Utente:GorillaK2/Sandbox1: differenze tra le versioni

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Dei suoi scritti ricordiamo la seconda lettera ai Corinzi (dopo che la prima era stata smarrita dalle Poste), due cartoline ai parenti da Sharm el-Sheikh e una diffida al vicino per il cane che abbaiava troppo.
* '''10,25-37''' Un dottore della Legge volle mettere Gesù alla prova: ''"Che devo fare per ereditare la vita eterna?"'' Gesù gli disse che era una giusta aspirazione da coltivare, ma era necessario che l'eredetà fosse cospicua. Poi raccontò la parabola del buon Samaritano e concluse con: ''"Amerai il prossimo come te stesso"''. Da allora, il suo interlocutore non aiutò mai [[nessuno]], perché era sempre quello che sarebbe venuto dopo a dover essere soccorso.
* '''15,11-32''' Gesù raccontò di un giovane che aveva preso la sua parte di eredità e si era allontanato da suo padre e da suo fratello. Dopo aver sperperato tutti i suoi averi, bevendo e andando a troie, aveva iniziato a promettere di pagare "[[a babbo morto]]". Suo padre era però di costituzione robusta, i creditori iniziarono a spazientirsi e a cercarlo per sgozzarlo come un capretto. Fuggì e tornò a casa dove, inaspettatamente, fu accolto con una festa e l'arrosto di vitello grasso del quale andava ghiotto. I discepoli appresero tre grandi insegnamenti: che "la vita è un mozzico"<ref>assai breve</ref> e bisogna godersela; che "a pagare c'è sempre tempo"; che nella ricetta del vitello arrosto si mette poco rosmarino.
 
=== Giovanni ===
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