Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico: differenze tra le versioni

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{{cit2|Ma quanto ci mette a crepare?|[[Agrippina]] durante ''quella cena''.}}
{{cit2|Xxxxx, tu non sei mia [[moglie]], in realtà io sono tuo [[nonno]]!|Discorso udibile tra i membri della dinastia Giulio-Claudia, ma anche su [[Beautiful]].}}
'''Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico''' ([[latino]] ''Tiberius Claudius Cæsar Augustus Germanicus''), per gli amici '''Klaus''', per i [[Rosicone|detrattori]] '''[[Merda|Merdaccia]]''', fu un [[imperatore]] [[burino]], anche se lui se ne rese conto solo il giorno prima di morire<ref>Nel senso che si, sapeva di essere imperatore, ma si rese conto di essere anche burino solo il giorno prima di morire.</ref>. Variamente giudicato nel corso dei secoli, è stato recentemente rivalutato grazie ad [[Clistere|approfondite analisi]] della moderna [[NonLibri:Critiche ad oggetti a caso|critica storica]]. Ciononostante, il resto del mondo continua a vivere la sua vita fottendosi serenamente di tutto ciò.
Ma chi era veramente Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico?
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=== Dalla nascita alle prime [[polluzioni]] ===
 
Claudio nacque tramite parto anale quando Berta filava da '''Sisinnio Scrofolo''' e [[Flavia Vento]], due lontani [[cugini di campagna]] di Ottaviano Augusto, che lui non poteva sopportare in quanto rozzi, sguaiati e puzzolenti. Quando andavano a rendergli visita, pareva che a Roma si fossero dati appuntamento tutti i grossisti di letame dell'impero. Il piccolo Claudio non capiva perché, spesso, il lontano zio Augusto lo prendesse in braccio indossando un sovracamice da [[macellaio]], un doppio strato di guanti di pelle e una vistosa molletta sul [[naso]]. All'età di otto anni, il suo [[Fallo|pisellino]] iniziò a funzionare per conto suo, nei momenti meno opportuni: a [[Squola|lezione di grammatica]], a tavola, nei [[Funerale|funerali]], durante il saggio artistico di fine anno scolastico. D'improvviso e senza preavviso, il suo membro si ergeva e schizzava notevoli quantità di [[Sperma|liquido seminale]] in tutte le direzioni, con conseguenti scene di imbarazzo generale. Questa singolare disfunzione sarà un tratto distintivo dell'imperatore Claudio per tutta la vita.
 
=== Le malattie giovanili ===
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[[File:Coglioni con orchite.jpg|right|thumb|200px|Lo [[scroto]] di Claudio un istante prima di '''quello starnuto'''. ]]
 
Alla tenera età di ventuno giorni, Claudio aveva già passato tutti i CEI<ref>Non è la Conferenza Episcopale Italiana, ma i Comuni Esantemi dell'Infanzia nella nomenclatura della [[Medicina|scienza di Esculapio]] , ossia morbillo, varicella, rosolia ed orecchioni. E questo non è uno sfoggio di cultura.</ref>, e fu sottoposto ad intervento di protesi d'anca destra all'età di quattro anni. A tredici anni fu colpito da una forma particolarmente farmaco-resistente di dermatite seborroica, che si ripresenterà periodicamente per tutta la vita. A sedici anni, durante una [[Raffreddore|rinite allergica]], starnutì così forte che gli esplose il [[coglione]] sinistro, che peraltro ricrebbe spontaneamente nel giro di quattro giorni. A diciotto anni iniziò a crescergli la [[coda]]. Oltre a spuntarla periodicamente, per tenerlanon nascostaesporla al pubblico fu costretto ada infilarlanasconderla nell'[[culo|intestino retto]].
 
=== Gli studi ed il ''Cursus honorum'' ===
 
Claudio non fu certo uno [[studente]] modello: pigro, svogliato e poco incline al rispetto della disciplina, si diplomò '''perito agrario''' solo a trentaquattro anni, col minimo dei voti, e con un [[Corruzione|grosso aiuto]] da parte dell'ormai anziano zio Augusto. Non volle sfruttare il diploma e per qualche tempo chiese spiccioli davanti al tempio di [[Giove|Giove Incontinente]], minacciando i passanti tirchi di contagiargli la sua dermatite seborroica. Spacciava anche [[hashish]] davanti al [[Circo]] Massimo durante i campionati di biga e i tornei di [[Gladiatore|gladiatori]]. In questo periodo inizia ad interessarsi al [[gioco dei dadi]] che diventerà, come vedremo più avanti, una delle sue passioni più coinvolgenti. Avrebbe trascorso il resto della sua vita in queste condizioni, se un giorno [[qualcuno]] non gli avesse rammentato la sua appartenenza alla DGC, di cui lui non aveva finora tenuto conto. Assillò il vecchio zio Augusto fino al punto che questi, un istante prima di esalare l'ultimo respiro, gli concesse, a trentasette anni suonati, la [[Toga rossa|toga virile]]. Durante la cerimonia ufficiale Claudio imbrattò la toga con una delle sue improvvise polluzioni, lo zio Augusto [[Bestemmia|trasecolò]], e cadde stecchito all'istante. Ma a questo punto, Claudio era ormai pronto per darsi alla [[politica]].
 
=== La carriera politica ===
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