbia la sua. S'è perso tempo Madonna bonina.
<br /><br /><br /> '''''Baldo de' Braccobaldi'''''<br />
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