Unni: differenze tra le versioni

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''"no attacchiamo l'impero d'oriente, le donne greche preparano dei Souvlaki meravigliosi, da innaffiare con del buon retsina"'' replicava il capo Appestatela.<br>
''"Appestatela sei il solito ghiottone"''...''"e tu Fetentula un lussurioso della peggior specie"''...''"Come osi...guardie uccidete Appestatela"''...''"Uomini impalate Fetentiula"''. Queste discussioni frequenti permisero ai romani di vivere ancora tranquilli per qualche anno ma stava per giungere sulla proscenio della storia il grande [[Attila]].
[[File:Fluido dopobarbaro.JPG|thumb|right|390px|Si diceva tanto della rozzezza degli unni, in realtà erano dei fini elegantoni.]]
 
==Attila==
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==Attila contro gli imperi romani==
 
[[File:Attila abatantuono.jpg|right|thumb|250px|Attila arringa i suoi eserciti prima di lanciarsi in una mangiatona a strippapelle.]]
 
Attila non si lasciò confondere come i suoi predecessori dalla presenza di due imperi romani. Decise di attaccarli entrambi. Inizialmente si diresse ad est, verso Bisanzio. Vinse ad Ebriachium, a Castra Istris e a Futsa.<br>
Stava per entrare vittorioso anche a [[Costantinopoli]], allorché l'Eunuco generale Crisafio, che da tempo sognava una notte d'amore con Attila, giocò il tutto per tutto.[[File:Attila abatantuono.jpg|left|thumb|300px|Attila arringa i suoi eserciti prima di lanciarsi in una mangiatona a strippapelle.]]Si offrì completamente nudo ad Attila, che però non lo degnò neppure di uno sguardo. Crisafio cambiò tattica e lo persuase che sarebbe potuto entrare nell'capitale dell'Impero solo se avesse enunciato correttamente lo scioglilingua ''Se il vescovo di Costantinopoli si decostantinopolizzasse vi decostantinopolizzereste anche voi?''. Secondo Crisafio se non fosse riuscito e avesse conquistato la città, una grande [[aquila]] nera lo avrebbe preso e lo avrebbe condotto dalla Regina delle Nevi.<br>
Attila provò per una notte intera senza riuscire nel suo intento e quindi decise di ritirarsi ma si consolò impalando Crisafio, a cui l'esperienza non dispiacque del tutto.<br>
L'[[anno]] successivo Attila si diresse ad occidente con la sua orda di mongoli feroci, di goti assassini dalle gote rosse, di vandali vandalici e di [[alani]] mordaci. I romani erano guidati da [[Ezio]], l'ultimo allenatore romano. Il pressing degli unni inizialmente bloccò i romani sulla difensiva. Il fuoriclasse unno Arvella ebbe un paio di frecce goal che sfiorarono Ezio senza colpirlo. All'inizio del secondo tempo fu fatto entrare in campo Tottius, un gladiatore di Centocelle che cominciò a suonarle di santa ragione a tutti gli unni che incontrava sulla sua strada. Al termine della [[Battaglia dei Campi Catalitici|gara]], l'arbitro Trentalance sancì il pareggio.<br>
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