Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico (visualizza wikitesto)
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[[File:Primo piano di Grendel dal film La leggenda di Beowulf.jpg|right|thumb|200px|L'immagine più presentabile dell'imperatore Claudio.]]
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[[File:Giulio Cesare 1.jpg|left|thumb|100px|'''[[Giulio Cesare]]''', il [[Maschio alfa|capostipite]] della '''Dinastia Giulio-Claudia'''.]]
[[File:Nerone Colosseo che brucia.jpg|right|thumb|200px|'''[[Nerone]]''', la [[fine]] ingloriosa della '''Dinastia Giulio-Claudia'''. Non si nota alcuna somiglianza con l'illustre avo.]]
Prima di addentrarsi nel dettagliato resoconto della vita di Claudio imperatore, è necessario effettuare un sia pur fugace ''excursus'' sulla sua famiglia, o meglio, sulla sua ''Gens''. La Dinastia Giulio-Claudia (da qui in avanti DGC) inizia con '''Caio
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Caligola, in soli quattro anni, aveva raggiunto un indice di gradimento che i suoi predecessori non avrebbero potuto neanche lontanamente immaginare: solo un altro [[Silvio Berlusconi|leader carismatico]] avrebbe eguagliato un tale consenso popolare, duemila anni dopo. Come ben si sa, l'invidia è una brutta bestia: un gruppo di senatori, [[Sindrome dei sentimenti offesi|totalmente privi di senso dell'umorismo]], organizzò l'[[omicidio]] di Caligola, reo di costringerli a mangiare la stessa biada che dava al famoso [[cavallo]] ''Incitatus'', da poco loro collega, per di più nella stessa mangiatoia. Fatto fuori Caligola, i senatori decisero che il suo successore dovesse essere uno di loro, per ridare forza all'autorità senatoriale, che Caligola aveva ripetutamente ridicolizzato, guadagnandoci in popolarità, garantendo comunque la prosecuzione della DGC. L'elezione di Claudio alla massima carica dell'impero fu quindi poco più che una formalità. Un drappello di pretoriani fu mandato a casa sua per avvisarlo della notizia. In quel momento, Claudio aveva avuto l'ennesima polluzione improvvisa, e si era innaffiato da capo a piedi. Lì per lì, si diresse verso gli ampi tendaggi del suo [[loft]] con vista su Piazza Navona e cominciò a pulirsi meticolosamente con essi. I pretoriani lo trovarono immerso in questa operazione, tutto avvolto nelle tende. Per questo nacque e si diffuse la [[leggenda metropolitana]]<ref>Messa in giro da '''Svetonio''' (''Gaius Suetonius Tranquillus Mica Tantus''), l'[[Alfonso Signorini]] del tempo.</ref> che lo voleva talmente timido da nascondersi dietro alle tende alla vista dei soldati.
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[[File:Oche in processione.jpg|left|thumb|250px|La '''patonza''' gira in grande quantità per tutto l'impero romano, per merito di '''Claudio'''.]]
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