Suor Paola: differenze tra le versioni

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{{citazione|Avemo perso perchè nun c'era suor Paola allo stadio!|Tifoso laziale||Suor Paola dopo aver preso 5 pallini con la Roma}}
{{citazione|Avemo vinto perchè c'era suor Paola in curva!|Lo stesso tifoso laziale||Suor Paola dopo la partita di ritorno vinta con la Roma}}
 
 
== Infanzia ==
 
Suor Paola nasce a [[Valmontone]] nel [[1900]], anno di nascita della [[S.S. Lazio]], società per la quale nutrirà in futuro un grande attaccamento sentimentale. Infatti, i genitori di Paola, il cui vero nome è Armanda Santos Portorikios De La Fuente, capiscono subito che c'è un legame particolare tra la società bianco-celeste e la loro figlioletta. La prima parola pronunciata da Paola è stata "Lazie". Secondo alcune fonti non del tutto attendibili, uno dei due genitori era romanista, ed ha tentato di cambiare il corso degli eventi cercando di inculcare nella testa della bambina che Lazie era in realtà una parolaccia. A maggior ragione, Paola ha insistito nel pronunciarla. All'età di 2 anni, suor Paola ha assistito alla sua prima partita di calcio, proprio della [[SS. Lazio]] persa per 15-0 contro la FC Broccoletti Fritti. Suor Paola rimase terribilmente traumatizzata da quella sconfitta, e non vide più una partita della Lazio per parecchi anni.
 
== La Nomina Religiosa ==
 
Dopo circa trent'anni da quel tragico evento, suor Paola decise di riprendere la visione delle partite di ruzzica della [[S.S. Lazio]] e fu allora che scoprì che durante tutti gli anni passati, quella squadra aveva vinto solamente 2 tornei di [[tresette]] col morto, 4 tornei di [[bridge]], e 2 [[coppe italiane di scopone scientifico]]. La partita che ha segnato la svolta di Paola è stata Lazio-[[Pecuronia Nord]]. La partita in questione terminò con una sconfitta dei padroni di casa per 0-3, con la tripletta di [[Willy]], il capitano della squadra rivale. Alla vista di quella oscenità, Paola decise che era il momento di aiutare quei poveri giocatori a vincere qualcosa, e sapeva che per farlo c'era un solo modo: rivolgersi ai piani alti. Così, iniziò gli studi teologici per diventare una figura religiosa importante. Fu l'apparizione di [[Chuck Norris]] a darle l'investitura ufficiale. L'onnipotente le conferì il titolo di Suor Paola, con l'incarico di andare in giro per il mondo a dire stronzate e a dimostrare che le suore non capiscono un cazzo di calcio. Ottenuto il titolo tanto aspirato, Suor Germana si recò alla finale di campionato di serie Z nel quale militava la Lazio all'epoca, ancora una volta giocata in casa, ma stavolta contro gli storici avversari della [[AS Roma]], primi in classifica, e matematicamente promossi in serie A in quanto raccomandati direttamente dall'onnipotente.
Suor Paola lanciò benedizioni sui giocatori bianco-azzurri e maledizioni sui giallo-rossi, ma senza sapere che tra i tifosi della Roma c'era un'altra potentissima suora appena investita dei suoi poteri: [[Suor Germana]].
La partita terminò con uno schiacciante 0-34 per la Roma.
Al termine della partita, l'allora capitano della squadra [[Paolo Di Canio]], fresco quarantenne, spiegò che la sconfitta era venuta perchè la squadra non ne poteva più di giocare nello stadio costruito dietro al fienile del presidente, e dunque tutti avevano risentito della stanchezza. Inoltre Di Canio sfruttò quel momento per chiedere allo stesso presidente, di sostituire le due panche di faggio poste ai lati dell'orto, con delle tribune, in modo da poter migliorare il supporto del pubblico biancoceleste.
Suor Paola dunque aveva fallito il suo primo tentativo di aiutare la Lazio, ma era comunque alle prime armi, e decise che negli anni successivi avrebbe riprovato.
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