Spider-Man: Il regno delle ombre: differenze tra le versioni

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Vuoi perchè le storie dei supereroi {{s|sono tutte uguali}} tendono ad avere certe somiglianze, vuoi perchè - quel giorno - i game designers della [[Activision]] non avevano proprio voglia di lavorare, per la trama del gioco usarono il sempre valido sistema del copia/incolla: presero un'avventura di Spiderman in team up con i [[The Avengers (fumetto)|Vendicatori]] per liberare [[New York]] da un'infestazione del simbionte [[Venom]] ma arricchirono il tutto allargando il cast con {{u|altri}} [[supereroi]] e [[Supercriminale|supercattivi]], allugando il brodo e creando una trama così dispersiva da far invidia alle commedie di [[Terenzio]].
 
La vicenda inizia ''in media re'': ergo, ci troviamo a controllare il nostro {{s|sfig}} amichevole Arrampicamuri in una Grande Mela più incasinata che mai. Simbionti alieni come se piovesse, areomobili dello [[SHIELD]] che esplodono ogni cinque secondi e Peter, come al solito, preoccupato unicamente di cosa potrebbe essere successo a Mary Jane. Il tutto condito dalla sempre verde melodia ''Sonata al Chiaro di Luna'' del buon vecchio [[Beethoven|Ludovico Van]]. Dopo aver trovato la sua amata, intenta in una sessione di [[Drive by shooting|drive by]] con i simbionti, arriva una specie di roba nera - tipo [[Blob]] - che ricopre l'Uomo Ragno. A questo punto scatta un [[flashback]] lunghissimo che occuperà tre quarti della storia.
 
Se a leggere tutto questo vi è venuta voglia di giocarci, frenate l'[[entusiasmo]]: quel che poteva esserci di più fico è già avvenuto.
 
Durante il [[Trip|viaggio]] nella memoria del Tessiragnatele, veniamo a sapere che mentre stava giocando a [[volley]] con [[Venom|Eddie Brock]] usando le automobili al posto della palla un pezzetto del simbionte alieno decide di andare in vacanza infiltrandosi nell'epidermide di Peter. Eddie dà di matto e si trasforma in una terrificante pozza di bitume compiendo la straordinaria impresa di defluire giù per una grata di scarico.
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