Sindrome di Tuning: differenze tra le versioni

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In un buon 73,43214543% dei casi, il criceto riesce a stabilizzare la velocità di rotazione e a mantenerla costante nel tempo. In tale scenario il paziente continua a svolgere la sua regolare attività di ammalato fino a quando, [[anziano|giunto all'incirca alla soglia dei 50 anni]], pur rimanendo fondamentalmente affetto da Tuning, improvvisamente si rende conto di aver sprecato la propria esistenza: pentito, inizierà a condurre una vita semi-normale, accontentandosi di un'[[Alfa Romeo]] nel garage e di sfogliare riviste specializzate di tanto in tanto.
Nel restante 26,56785457% dei casi invece, [[morte|la malattia risulta avere una prognosi infausta]]. Il criceto non riesce a mantenere una velocità stabile, accelerando sempre più; come conseguenza il paziente entrerà in transagonistica da tuning, spinto a cambiare in media un pezzo di autovettura ogni 5-7 minuti e allo stesso tempo divorato dall'indecisione in merito a quali parti sostituire. Il decesso avviene solitamente per sfinimento del roditore, o per caduta dello stesso dalla ruota.
 
Ad oggi, non esiste una valida [[Cura medievale|cura]] per la Sindrome di Tuning, e nemmeno [[Calcio rotante|le più moderne terapie d'urto]] sembrano sortire effetti tangibili.
Esistono tuttavia numerose terapie palliative che i famigliari e/o [[Nessuno|gli amici sani dei pazienti]] possono praticare per garantire loro una migliore qualità di vita.
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