Simone Barone: differenze tra le versioni

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*pubalgia addominale.
 
==Carriera di coglioneclub ==
[[File:Simone Barone e pavel nedved.jpg|thumb|300px|Quel pusillanime di Barone si sdraia a terra e finge di essere un [[opossum]] per scampare alla furia di [[Pavel Nedved]].]]
In tanti casi si suol dire che "la classe non è acqua", ma non è questo il caso: per questo Simone pare fin da subito destinato all'impegnativa ma gratificante professione di tombino.<br />Inizia perciò a giocare a calcio non per passione ma per ribellarsi a quello che pare un futuro già scritto, proprio come farebbe un qualunque bambino [[brasile|brasiliano]] delle [[favela|favelas]] o un obeso adolescente americano deciso a perdere qualche chilo: sarà per questo che quando scende in campo puzza come una bidonville e si muove con l'agilità di un paracarro.<br />In un leggendario provino col [[Parma]] riesce nell'impresa di infilarsi gli scarpini al contrario e di farsi scartare dalla bandierina di calcio d'angolo.<br />Ha così inizio un'onesta carriera come guastatore a centrocampo: i soldi non sono molti ma il cibo non scarseggia perché i gentili tifosi non mancano mai di lanciargli verdura marcia dagli spalti.<br />Un giorno tutto cambia. Il [[Chievo Verona]], squadra arguta e previdente alla ricerca di un manichino che si piazzi in mezzo al campo senza fare tante storie, fiuta l'affare e ingaggia il promettente Simone, che al colmo della gioia prende un pallone e sigla il suo record personale di palleggi consecutivi, ben tre e mezzo.<br />Con i clivensi Barone gioca fino al [[2005]], anno in cui impara a leggere e quasi a scrivere, e capisce finalmente che il contratto che lo lega al Chievo non è poi così vantaggioso: la società infatti gli offre pane raffermo, lo fa dormire nell'armadietto dello spogliatoio e lo paga non in euro ma con tappi di birra.<br />Simone passa allora al [[Palermo]], che lascia per incomprensioni con l'ambiente e dopo aver bastonato l'allenatore con un cannolo siciliano vecchio di due settimane, e infine al [[Torino F.C.]], squadra in cui ottiene l'agognata consacrazione: in una piazza in balia della più nera [[anarchia]] e attorniato da giocatori ancor più scrausi di lui, Barone si afferma come elemento decorativo più kitsch della [[serie A]] e trascina i granata a diciassette retrocessioni in tre anni.
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