Tito Maccio Plauto: differenze tra le versioni

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{{Cit2|[[Ahia, ma sei scemo?]]|La [[quarta parete]] a Plauto, mentre viene rotta a martellate.}}
 
'''Tito Maccio Plauto''' (in [[latino]] ''Titus [[Maccio Capatonda|Maccius Caput Tundum]] Plautus''), chiamato '''M. Accio Plauto''' dai filologi dislessici o semplicemente '''Plauto''' per risparmiare [[inchiostro]], fu il [[William Shakespeare]] dell'[[antica Roma]], ma viene soprattutto ricordato per le sue scoperte nel campo della macinazione del [[grano]] e per aver buttato giù la ''quarta parete'', ottenendo così una stanza molto più grande.
 
L'assenza di una adeguata legislazione sul [[copyright]] fece la fortuna di Plauto che si ispirò {{citnec|in maniera lontana}} alle opere del commediografo [[Menandro]], creando un nuovo titolo per le sue opere e, a volte, cambiando addirittura i nomi dei protagonisti. Ma per sua fortuna Menandro era schiattato da un pezzo e non lo venne mai a sapere.
 
== Vita ==
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Non si conosce molto della [[vita]] di Plauto, tanto che non si sa nemmeno se avesse la cittadinanza romana o se appartenesse al genere umano.
Ciò che si sa per certo è che morì nel 184 [[a.C.]] e che scrisse un numero di commedie pari a 112,7<sup>{{Dimensione|86%|5}}</sup>.
Persino il suo nome è incerto, visto che alcuni storici, in preda ai fumi dell'[[alcol]], hanno ipotizzato che quello di Plauto fosse un [[nome d'arte]]; tuttavia, altri [[storici]] hanno recentemente appurato che il nome dell'uomo era effettivamente quello, adducendo come prova il fatto che "nessuno con la possibilità di scegliere vorrebbe mai chiamarsi Tito Maccio".<br />Pare che, verso la fine della sua vita, Plauto abbia perso in un [[naufragio]] gran parte dei suoi scritti, accompagnati dal primo, inestimabile numero di [[Lanterna Verde|Lanterna Viridis]]. Avendo perso il prezioso carico - e avendo puntato tutti gli altri [[soldi]] sulla vittoria della [[Spagna]], data vincente per 236 000/1, nella guerra tra [[Roma]] e Spagna - Plauto non riusciva ad [[arrivare alla fine del mese]]. Secondo la leggenda, finì i suoi giorni lavorando presso un [[mugnaio]], macinando il [[grano]] a colpi di [[Karatekarate]].
 
== Le commedie plautine ==
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=== Personaggi tipici ===
[[File:Tenia di Simon Le Bon.jpg|thumb|right|200px|Un parassito mentre loda un ricco soldato.]]
Nelle commedie plautine sono spesso presenti [[stereotipo|gli stessi tipi di personaggi]], indipendentemente dal fatto che esse siano ambientate a [[Roma]] nel III secolo [[a.C.]] o su [[Urano]] nel [[2031]]. Tra essi ricordiamo:
* '''Il ''parassito''''': viscida creatura il cui compito consiste esclusivamente nel pulire con la [[lingua]] l'orifizo anale dei ricchi in cambio di un tozzo di [[pane]] raffermo. Il nome dipende dal fatto che Plauto, essendo un antico romano, non sapeva l'[[italiano]].
* '''Il ''servus callidus''''': uno [[schiavo]] che, tra una frustata e l'altra, elabora piani degni dell'[[Ispettore Gadget]] per far sì che il padroncino riesca ad aprirsi un varco tra i cespugli. E a trombarsi l'amata. Egli è infatti colui che permette ai sogni d'amore del giovane innamorato di realizzarsi; pertanto, è il motore principale di tutto ciò che accade, è onnisciente e, anche se solo in certe commedie, può trasformarsi in un [[drago]] a otto teste.
 
* '''Il soldato spaccone''': un soldato che lavora come [[portaborse]] per i [[centurioni]], ma si vanta di imprese che persino [[Beowulf]] liquiderebbe come "[[Cazzate|stronzate]]". Non è raro sentire sproloquiare questo tipo di personaggio a proposito di quella volta che uccise un guerriero [[sparta]]no con una pacca sulla schiena.
[[File:Antico_romano_con_testa_Cthulhu.jpg|thumb|150px|left|Uno dei più celebri personaggi della commedia plautina: il ''Grande Antico con la toga''.]]
* '''Il giovane innamorato''': un giovane ricco che si innamora di una ragazza povera che non può sposare per via del misero [[Prodotto Interno Lordo]] annuo della sua famiglia e, anziché consolarsi visitando un postribolo, chiede aiuto al servus callidus, che sarà lieto di aiutarlo senza chiedere nulla in cambio: né una [[birra]], né la [[libertà]], né una [[birra analcolica]].
 
* '''La fanciulla povera''': in genere è colei di cui si innamora il giovane, che però non può sposare perché la ragazza non ha nemmeno i [[soldi]] per comprare una sessantina di [[schiavi]]. Il 214% delle volte, salta fuori che in realtà è figlia di un [[tizio]] così ricco che fa il bagno nei sesterzi.
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Essendo i personaggi sempre quelli, le uniche cose che cambiano da una commedia all'altra sono l'ambientazione e i nomi dei personaggi; esaminando tali nomi, tra cui {{Citnec|vale la pena citare}} "Euclione", "Menecmo" e "Filemazia", risulta logico pensare che Plauto li scegliesse aprendo a caso le [[Pagine Gialle]]. Per quanto riguarda la trama, invece, quella che segue è la plausibile trama di una commedia di stampo plautino:<br />
 
''Un giovane di nome Idrantio, figlio del vecchio avaro Spilorceo, è follemente innamorato della bella, ma poverissima Eustachia. Non avendo lei un soldo bucato, e nemmeno uno intatto, il giovane non può sposarla, così si dispera passando le sere a guardare [[Ghost (film)|Ghost]]. Chiede allora aiuto al ''servus callidus'' Piripicchio, che, con solo una [[carta da gioco]] e una [[graffetta incontrovertibile]], idea un piano per far sì che il [[padre]] del padroncino accetti comunque la {{S|<del>poveraccia}}</del> poverina come [[nuora]]. Alla fine un [[amico]] ricchissimo dell'anziano, Maniscalchio, scopre che la figlia persa tempo fa a [[Poker]] è proprio l'amata del giovane, così i giovani si sposano e Spilorceo capisce i suoi errori, dopo aver ricevuto la visita del fantasma del Natale passato.''
 
== Opere ==
[[File:Asino e donna che prende il sole.jpg|thumb|right|230px|Il giovane protagonista dell'Asinaria mentre corteggia l'amata.]]
Delle [[diciassedici]], [[trentordici]] commedie plautine, ne sono giunte fino a noi solo 21[[trentordici]]; tra queste, escludendo quelle conosciute solo dallo stesso Plauto e dai [[professore di latino|professori di latino]], ricordiamo:
 
=== Asinaria ===
Un giovane riscatta l'amata, una [[prostituta]] dai prezzi eccessivi, grazie all'aiuto del solito ''servus callidus'' e del [[padre]]. Il [[titolo]] della commedia deriva dalla convinzione del padre del ragazzo che la fanciulla, potendo scegliere, avrebbe preferito darla a lui.
 
=== Aulularia ===
Un anziano cittadino romano possiede una pentola piena d'oro, e vive nel terrore che qualcuno gliela rubi. Nonostante il [[campo minato]] che la protegge, il figlio riesce a rubarla e usa i [[soldi]] per pagare il [[carro]] [[Aston Martin]] per le sue nozze. Il [[padre]], venutolo a sapere, lo perdona {{S|<del>dopo averlo riempito di mazzate}}</del>.
 
[[File:Gemelle Olsen.jpg|thumb|left|Si mormora che le [[gemelle Olsen]] saranno le protagoniste dell'eventuale versione [[Disney]] delle ''Bacchides''.]]
=== Bacchides ===
La storia di due [[gemelle]], entrambe di bell'aspetto, entrambe cortigiane, entrambe dotate di [[epidermide]]. <br />
Lo svolgimento è quello tipico delle commedie plautine, ma ci sono due amate, due giovani innamorati, due vecchi avari e due ''servi callidi''. Per rientrare delle spese dovute all'uso di così tanti personaggi, fu deciso di raddoppiare il prezzo del biglietto.
 
=== Menaechmi ===
 
Plagio dide "[[L'importanza di chiamarsi Ernesto]]".
 
=== Miles gloriosus ===
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In origine ''Stitichus'', parla di un uomo le cui figlie sono sposate con due falliti, cosa che mina seriamente la sua naturale regolarità.
 
==Curiosità==
*La maggior parte delle opere e degli schemi teatrali che Plauto adotta sono tutte scopiazzate da [[Menandro]], il quale a sua volta le ha scopiazzate da [[Eduardo Scarpetta]].
*Grazie alla loro prevedibilità e al loro {{citnec|umorismo raffinato}}, le commedie di Plauto possono essere considerate come i progenitori della serie di film [[Vacanze di Natale]].
 
==Voci correlate==
*[[Commedia]]
*[[Terenzio]]
*[[Menandro]]
 
{{Anticaroma}}
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{{Cat|[[Categoria:Scrittori}}]]
[[Categoria:Copioni]]
[[Categoria:Persone che hanno un nome del cazzo]]
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