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Appena salito al trono, Vittorio Emanuele III attuò una politica di distensione verso le altre potenze europee grazie ad una serie di [[Arbitro|arbitrati internazionali]].<ref>Fonte: [[Wikipedia]].</ref>
 
Fu così che i rapporti con la [[Gran Bretagna]] tornarono su livelli discreti, perchépoiché gli inglesi permisero a Vittorio Emanuele III di arbitrare la partita [[Manchester]]-[[Liverpool]]. Viste le buone capacità di arbitrare, il re fu chiamato a fare da giudice anche per dispute politiche: [[Francia]] e [[Messico]], ad esempio, erano sull'orlo della guerra per un gol non convalidato negli ottavi di finale, per cui richiesero l'arbitrato di Vittorio Emanuele, il quale decise di far ripetere il match.
 
Anche le relazioni diplomatiche con la [[Russia]] raggiunsero livelli più che buoni quando l'abile re italiano invitò lo zar Nicola II e famiglia a un ricevimento a casa Savoia (dopo aver nascosto l'argenteria). La cena fu a base di trippa, lardo e vodka con annessa gara di rutti vinta dal ministro degli Esteri. Alla fine di questa serata lo zar di Russia dichiarerà:
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